Walking in the Bubble

Salvini per il Ponte sullo Stretto, Giannini a San Macuto, Giorgetti e Ciriani al question time, Giuli per Napoli

06
Agosto 2025
Di Gianfranco Ferroni

A Montecitorio, conferenza stampa del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini sul Ponte sullo Stretto di Messina, dopo la riunione del Cipess.

A Palazzo San Macuto, la commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, svolge l’audizione di Lamberto Giannini, prefetto di Roma.

A Montecitorio, question time. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, risponde a una interrogazione – rivolta al ministro per gli Affari Esteri – sulle iniziative urgenti volte al riconoscimento dello Stato di Palestina sulla base dei confini del 1967 (Ricciardi – M5s). Il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, risponde a interrogazioni sulle iniziative volte ad assicurare la conclusione dell’iter amministrativo ai fini della tempestiva comunicazione alle imprese dell’ammontare del credito d’imposta riconosciuto per gli investimenti nella Zes unica (Sottanelli – Az-Per-Re); sull’ammontare del credito d’imposta riconosciuto per gli investimenti effettuati nel corso del 2023 nelle zone economiche speciali e chiarimenti in ordine a un incremento delle risorse finanziarie a fronte dell’annunciato allargamento della Zes unica a Marche e Umbria (Pagano – Pd-Idp). Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, risponde a interrogazioni sulle prospettive industriali in relazione alla trattativa in corso per la cessione del gruppo Iveco (Bardonali – Lega); sulle manifestazioni d’interesse per la reindustrializzazione sostenibile delle aree di Cerano a Brindisi e di Torrevaldaliga Nord a Civitavecchia (D’Attis – Fi-Ppe); sulle iniziative a sostegno della candidatura della regione Liguria di Leonardo s.p.a per la realizzazione di una delle cinque gigafactory di intelligenza artificiale dell’Unione europea (Lupi – Nm(N-C-U-I)M-Cp). Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, risponde a una interrogazione sulle iniziative per colmare le gravi carenze di organico del Servizio sanitario nazionale, anche in relazione alla scadenza dei contratti dei medici cosiddetti gettonisti (Boschi – Iv-C-Re). Il ministro per lo Sport e Giovani, Andrea Abodi, risponde a interrogazioni sulle iniziative in relazione all’andamento della spesa relativa al programma di realizzazione dei Giochi olimpici Milano-Cortina 2026 (Zanella – Avs); sulle ulteriori iniziative volte a promuovere lo sport come strumento di formazione, di inclusione sociale e di contrasto a fenomeni di disagio giovanile (Bignami – FdI).

Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, su proposta del consiglio di indirizzo, ha nominato Fulvio Adamo Macciardi sovrintendente della Fondazione Teatro di San Carlo in Napoli.

A Roma, l’ambasciatore del Messico in Italia, Carlos Eugenio García de Alba, ha ricevuto nella sede diplomatica messicana il direttore del Consorzio Vino Chianti Docg, Saverio Galli Torrini. Al centro del colloquio, le prospettive di collaborazione e promozione del Vino Chianti in uno dei Paesi più dinamici dell’America Latina. “Il Messico rappresenta per il Chianti un mercato giovane ma in forte crescita, ricettivo verso i prodotti di qualità e capace di apprezzare la cultura che il nostro vino porta con sé“, ha detto Galli Torrini, “con l’ambasciatore García de Alba abbiamo condiviso la volontà di proseguire e potenziare la collaborazione sia sul piano commerciale sia su quello culturale, favorendo iniziative di promozione e formazione rivolte agli operatori e ai consumatori messicani”. I rapporti tra il consorzio e il Messico non nascono oggi: già negli ultimi anni il Paese ha ospitato numerose iniziative firmate Chianti, tra cui la Chianti Academy Latam a Monterrey e, più recentemente, le sessioni di Puerto Vallarta e Cancun di qualche giorno fa, che ha visto coinvolti numerosi professionisti del settore in un percorso di formazione avanzata sulla denominazione. Un progetto che, fin dal 2014, ha fatto tappa sempre a Cancun, Città del Messico e altre località strategiche, contribuendo a creare una solida rete di conoscenza e apprezzamento del Vino toscano. “Investire in formazione e costruire relazioni solide con i mercati emergenti è una strategia che paga nel tempo”, ha aggiunto Galli Torrini, “perché non si tratta solo di esportare un prodotto, ma di portare nel mondo la storia, la qualità e l’identità del nostro territorio”.

A Verona, all’Arena, quinto e ultimo titolo operistico a debuttare nel cartellone del 102° Opera Festival, Rigoletto va alla conquista del palcoscenico areniano da venerdì 8 agosto. Per Verdi, il capolavoro più coraggioso e controverso, “la sua opera migliore” come ebbe a dire egli stesso. A otto anni dall’ultima ripresa, torna l’allestimento storico con grandi tele dipinte ispirate ai bozzetti di Ettore Fagiuoli, primo scenografo areniano. E a dar voce e corpo ai personaggi verdiani, fra debutti e attesi ritorni, in ognuna delle quattro serate di spettacolo si alternano alcuni dei massimi artisti di oggi. Repliche il 22 e il 30 agosto, e il 6 settembre, serata finale del Festival. Rigoletto sfidò le convenzioni teatrali soprattutto la censura dell’epoca, conquistando subito mezza Europa, compreso Victor Hugo, autore dello scandaloso dramma originario Le Roi s’amuse tradotto in musica da Verdi con i versi del fidato Francesco Maria Piave Piave. Situazioni accattivanti, emozioni forti tra amore paterno, seduzioni, rapimenti, maledizioni, ossessioni, omicidi premeditati e soprattutto Personaggi complessi e approfonditi, umanissimi eppure titanici: Rigoletto sancì la completa maturità di Verdi e il suo status di Shakespeare italiano.

Per un capolavoro del teatro musicale di tutti i tempi, mai uscito dal repertorio dalla prima veneziana del 1851, Fondazione Arena schiera alcuni dei massimi interpreti di oggi. L’8 agosto protagonista d’eccezione è Ludovic Tézier, accanto a lui fa il suo atteso debutto in Anfiteatro il samoano Pene Pati, come Duca di Mantova, villain e seduttore con alcune delle pagine più belcantistiche mai scritte da Verdi per un tenore. Nina Minasyan, già applaudita Violetta nel 2022, torna in Arena come Gilda, figlia di Rigoletto. Il sicario Sparafucile per antonomasia è il basso Gianluca Buratto, la sorella Maddalena è Martina Belli, mezzosoprano all’esordio areniano. Completano il cast interpreti apprezzati nelle ultime stagioni veronesi, come Agostina Smimmero, Francesca Maionchi, Elisabetta Zizzo, Matteo Macchioni, Nicolò Ceriani, Abramo Rosalen, Hidenori Inoue, Ramaz Chikviladze. Il Coro maschile (unica occasione nell’intero corpus verdiano) è preparato da Roberto Gabbiani, diretto con l’Orchestra di Fondazione Arena dal giovane Maestro Michele Spotti, reduce dei successi riscossi in Anfiteatro nel 2024 con Turandot e i Carmina Burana da sold-out.

Le maestranze tecniche areniane riprendono l’allestimento scenico con cui Fondazione Arena ricreò il primo Rigoletto sotto le stelle, 98 anni fa, con la firma dell’architetto Ettore Fagiuoli: grandi scene dipinte da Raffaele Del Savio secondo la più nobile tradizione dell’opera italiana, che rappresentano scorci della Mantova gonzaghesca, le sponde del Mincio dal Castello di San Giorgio alla rocca oggi attribuita a Sparafucile, e le stanze affrescate di Palazzo Te fedelmente riprodotte grazie alla collaborazione con i Musei Civici di Mantova. I costumi storici sontuosi e le luci di Claudio Schmid completano il disegno registico di Ivo Guerra, nel realizzare una corte libertina tra feste ed intrighi. Dopo la prima dell’8 agosto, grandi artisti sono attesi anche in ognuna delle tre repliche: Amartuvshin Enkhbat (il 22 agosto), Luca Salsi (il 30 agosto) e Youngjun Park (il 6 settembre, per la prima volta in Arena nel ruolo del titolo); come Duca, Pene Pati è titolare per le prime tre recite, quindi tocca a Galeano Salas (il 6 settembre). Per un’unica data Rosa Feola è Gilda (il 22 agosto) mentre Erin Morley fa il suo esordio areniano in scena per le ultime due rappresentazioni.

“Agosto matura, settembre vendemmia”, dice un antico proverbio contadino, uno dei tanti dedicati all’uva e alla gioiosa festa che accompagna la sua raccolta e la sua pigiatura. La festa tradizionalmente accompagnata da balli e canti da quattro anni rivive tra le mura dell’Orto Botanico di Roma con Vendemmiata Romana, l’evento organizzato da Luca Maroni, analista sensoriale di fama mondiale, e Francesca Romana Maroni, ceo di Sens Eventi. Il prossimo 14 settembre il Vigneto Italia torna protagonista come primo museo ampelografico italiano, impiantato tra le mura del giardino trasteverino nel 2018 grazie a un’idea dello stesso Maroni in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma, l’Università della Tuscia e i Vivai Cooperativi Rauscedo. A lui si deve la selezione delle piante che oggi crescono rigogliose nell’appezzamento situato nell’ex parco del palazzo Riario-Corsini, un tempo dimora della regina Cristina di Svezia. In quest’area alle pendici del Gianicolo è stata realizzata, infatti, la coltivazione di 150 varietà di vitigni autoctoni provenienti da ogni regione d’Italia ovvero la selezione delle più importanti varietà originarie con due piante per tipo, per un totale di 300 viti messe a dimora nei 520 mq. dell’Orto Botanico destinati all’impianto della vigna, cinta dalle Mura Aureliane di Roma risalenti al 270 d. C. Il vigneto è stato impiantato ed è condotto con tecniche di agronomia biodinamica, quindi con impatto ecologico-inquinante-chimico pari a zero. Dal 2022, anno della prima raccolta, i grappoli di diverse tipologie confluiscono in un unico vino, il Somma Sapienza, vinificato in bianco e in rosso grazie alla maestria dell’azienda vinicola Federici. L’Orto Botanico si animerà con tante attività per tutta la famiglia tra laboratori per adulti e bambini, cacce al tesoro, visite guidate per scoprire i segreti delle varie aree e delle diverse collezioni (come il Giardino Giapponese, il Giardino dei Semplici, il Bambuseto o la collezione di piante grasse), oltre a esposizione di prodotti di artigianato.