Cultura

La matita che raccontò la politica: addio a Giorgio Forattini

05
Novembre 2025
Di Ilaria Donatio

Si è spento a Milano, a 94 anni, Giorgio Forattini, il più celebre vignettista politico del Paese. Nato a Roma nel 1931, aveva iniziato a disegnare nel 1974, durante il referendum sul divorzio: la sua prima vignetta raffigurava Fanfani come un tappo che salta da una bottiglia con la scritta “NO”.

In oltre cinquant’anni di carriera ha firmato circa 14 mila vignette, collaborando con La Repubblica, Panorama, La Stampa e Il Giornale, sempre fedele alla sua idea di libertà e ironia come strumenti di critica politica.
«Sono un liberale, un uomo libero», amava dire.

Con la sua matita ha trasformato la politica italiana in un grande teatro, popolato di personaggi che sono rimasti nell’immaginario collettivo. Andreotti diventava una creatura dalle mille facce, Craxi un duce in camicia nera, D’Alema un generale di ferro, Berlinguer un borghese assorto in poltrona mentre fuori il popolo scioperava. E ancora De Mita con la coppola, Veltroni come un bruco, Buttiglione in sembianze di gorilla, Bossi cavaliere padano, Prodi curato di campagna.

Era il suo modo di raccontare il potere: con ferocia, leggerezza e un’ironia che non risparmiava nessuno.
I funerali si terranno giovedì 6 novembre alle 11 nella chiesa di Santa Francesca Romana, a Milano.