Economia

Borse europee caute, occhi su Lagarde e sulla trattativa Ue-Usa sui dazi

24
Luglio 2025
Di Ilaria Donatio

Le Borse europee rallentano il passo e viaggiano contrastate, mentre gli investitori scrutano l’orizzonte in attesa della riunione della Bce e soprattutto della conferenza stampa della presidente Christine Lagarde. Al centro dell’attenzione anche i negoziati commerciali tra Unione europea e Stati Uniti, dopo l’intesa raggiunta da Washington con il Giappone: si punta a un accordo che preveda tariffe del 15% anche per l’Ue, evitando l’ipotesi – più drastica – di un aumento al 30% minacciato dall’amministrazione americana.

Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, Bruxelles potrebbe accettare dazi “reciproci” per scongiurare una guerra commerciale, mentre i mercati osservano con attenzione i dati macroeconomici. Nell’Eurozona l’attività del settore privato migliora, con l’indice Pmi composto che sale a 51 punti, segnando il livello più alto da 11 mesi. In particolare, il comparto dei servizi tocca quota 51,2 (massimi da sei mesi), mentre il manifatturiero si attesta a 49,8 punti, ancora sotto la soglia di espansione.

A Piazza Affari il Ftse Mib arretra dello 0,54%, appesantito dai conti deludenti di alcune big. Scivola StMicroelectronics (-11,4%) che chiude il secondo trimestre in perdita (97 milioni), deludendo le attese degli analisti. Male anche Moncler (-4,04%) dopo la pubblicazione dei risultati. In controtendenza Prysmian (+2,35%) e Saipem (+0,53%), che beneficia dell’accordo di fusione con Subsea7. Bene anche Unicredit (+0,36%), ancora sostenuta dai numeri diffusi alla vigilia.

Sul fronte valutario, l’euro resta stabile attorno a 1,176 sul dollaro, mentre lo yen si rafforza. Il petrolio si muove al rialzo: il Brent torna vicino ai 69 dollari al barile e il Wti si avvicina a quota 66, sostenuti dall’ottimismo sui colloqui Ue-Usa. In lieve rialzo anche il prezzo del gas ad Amsterdam, che si attesta vicino ai 33 euro/MWh.

Lo spread tra BTp e Bund resta stabile a 85 punti, sui minimi da oltre 15 anni, ma il rendimento del decennale italiano risale leggermente al 3,52%, rispetto al 3,45% della chiusura precedente.