Salute

Medicina territoriale: verso un nuovo modello per il SSN: opportunità e sfide

21
Febbraio 2025
Di Tonino Aceti

Il dibattito attuale, alimentato da recenti proposte e disegni di legge e dall’evoluzione del modello di assistenza promosso dal PNNR e dal DM 77/2022, apre nuove prospettive per il futuro della medicina territoriale. In questo contesto, si discute con particolare attenzione – ma non solo – della possibilità di introdurre un modello di “dipendenza” per i medici di famiglia, affiancato al tradizionale sistema di convenzionamento, come strumento per valorizzare la professione e migliorare l’integrazione all’interno del Servizio Sanitario Nazionale.

Un doppio binario

Le proposte in discussione anche a livello parlamentare propongono di rendere la “dipendenza” una possibilità concreta per medici di famiglia, pediatri di libera scelta e specialisti ambulatoriali. Questo approccio, lungi dall’essere visto come un problema insormontabile, rappresenta una leva aggiuntiva per incentivare la professionalità e la competitività nel sistema sanitario.

L’idea di adottare un duplice binario – dipendenza e convenzionamento –, sostenuta da Salutequità anche in un’audizione al Senato nell’ambito del dibattito parlamentare sulla revisione dell’assistenza territoriale, offre al singolo professionista la libertà di scegliere il percorso più in linea con la propria visione e le opportunità offerte dal SSN. Tale scelta, infatti, si fonda sulla proposta di valore che il Servizio è in grado di mettere sul tavolo, favorendo una maggiore personalizzazione del contratto e, di conseguenza, una più alta motivazione e qualità nell’erogazione dei servizi.

Governance territoriale e integrazione multidisciplinare

La riforma del modello si intreccia con la necessità di rafforzare la governance territoriale. Il medico di famiglia, inserito all’interno della struttura di un distretto sanitario, deve poter operare in sinergia con altri attori – dai pediatri di libera scelta agli specialisti ambulatoriali e agli infermieri e così via – per garantire un’assistenza che vada oltre la mera medicina territoriale.

La sfida principale è quella di creare un sistema integrato e multidisciplinare, in cui medici, infermieri, farmacisti, psicologi, assistenti sociali e fisioterapisti collaborino attivamente. Un approccio di assistenza sociosanitaria territoriale non solo migliora la qualità del servizio, ma risponde in maniera più efficace alle esigenze reali dei cittadini, offrendo un supporto a 360 gradi.

Innovazione retributiva e formativa

Un ulteriore asse di innovazione riguarda il sistema di remunerazione e la formazione. Le proposte in discussione mirano a introdurre un modello retributivo maggiormente orientato agli obiettivi, in cui almeno il 30% della retribuzione sia variabile e legato al raggiungimento di performance specifiche: il rispetto della programmazione sanitaria, il miglioramento degli esiti clinici e la riduzione dell’accesso inappropriato a settori come il pronto soccorso.

Parallelamente, è imprescindibile rivedere il percorso formativo dei medici di famiglia e degli specialisti. L’idea di istituire scuole di specializzazione universitaria, capaci di fornire competenze aggiornate e rispondenti alle esigenze contemporanee, rappresenta una risposta necessaria alla sfida della modernizzazione del SSN.

Un sistema da rinnovare per il futuro

L’introduzione del doppio binario contrattuale offre una prospettiva innovativa per il Servizio Sanitario Nazionale, in grado di valorizzare il lavoro dei professionisti e di favorire una gestione più integrata e performante del territorio. Il percorso che si apre non è privo di sfide: è essenziale eliminare le barriere che attualmente creano frizioni nell’attuazione dei modelli di assistenza e garantire che ogni attore del sistema possa operare al meglio delle proprie competenze.

Il futuro del SSN dipenderà, in gran parte, dalla capacità di mettere in campo una proposta di valore forte e chiara, capace di attrarre e motivare i professionisti, e di garantire un’assistenza sociosanitaria realmente a 360 gradi per tutti i cittadini.