Politica

Sna, 10° Corso-Concorso, stamane la cerimonia d’apertura alla Camera

15
Settembre 2025
Di Giuliana Mastri

Cerimonia d’apertura, stamattina nella Sala della Regina alla Camera, del 10° Corso-Concorso della Scuola di formazione dirigenziale per la Pubblica Amministrazione (Sna). La Presidente della Sna Paola Severino ha rivolto un saluto emozionato e orgoglioso ai partecipanti selezionati, a seguito dell’arrivo di 20mila domande di iscrizione, sottolineando con soddisfazione l’età media ridotta e l’eterogeneità della formazione degli studenti e una buona quota femminile. I corsisti, in un percorso di dieci mesi, formeranno le basi per poter essere, come ha sottolineato Severino, gli Advisor del futuro per la politica.

Intanto è già pronta a partire la selezione per l’11simo concorso, mentre domani al Quirinale ci sarà la cerimonia per i vincitori del nono concorso. La Presidente della Sna ha parlato del lavoro della scuola al fine di modernizzare i suoi metodi e intensificare l’apporto di sviluppo del mondo dirigenziale pubblico. ad esempio con l’introduzione nelle selezioni di tecniche di problem solving, oltre all’integrazione nelle prassi dell’Intelligenza artificiale. Un Corso di formazione sull’IA sarà pronto entro il prossimo anno, pensato su tutte le aree di Policy, ma il progetto comprende anche un Master in Economia e diritto tributario. Da segnalare poi il contributo della Sna al Piano Mattei, grazie alla convenzione per la formazione dei dirigenti africani.

All’evento era presente il ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, il quale ha così riflettuto: «Nel contesto attuale attraversato da fattori di instabilità, incertezza e profonde trasformazioni come la transizione digitale e l’AI, credo sia fondamentale concepire le nostre istituzioni non come compartimenti isolati, ma autentici ecosistemi aperti, in grado di interagire con il tessuto sociale, economico e territoriale che ci circonda. La qualità del servizio pubblico non dipende solo dalla correttezza delle procedure ma anche dalla motivazione delle persone», ha proseguito il ministro che rivolgendosi ai futuri dirigenti ha evidenziato la necessità, accanto alla dimensione delle competenze, di una dimensione etica: «Essere dirigenti pubblici significa servire lo stato con disciplina, significa essere di esempio per i collaboratori, compiere le scelte con rigore e responsabilità. A voi spetta il compito di contribuire a questa stagione amministrativa: non vi sarà chiesto solo di applicare le norme, ma di guidare i processi e di anticipare i bisogni. Sarete agenti del cambiamento».