Innovazione

MOST 2025, “l’innovazione che unisce”: ricerca, industria e nuovi prototipi al centro della mobilità del futuro

13
Novembre 2025
Di Beatrice Telesio di Toritto

All’Auditorium della Tecnica di Roma si è svolta l’edizione 2025 di MOST – L’innovazione che unisce, l’evento nazionale del Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile. Due giorni di confronto tra istituzioni, università, imprese, startup e reti territoriali che segna il passaggio dalla fase PNRR a un nuovo ciclo di sviluppo, con MOST che si conferma tra i principali punti di riferimento nazionali nelle tecnologie per la mobilità. L’obiettivo resta quello che ha guidato il Centro fin dall’inizio: trasformare la ricerca in soluzioni concrete, capaci di rendere i trasporti più digitali, ecologici, sicuri e competitivi. In tre anni oltre duemila ricercatori e settecento nuove assunzioni hanno lavorato a più di novanta progetti, dando vita a una rete che attraversa tredici regioni e integra università, CNR, grandi imprese e PMI.

La cornice istituzionale dell’evento è stata rafforzata anche dagli interventi della ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini e del vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini. Bernini ha ricordato come MOST rappresenti «una piattaforma che ha già dimostrato di saper trasformare ricerca e tecnologia in soluzioni concrete», sottolineando che «la mobilità sostenibile è un investimento strategico sul presente del Paese più ancora che sul futuro». Salvini ha posto l’accento sulla dimensione infrastrutturale della trasformazione in corso: «Abbiamo oggi 24 miliardi già impegnati per modernizzare la linea ferroviaria italiana, con cantieri sulla Roma–Napoli–Bari, sulla Brescia–Verona–Vicenza–Padova e con i primi lotti della Salerno–Reggio Calabria». Il ministro ha richiamato la necessità di rafforzare l’alleanza tra imprese, istituzioni e università, ricordando come la competizione internazionale si giochi sulla velocità dell’innovazione.

Un bilancio positivo anche per Ferruccio Resta, presidente MOST. «Le attività del Centro hanno un impatto tangibile lungo l’intera filiera: i prototipi oggi esposti ne sono la testimonianza più evidente. Ma il percorso è ancora lungo. È fondamentale presidiare l’innovazione tecnologica nei settori strategici dei veicoli e delle infrastrutture, cogliendo le opportunità offerte dalla guida autonoma, dalla robotica per la logistica, dai droni per il trasporto merci e dalle nuove tecnologie dei dati». MOST, per Resta, deve diventare la piattaforma che accompagna il Paese nella sfida industriale, digitale e di sicurezza della mobilità del futuro.


A questo quadro si aggiunge la visione del direttore generale di MOST, Gianmarco Montanari, che ha definito l’evento «una due giorni che ha rappresentato il lavoro di tremila ricercatori ed esperti, ventiquattro grandi imprese e venticinque università e centri di ricerca, con 1.400 partecipanti, a testimonianza dell’importanza della mobilità sostenibile». Un progetto che per Montanari «segna al tempo stesso un punto d’arrivo e un punto di ripartenza per il prossimo quadriennio». Proprio in vista della chiusura del PNRR, a febbraio 2026, il Centro si prepara a definire con soci e ministeri «la nuova governance e le prossime progettualità», mantenendo una copertura nazionale ma rafforzando le collaborazioni internazionali. MOST, spiega, resta «un sistema inclusivo che copre tutte le aree della mobilità», con un impegno particolare sul fronte giovani e Neet: «La mobilità non può essere pensata solo in chiave domestica. Servono opportunità di formazione e lavoro per trattenere talenti e costruire sviluppo nel Paese».

Sul palco di MOST si sono alternati i protagonisti delle grandi aziende italiane dei trasporti
Matteo Del Fante
, CEO di Poste Italiane, ha parlato delle sfide di crescita e innovazione e presentato alcune delle soluzioni sviluppate nell’ultimo anno. «Crediamo che a livello macroeconomico ci sia un tema di fuga di cervelli ma anche un problema di crescita. I mercati dove si fa più ricerca e sviluppo sono le economie che crescono di più» ha spiegato. Tra i progetti illustrati spicca un nuovo veicolo a guida autonoma dotato di locker integrato che, nei centri urbani a traffico limitato, avviserà i destinatari dell’arrivo tramite app e permetterà il ritiro o la consegna del pacco. Il veicolo offre anche uno spazio di refill per il portalettere.


Del Fante ha presentato inoltre il drone testato tra Campania e isole minori, con un carico che raggiungerà i trenta chilogrammi, e una e-bike ad alta tecnologia progettata per supportare il lavoro quotidiano dei portalettere, equipaggiata con sensori per ostacoli, monitoraggio pneumatici e sistemi di controllo dell’aria. A completare la visione, un modello digitale che analizza i flussi logistici in chiave predittiva e consente di modificare le consegne in base alle condizioni meteo o alle criticità emergenti.

La complessità infrastrutturale italiana è stata al centro dell’intervento di Arrigo Giana, CEO di Autostrade per l’Italia. «Le autostrade restano fondamentali per logistica e mobilità, che in Italia rimangono prevalentemente su gomma. Abbiamo la rete più trafficata d’Europa e, allo stesso tempo, una delle più anziane». Nel piano industriale del gruppo sono previsti investimenti per trenta miliardi di euro nei prossimi quindici anni, di cui quindici dedicati all’ammodernamento della rete. «Significa riconsegnare al Paese un’infrastruttura totalmente rinnovata, sicura, resiliente e sostenibile, capace di garantire altri sessant’anni di utilizzo».


Sul fronte ferroviario è intervenuto poi Gianpiero Strisciuglio, CEO di Trenitalia, ricordando come il Gruppo FS Italiane unisca «mobilità e sostenibilità» ed evidenziando che l’Italia è tra i Paesi europei con la rete più elettrificata. «L’impegno è sul rinnovo della flotta e sull’efficientamento dei consumi. Il nuovo Frecciarossa, presentato a fine settembre, è realizzato con il 97% di materiali riciclabili e interamente prodotto in Italia». Nei prossimi quattro anni arriveranno quarantasei nuovi convogli, mentre nel 2027 la flotta regionale supererà l’ottanta per cento di rinnovo, diventando tra le più giovani d’Europa.


Tra le voci dell’industria si è inserito anche Michele Ziosi, Chief Global Affairs di Iveco Group, che ha ribadito il valore della neutralità tecnologica. Nessuna soluzione unica, ma un mix tra carburanti tradizionali ad alta efficienza, biometano, biocarburanti, elettrico e idrogeno. «L’elettrico è una soluzione importante soprattutto per l’urbano, ma anche per le medie e lunghe distanze, così come le fuel cell e l’idrogeno liquido. Dialoghiamo con le istituzioni europee affinché il ruolo dei carburanti alternativi sia riconosciuto in un contesto di infrastrutture energetiche che oggi mostrano ancora grandi ritardi».


Infine, Pierangelo Misani, Executive Vice President e Chief Technical Officer di Pirelli, ha sottolineato come la sostenibilità debba essere interpretata in senso ampio, non solo ambientale ma anche sociale. «All’interno di MOST stiamo sviluppando un nuovo concetto di eco-safety, prodotti compatibili con i target di sostenibilità ma capaci di garantire la massima sicurezza al guidatore. MOST è stato un acceleratore incredibile. Ora deve andare oltre i confini del PNRR, perché l’esperienza dimostra che l’unione tra eccellenze industriali e competenze accademiche può trascinare anche PMI e startup».


MOST si conferma così non soltanto un luogo di esposizione tecnologica, ma un laboratorio nazionale dove impresa, ricerca e istituzioni costruiscono una visione condivisa della mobilità. Una visione che parla di transizione energetica, digitalizzazione, sicurezza, infrastrutture resilienti e nuove forme di collaborazione pubblico-privata.

Immagine di copertina di Simone Zivillica

Riprese a cura di Simone Zivillica e Alessio Persia

Regia e montaggio a cura di Simone Zivillica