Lavoro
Sicurezza sul lavoro, Mattarella e Calderone rilanciano l’impegno agli Stati Generali
Di Giuliana Mastri
La tutela dei lavoratori rappresenta «la prima forma di giustizia nel lavoro» e una componente fondamentale del diritto di ogni donna e uomo a svolgere un’attività dignitosa e protetta. Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato a Chiara Gribaudo, Presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, in occasione della seconda edizione degli Stati Generali sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro in corso alla Camera.
«Un lavoro non è vero se non è anche sicuro. La garanzia della attuazione di questo principio richiede l’impegno congiunto di istituzioni, imprese, lavoratori e parti sociali: un’alleanza capace di superare le differenze per perseguire obiettivi condivisi», ha scritto il Capo dello Stato. Mattarella ha ribadito come sia fondamentale non abbassare la guardia di fronte agli incidenti e ai decessi sul lavoro, una sequela quotidiana che impone interventi urgenti e mirati. «Sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori non sono ammesse scorciatoie», ha aggiunto. «Strategie di sviluppo e competitività del nostro Paese non passano dall’allentamento delle tutele dei lavoratori».
Sulla stessa linea, la ministra del Lavoro e degli Affari Sociali, Marina Calderone, ha illustrato la strategia del governo basata su tre pilastri: «rafforzare la prevenzione», «rendere moderni e efficienti i controlli» e «costruire una cultura condivisa della sicurezza». Tra le misure già attuate, Calderone ha ricordato il potenziamento dell’Ispettorato nazionale del lavoro, nuove assunzioni e l’introduzione della cosiddetta «patente a crediti» nei cantieri.
Dai dati Inail aggiornati al 6 ottobre emerge un quadro misto: gli infortuni mortali sul lavoro sono diminuiti del 3 per cento nei primi otto mesi del 2025 rispetto allo stesso periodo del 2024, ma quelli «in itinere» – ossia durante il tragitto casa-lavoro – sono aumentati dell’8,8 per cento, con 186 vittime su un totale di 271.976 denunce di infortunio.
«L’impegno è continuo e costante», ha sottolineato Calderone a margine della prima giornata degli Stati Generali. «Stiamo lavorando al nuovo decreto sicurezza, abbiamo potenziato i controlli con più personale ispettivo e ispezioni più qualificate, e interveniamo contro caporalato e sfruttamento lavorativo. Dove c’è sfruttamento e disapplicazione delle norme contrattuali, c’è anche violazione delle regole base della sicurezza sul lavoro».
«Lavoro regolare vuol dire lavoro sicuro – ha concluso la ministra – tutto ciò che non si associa a questi due concetti rappresenta una condizione di rischio importante».
Gli Stati Generali sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro rappresentano così un’occasione cruciale per ribadire impegni concreti e condivisi, nell’ottica di garantire un lavoro dignitoso, sicuro e tutelato per tutti.





