Esteri

Mercati, una risoluzione del Parlamento Ue per completare l’unione dei capitali

12
Settembre 2025
Di Giampiero Cinelli

Il Parlamento Ue con una risoluzione datata 10 settembre 2025 ha invitato la Commissione a porre misure legislative per completare l’unione dei mercati dei capitali, ridurre la barriere e rendere più efficiente il risparmio privato europeo. La richiesta poggia sui fondamenti del Rapporto Draghi e nella visione del Parlamento serve ad agevolare la competitività e la fluidità degli investimenti nell’area Ue, oltre a una maggiore indipendenza strategica e a uno stimolo alle riforme. Inoltre una maggiore integrazione darebbe uno strumento ulteriore di contrasto dei possibili default

Nel progetto si parla di una rinnovata attenzione ai parametri Esg e alla finanza sostenibile, da integrare nella nuova normativa finanziaria e nei nuovi strumenti d’investimento.

Nella riforma finanziaria l’Ue troverebbe modo di sostenere meglio le Pmi, garantendo maggiore accesso ai mercati e agevolazione per la quotazione in borsa, con una riduzione degli obblighi informativi per quelle corporation di minore grandezza, capaci comunque di favorire lo sviluppo di mercati finanziari per aziende innovative.

Nella stessa ottica si parla di un rilancio dei cosiddetti Pir (Piani individuali di risparmio a lungo termine) e dei fondi pensione paneuropei, tutelando l’investitore al dettaglio e creando marchi europei che rafforzino fiducia e forza dei mercati comunitari. Da associare a questo una maggiore trasparenza riguardo ai costi dei prodotti finanziari, unita all’adozione di standard più alti per i prodotti sostenibili in ottica anti-greenwashing.

Necessari inoltre più fondi per la ricerca e sviluppo, almeno il 3% del Pil Ue, per digitalizzazione e innovazione.