Politica

Manovra, governo alla stretta finale tra cartelle e pensioni

08
Ottobre 2025
Di Ilaria Donatio

Il governo accelera: oggi pomeriggio è convocato a Palazzo Chigi un vertice di maggioranza che potrebbe segnare un punto di svolta nella definizione della manovra 2026. Sul tavolo ci sono temi scottanti, che intrecciano scelte fiscali, impegni sociali e vincoli di bilancio.

Al centro del confronto, secondo le indiscrezioni, è la modulazione degli interventi sulle cartelle esattoriali e sulle pensioni. Non più soltanto misure tampone, ma scelte che rischiano di spostare il bilancio pubblico e lo scontro politico in avanti. Si discute, innanzitutto, del possibile «blocco» dell’innalzamento automatico dell’età pensionabile: una misura che, se approvata, avrebbe un costo non indifferente – nell’ordine di diversi miliardi a regime – e che perciò sarà attenta a selezionare destinatari e tempistiche.

Parallelamente, l’ipotesi di una moratoria o un alleggerimento delle cartelle tributarie diventa sempre più centrale. L’obiettivo dichiarato è dare respiro a contribuenti che soffocano sotto arretrati fiscali, alleggerendo la pressione su imprese e cittadini in difficoltà. Ma i tecnici del Tesoro mettono in guardia: le coperture sono scarse, i margini stretti, e il rischio è che una misura troppo generosa comprometta la sostenibilità complessiva della manovra.

Lo scontro politico è già aperto. Da un lato la Lega spinge per un intervento robusto sulla “pace fiscale”; dall’altro Forza Italia e altri partner di maggioranza spingono per un approccio più mirato. Il premier insiste sulla necessità di mandare un segnale ai cittadini, specie a coloro che, tra scadenze tributarie e incertezze pensionistiche, vivono una pressione crescente. Ma più d’uno ammonisce: non si può progettare una manovra in deficit di buone intenzioni.

Nelle prossime ore, sarà importante capire come evolveranno le mediazioni politiche: chi otterrà concessioni, chi sarà costretto a cedere terreno, quali priorità saranno confermate o scartate. E, soprattutto, come si tradurranno le promesse in numeri, che alla fine sono la vera prova del governo.