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Manovra 2026, gli emendamenti chiave tra pensioni, imprese e digitale

28
Novembre 2025
Di Alessandro Caruso

(Articolo pubblicato su L’Economista, inserto de Il Riformista)
Gli emendamenti segnalati nella manovra 2026 hanno preso forma, in settimana sono stati indicati i circa 400 che saranno esaminati nel corso dei lavori parlamentari. I contenuti di queste proposte toccano molte materie che già da tempo erano all’ordine del giorno: pensioni, tassazione delle persone e delle imprese, affitti, contanti, edilizia, sicurezza informatica e trasporti.

Nel dettaglio, sul fronte delle pensioni si segnala una evidente volontà di aprire un nuovo cantiere: alcuni emendamenti puntano alla sospensione dell’aumento dell’età pensionabile, a modifiche nei requisiti di accesso e in generale a un ridisegno della normativa previdenziale che rimane uno dei grandi nodi del bilancio pubblico italiano. Per la tassazione, le proposte riguardano sia la fiscalità delle persone — per esempio attraverso interventi sull’IRPEF — sia quella degli affitti: la conferma della cedolare secca al 15 % per gli affitti lunghi appare tra le priorità dei gruppi parlamentari.
Sul fronte delle imprese e del settore edilizio, emergono emendamenti che prevedono l’innalzamento dell’aliquota base dell’IRAP di due punti percentuali per banche e assicurazioni, con l’obiettivo di destinare risorse al comparto della sicurezza, e misure per incentivare la manutenzione e la ristrutturazione edilizia. Non mancano, infine, interventi sul tema dei pagamenti in contanti: è prevista una proposta di innalzamento della soglia dai 5.000 ai 10.000 euro, con l’introduzione di una tassa di bollo di 500 euro per i pagamenti tra 5.001 e 10.000 euro, al fine di bilanciare flessibilità e tracciabilità.

Molte segnalazioni si inquadrano poi nel progetto di rifinanziamento del piano Transizione 5.0 e nelle intenzioni del governo di sostenere i processi di digitalizzazione delle imprese. In questo contesto si inserisce anche l’emendamento che prevede l’istituzione di un “Fondo nazionale per la cybersicurezza del trasporto aereo”, presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in via sperimentale, con dotazione di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2026-2028, dedicata a interventi di cybersicurezza, digitalizzazione, innovazione tecnologica e sviluppo di automazioni software applicate al trasporto aereo passeggeri. Questa misura introduce nel dibattito della manovra una dimensione infrastrutturale-digitale che finora era stata meno evidenziata nelle priorità tradizionali.

Queste proposte adesso passano al vaglio delle Camere, ma, come si sa, la coperta quest’anno è corta. Resta da vedere, nei prossimi giorni, quali emendamenti verranno effettivamente finanziati e trasformati in misure operative. In ogni caso, il segnale è forte: la manovra è al centro delle tensioni politiche, del bilancio dello Stato e delle aspettative economiche del Paese.