Economia

I 150 anni del risparmio postale italiano

30
Ottobre 2025
Di Giampiero Cinelli

L’Italia celebra un traguardo che affonda le sue radici nella storia economica e sociale nazionale: i 150 anni dei libretti di risparmio postale e i 100 anni dei Buoni Fruttiferi Postali. Non si tratta soltanto di strumenti finanziari che hanno attraversato le epoche, ma di autentiche istituzioni popolari, che hanno accompagnato lo sviluppo economico e contribuito a diffondere una cultura del risparmio solida e condivisa.

Così l’Amministratore Delegato di Cdp Dario Scannapieco: «Oggi 27 milioni di cittadini danno fiducia all’Italia utilizzando due parole appunto come “risparmio e fiducia”, che per noi sono decisive, imprescindibili. Negli ultimi 10 anni lo stock di risparmio è rimasto stabilmente sopra i 320 miliardi di euro, nonostante il tasso di risparmio si sia contratto. I risparmiatori dunque continuano a scegliere buoni libretti postali: apprezzati per loro semplicità, trasparenza e sicurezza. E nel fare ciò, sostengono in concreto l’impegno per un’Italia più forte, socialmente coesa e competitiva: la potremmo definire una finanza circolare che ha origine dal Paese e che sostiene i progetti di crescita dello stesso con l’ultimo piano strategico Cassa Depositi che si è dato a quattro priorità fondamentali. La prima: promuovere la competitività del sistema paese. La seconda: stimolare la sicurezza economica e l’autonomia strategica. La terza: rafforzare la coesione sociale e territoriale. La quarta: sostenere una transizione ecologica giusta. Porteremo il nostro impegno a livelli mai visti prima: 81 miliardi a sostegno di investimenti per 170 miliardi di euro nel triennio 2025 2027. Per realizzare questo impegno il nostro compito, insieme a Poste Italiane, sarà quello di mantenere una raccolta finanziaria viva ed attrarre giovani generazioni con un’offerta di prodotti innovativi».

Dalle origini ai giorni nostri
L’introduzione dei Libretti di Risparmio Postale nel 1875 segna un momento cruciale nella costruzione dell’Italia moderna. Il Paese, da poco unificato, aveva bisogno di strumenti capaci di avvicinare al risparmio anche le fasce popolari. La rete capillare delle Poste rappresentò sin da subito il canale ideale per raggiungere tutto il territorio. Con la nascita dei Buoni Fruttiferi Postali nel 1925, emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti e distribuiti da Poste Italiane, il sistema del risparmio postale si completò, offrendo agli italiani una forma d’investimento semplice, sicura e garantita dallo Stato. Fu l’inizio di una “rivoluzione silenziosa” che contribuì a trasformare la mentalità economica del Paese. Oggi in Italia sono attivi più di 30 milioni di libretti postali. La rete di 12.800 uffici raggiunge ogni paese, anche il più piccolo.

Un modello accessibile e affidabile
Per generazioni, i Libretti e i Buoni hanno rappresentato una via sicura per costruire il proprio futuro: acquistare una casa, sostenere gli studi dei figli o semplicemente creare un piccolo fondo di sicurezza. La facilità d’uso e la garanzia statale hanno permesso anche a chi non aveva familiarità con il sistema bancario di diventare risparmiatore. Le somme raccolte sono state nel tempo investite dalla Cassa Depositi e Prestiti in infrastrutture, opere pubbliche e iniziative di sviluppo che hanno sostenuto il “miracolo economico” del dopoguerra e oggi accompagnano la transizione verso un’economia più sostenibile. La fiducia costante degli italiani conferma la solidità di un modello fondato su tre principi chiave: sicurezza, semplicità e accessibilità.

Il primato del risparmio italiano
L’Italia vanta uno dei più alti livelli di risparmio privato in Europa. La ricchezza netta delle famiglie italiane resta tra le più elevate, con un rapporto rispetto al reddito disponibile superiore a quello di Francia, Germania e Regno Unito. Alla base di questo primato vi è una tradizione di prudenza e autonomia finanziaria: un’economia fatta di piccole e medie imprese familiari, in cui il risparmio domestico diventa spesso capitale per nuove attività. Gli italiani mostrano inoltre una marcata avversione al rischio: circa un terzo del loro patrimonio è detenuto in forma liquida, preferendo strumenti garantiti come quelli postali. Così, a un elevato risparmio privato si accompagna un importante debito pubblico, in un equilibrio che caratterizza da sempre la nostra economia.

Un pilastro di stabilità
Il risparmio delle famiglie e delle imprese rappresenta, a tutti gli effetti, una garanzia di sostenibilità del debito pubblico e una fonte di fiducia per i mercati internazionali. Gran parte del debito statale è detenuto da cittadini italiani, creando un circuito finanziario interno che riduce la dipendenza dall’estero.
In questo meccanismo il risparmio postale svolge un ruolo centrale: i risparmiatori trovano la sicurezza di un investimento garantito, mentre lo Stato beneficia di una fonte stabile e conveniente di finanziamento. Questo equilibrio virtuoso rafforza la stabilità finanziaria del Paese e la sua credibilità internazionale.

Sicurezza, semplicità e inclusione
Il successo del risparmio postale si fonda su elementi concreti. Il primo è la garanzia statale, percepita come reale e affidabile in un contesto finanziario spesso incerto. Il secondo è la trasparenza: i prodotti postali sono chiari, privi di costi nascosti e facili da gestire. Il terzo è la capillarità del servizio: la rete di uffici postali garantisce un accesso universale, oggi affiancato da canali digitali che permettono la gestione online dei risparmi, senza rinunciare alla semplicità originaria. Nel tempo, i prodotti si sono evoluti per rispondere a esigenze diverse — dai buoni per i minori a quelli dedicati alla previdenza — mantenendo sempre competitività e sicurezza.