Ambiente / Trasporti

Trasporti e sostenibilità: Pichetto conferma la via della decarbonizzazione, Rixi invoca un salto culturale

10
Settembre 2025
Di Ilaria Donatio

Tecnologie, sostenibilità e mobilità del futuro. Sono stati questi i temi al centro della tavola rotonda “Nodo Futuro: interconnessione e sostenibilità nel trasporto pubblico”, promossa questa mattina da Libero Quotidiano a Palazzo Wedekind. Un appuntamento che ha riunito rappresentanti delle istituzioni e del mondo economico per discutere delle strategie necessarie a modernizzare il sistema dei trasporti italiani e accompagnarlo nella transizione ecologica.

A concludere i lavori è stato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, che ha ribadito l’impegno del governo sul fronte della riduzione delle emissioni. “Il ministero sta attuando tanti modelli di intervento per abbassare le emissioni”, ha dichiarato, sottolineando come “la strada intrapresa sia quella giusta”. Pichetto ha ricordato che in Italia circolano oltre 42 milioni di autoveicoli, molti dei quali con un’età media avanzata, fattore che rende più complesso il percorso verso la decarbonizzazione.

Per il ministro, tuttavia, la tecnologia rappresenta un alleato fondamentale: dai motori a biometano ai veicoli a idrogeno, fino ai diesel di nuova generazione. “Un Euro 6 ha emissioni 28 volte inferiori a un Euro 2”, ha osservato, “e questo dimostra che l’innovazione è un veicolo formidabile per raggiungere i nostri obiettivi”. Una sfida che riguarda non solo l’ambiente ma anche la competitività industriale e la qualità della vita nelle città.

Sulla stessa linea di modernizzazione, ma con un accento diverso, si è espresso il viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Edoardo Rixi. Secondo il viceministro, il vero nodo non è soltanto tecnologico, ma anche culturale. “Occorre compiere un salto culturale”, ha affermato, spiegando che il sistema normativo attuale non consente ancora di sfruttare pienamente le innovazioni disponibili. Rixi ha richiamato l’attenzione sulle sfide della mobilità urbana: “Sarà complesso, nel futuro, lasciare che ciascuno guidi il proprio automezzo in un tessuto urbano sempre più caotico”.

Il viceministro ha inoltre sottolineato la necessità di superare approcci ideologici al tema ambientale: “Non si tratta di ideologie green, ma di affrontare un cambiamento inevitabile”. Un richiamo, quello di Rixi, che riguarda anche la sicurezza stradale: “Dopo una certa età guidare ogni giorno aumenta il rischio di incidenti, anche mortali”.

L’incontro di Palazzo Wedekind ha così messo in evidenza le due direttrici principali della strategia di governo: da un lato la spinta alla decarbonizzazione attraverso la diffusione di tecnologie meno inquinanti, dall’altro la promozione di un cambio di mentalità che spinga cittadini e amministrazioni locali verso sistemi di mobilità più efficienti e collettivi.

Un messaggio che si inserisce in un dibattito europeo più ampio, segnato dall’obiettivo di ridurre drasticamente le emissioni entro il 2030 e di raggiungere la neutralità climatica al 2050. In questo contesto, l’Italia si trova a dover conciliare l’alta diffusione di auto private con la necessità di sviluppare infrastrutture moderne, reti di trasporto pubblico integrate e strumenti normativi adeguati a favorire l’innovazione.

La tavola rotonda “Nodo Futuro” ha confermato come il tema della mobilità sostenibile non sia soltanto un capitolo della transizione ecologica, ma anche un banco di prova per la capacità del Paese di innovare e governare i cambiamenti sociali ed economici che ne derivano.