Economia
Il sistema di welfare in Italia: analisi e proposte dell’ultimo Rapporto sulla sussidiarietà
Di Tonino Aceti
Risorse pubbliche sempre più inadeguate, inverno demografico, bisogni di assistenziali e di cura crescenti, difficoltà di accesso ai servizi e scarsa equità rappresentano una minaccia per la sostenibilità del welfare.
Il Rapporto 2024 “Sussidiarietà e… welfare territoriale” della Fondazione per la Sussidiarietà è un’indagine sul welfare territoriale italiano nel delicato momento di transizione che sta attraversando.
Il Rapporto contiene alcune idee e approfondimenti sul ruolo che la sussidiarietà ha oggi e che può svolgere per salvaguardare servizi di welfare di qualità e per tutti.
Il sistema di welfare italiano è complesso e gestito da istituzioni pubbliche e da enti non profit.
I modelli di gestione e governance dei servizi sono molto differenziati tra le diverse regioni.
I dati principali evidenziano che il sistema di welfare italiano impiega complessivamente 1.595.000 dipendenti.
Il settore dell’assistenza sociale vede una netta prevalenza delle istituzioni non profit, che rappresentano l’88,4% delle unità locali e impiegano l’85,7% dei dipendenti. Questo settore è particolarmente rilevante nelle regioni del Mezzogiorno, dove le istituzioni non profit svolgono un ruolo cruciale nella gestione dei servizi socioassistenziali
Nel settore sanitario, invece, le istituzioni pubbliche dominano con l’87,6% dei dipendenti.
Tra le possibili soluzioni vi sono quelle dell’implementazione di politiche di incentivazione per la collaborazione tra settore pubblico e non profit e quelle della promozione di modelli di governance integrati, che favoriscano la cooperazione tra enti locali e istituzioni non profit.
Infine, si rendono necessarie nuove politiche di redistribuzione, inclusione e riconoscimento delle differenze, per avanzare verso una società più equa e coesa





