Trasporti
Conftrasporto, Salvini attacca il Green Deal: “Va cancellato”. Sangalli: “Le infrastrutture sono democrazia”
Di Ilaria Donatio
A Roma, nella sede di Confcommercio, il decimo Forum Conftrasporto-Confcommercio ha riunito imprese, economisti e istituzioni per discutere l’impatto delle politiche europee sulla mobilità e sulla logistica. Al centro del confronto, l’estensione del sistema europeo di scambio delle emissioni (Ets ed Ets2), che secondo uno studio dell’Osservatorio Freight Insights – realizzato dal Centro nazionale per la mobilità sostenibile (Most) e dalla Fondazione Cseli – potrebbe tradursi in una vera e propria stangata sui costi del trasporto. L’analisi presentata durante il Forum parla chiaro: con l’applicazione dell’Ets2 al trasporto stradale, prevista per il 2027, l’impatto economico sarebbe compreso tra i due e i tre miliardi di euro l’anno, con un aumento del prezzo del gasolio di circa il 20%.
Una prospettiva che, nella nota diffusa durante il Forum, Conftrasporto definisce “paragonabile allo shock energetico del 2022” e che – aggiunge la Confederazione – rischia di “annullare definitivamente il rimborso parziale dell’accisa, già la più alta d’Europa”. Da qui la richiesta che i proventi dell’Ets e dell’Ets2 siano reinvestiti nel settore, per sostenere il rinnovo del parco veicolare, la transizione digitale e le politiche di competitività. “Vanno garantiti investimenti certi – ha sottolineato Conftrasporto – e regole uguali per tutti i porti del Mediterraneo, per evitare fenomeni di concorrenza sleale”.
Sul palco, il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha scelto toni netti. “Il Green Deal è una cazzata – ha detto – non serve un approccio morbido o progressivo, va cancellato”. Il ministro ha poi accusato l’Europa di aver adottato una strategia ambientale “ideologica”, ricordando che “Cina e India stanno bruciando carbone come mai in precedenza” e che “le emissioni non sono sovraniste: circolano”. Salvini ha colto l’occasione per annunciare alcuni dossier in cantiere: “Tra questa settimana e la fine di ottobre la Corte dei Conti darà la sua risposta sul percorso del Ponte sullo Stretto. Se ci sarà l’ok, a novembre partiranno i primi cantieri sulle sponde della Sicilia e della Calabria, dopo un secolo di chiacchiere”.
E ancora: “Sto lavorando alla revisione dell’esame di guida: entro la fine del mio mandato voglio arrivare a un sistema più moderno, giusto e semplice, non una ruota della fortuna”.Non è mancato un passaggio sulle concessioni autostradali: “Ci sono concessionari che fanno centinaia di milioni di utile senza realizzare le opere di manutenzione straordinaria previste dai contratti. Con A22, Autostrade per l’Italia e Gavio stiamo lavorando per garantire una rete più moderna e sicura”.
Accanto al ministro, il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli ha riportato il dibattito su una visione più ampia. “Le infrastrutture, i sistemi di trasporto e di logistica – ha detto – sono abilitatori essenziali della qualità del fare impresa e della qualità della vita, nelle città e nei territori. Investire in infrastrutture significa contribuire alla democrazia sostanziale di un Paese che deve ridurre le distanze, promuovere opportunità di crescita e rafforzare la libertà di scelta”.
Sangalli ha poi richiamato il tema del lavoro e della rappresentanza: “È tempo di certificare chi rappresenta davvero imprese e lavoratori. Valorizzare i contratti più rappresentativi vuol dire investire nella dignità del lavoro e riconoscere l’impegno delle imprese nel garantire reddito e welfare”. Infine, un apprezzamento alle misure fiscali in manovra: “Bene la riduzione della seconda aliquota Irpef dal 35% al 33% e gli interventi di alleggerimento del prelievo sul lavoro straordinario e sui premi di produttività”.





