Walking in the Bubble
Mattarella riceve Tebboune, Fontana per Telefono Azzurro, Fisichella e Mantovano per i giovani, Anbi
Di Gianfranco Ferroni
Al Quirinale, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella riceve il presidente della Repubblica Algerina Democratica e Popolare, Abdelmadjid Tebboune.
A Roma, Cinema Trevi, indirizzo di saluto del presidente della Camera dei Deputati Lorenzo Fontana alla cerimonia di conferimento del “Premio per l’Infanzia e l’Adolescenza” da parte della Fondazione S.O.S. – Il Telefono Azzurro Ets.
A Roma, nella sede nazionale delle Acli, presentazione di “Peace at Work. L’Italia del lavoro costruisce la pace”, la nuova campagna per promuovere la pace, il disarmo e la giustizia sociale a partire dal mondo del lavoro. Una carovana da settembre a dicembre attraverserà l’Italia per agire nei luoghi della quotidianità: scuole, fabbriche, cooperative, cantieri, campi agricoli, università, ospedali, “i contesti del lavoro dove ogni giorno si costruiscono dignità, coesione, cura, sapere e comunità. Luoghi in cui si vive direttamente l’impatto delle scelte economiche, che oggi più che mai devono rimettere al centro la persona, contrastando l’idea tossica secondo cui la guerra fa bene all’economia”, sottolineano gli organizzatori. La partenza ufficiale è prevista il 2 settembre da Palermo. L’iniziativa culminerà con la consegna di un appello europeo alle istituzioni dell’Unione per rilanciare, a partire dal lavoro, una nuova stagione di dialogo ispirata allo spirito di Helsinki. Alla conferenza stampa interverranno Pierangelo Milesi, vicepresidente nazionale Acli con delega alla Pace; don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio nazionale per i Problemi sociali e il lavoro della Cei; Sergio Bassoli, coordinatore della Rete italiana Pace e disarmo; Flavio Lotti, presidente della Fondazione PerugiAssisi per la Cultura della pace; Emiliano Manfredonia, presidente nazionale delle Acli.
A Roma, in via della Conciliazione, nella sala stampa della Santa Sede, annuncio del programma del “Giubileo dei Giovani”, in programma dal 28 luglio al 3 agosto. All’evento giubilare è atteso oltre un milione di giovani da tutto il mondo. Alla presentazione, interventi di monsignor Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’evangelizzazione, sezione per le Questioni fondamentali dell’evangelizzazione nel mondo; Alfredo Mantovano, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri; Roberto Gualtieri, sindaco di Roma e commissario straordinario governativo; Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio; Lamberto Giannini, prefetto di Roma; Fabio Ciciliano, capo Dipartimento della Protezione civile.
Alla Camera dei Deputati, nell’aula dei gruppi parlamentari, a Campo Marzio, proiezione di “Womeness”, scritto e diretto da Yvonne Sciò, prodotto da Magic Moments Films e Luce Cinecittà. Protagoniste, Dacia Maraini, Emma Bonino, Sussan Deyhim, Tomaso Binga, Setsuko Klossowska de Rola.
A Montecitorio, nella sala della Regina, domani, alla presenza del ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, è in programma la celebrazione dei 125 anni dalla fondazione della Federazione Italiana della Caccia.
Francesco Vincenzi è stato confermato, per acclamazione, presidente di Anbi – Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue. Il consiglio nazionale è composto da 15 eletti dall’assemblea nazionale, unitamente ai 20 presidenti delle Anbi regionali, a 3 rappresentanti dei direttori di consorzi di bonifica ed irrigazione, ed a 7 esperti indicati dalle organizzazioni professionali agricole. Vincenzi, perito agrario ed Accademico dei Georgofili, è un imprenditore agricolo, amministrando, a Mirandola nel Modenese, l’importante azienda agricola di famiglia ad indirizzo frutticolo, viticolo e cerealicolo. È presidente del Consorzio di Bonifica della Burana, di Anbi Emilia Romagna e del Consorzio Energia Ambiente. E’ anche al vertice della Cooperativa Intercomunale Prodotti Ortofrutticoli e della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola.
A Ferrara sono stati 72.855 i visitatori delle mostre dedicate a Alphonse Mucha e a Giovanni Boldini allestite a Palazzo dei Diamanti dal 22 marzo al 20 luglio. Attraverso una selezione di 150 opere il pubblico ha potuto conoscere ed approfondire la biografia, il percorso artistico e i molteplici aspetti della produzione di Alphonse Mucha, artista poliedrico che raggiunse fama internazionale nella Parigi fin de siècle e che contribuì all’affermazione della nascente Art Nouveau. La mostra, a cura di Tomoko Sato con il coordinamento scientifico di Francesca Villanti, è stata organizzata da Fondazione Ferrara Arte, Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara e Arthemisia, con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e la collaborazione di Mucha Museum e Prague City Tourism. Nelle sale dell’ala Tisi di Palazzo dei Diamanti sono state contestualmente presentate oltre 40 opere di Giovanni Boldini, tra dipinti ad olio, pastelli, acquerelli, disegni e incisioni, selezionate fra quelle custodite nel museo a lui intitolato: un viaggio tra i capolavori del maestro ferrarese per raccontare il suo talento di pittore della “donna moderna” e del suo fascino. La mostra, curata da Pietro Di Natale, è stata organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e dal Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara.
Pontremoli, comune dell’Appennino tosco-emiliano, crocevia tra la Toscana, l’Emilia-Romagna e la Liguria, dal 25 luglio al 2 novembre sarà teatro di un importante evento espositivo dal grande significato storico e artistico. Per la prima volta, nella sala Sindaci del Palazzo Comunale saranno riunite le tre versioni del dipinto ‘manifesto’ del Romanticismo: “Pietro Rossi nel castello di Pontremoli” di Francesco Hayez (1791-1882). L’iniziativa, curata da Valentina Ferrari, Paolo Lapi, Fernando Mazzocca, organizzata dal Comune di Pontremoli e dalla Pinacoteca di Brera di Milano, col patrocinio di Regione Toscana, Provincia di Massa Carrara, Museo delle Statue Stele Lunigianesi, si avvale della collaborazione dell’Accademia di Brera di Milano, della Pinacoteca di Brera, della Banca d’Italia che hanno concesso i prestiti delle opere presenti nelle loro collezioni. La mostra inaugura il progetto della Grande Brera “in Tour”, che, come ricorda Angelo Crespi, Direttore Generale Pinacoteca di Brera, Biblioteca Braidense e Palazzo Citterio, “vuole ricongiungere le opere ai luoghi che erano i siti destinati alla loro collocazione originaria risarcendo in tal modo, seppur temporaneamente, la sottrazione effettuata durante le requisizioni napoleoniche oppure, come in questo caso, riallestendo le ambientazioni sceniche rappresentate in esse. Un modo definitivo per realizzare l’idea del museo diffuso”. Per Jacopo Maria Ferri, sindaco di Pontremoli, “il legame con Francesco Hayez oggi si consolida e trova il suo coronamento più concreto ed esemplare nella nostra Sala dei Sindaci, ormai trasformata in un vero e proprio spazio espositivo per eccellenza. La Pinacoteca di Brera, l’Accademia di Brera e la Banca d’Italia hanno generosamente dato in prestito tre opere di grandissimo prestigio, valore e bellezza, facendo sì che nella nostra città si possano ammirare, riunite insieme per la prima volta nello stesso luogo dove avvenne l’episodio loro ispiratore, le tre versioni dell’opera fondamentale nel percorso artistico di Hayez: Pietro Rossi nel castello di Pontremoli”.
Il soggetto dei tre quadri vede Pontremoli e il suo castello fare da sfondo alla vicenda storica, avvenuta il 13 giugno 1336, quando gli Scaligeri, che avevano occupato quasi tutti i domini dei Rossi di Parma, assediarono, capitanati da Simone da Correggio, Pontremoli dove risiedeva Pietro con i suoi familiari qui ritirati per il “loro ultimo asilo”. In questo frangente, nel mese di agosto, mentre difendeva la città, Pietro Rossi ricevette una lettera del doge Francesco Dandolo con cui il Senato veneziano gli proponeva di assumere il comando dell’esercito della Repubblica di Venezia per sconfiggere gli Scaligeri, dai quali anch’essa era minacciata. Pietro, nonostante le suppliche e le lacrime della moglie, Ginetta de’ Fieschi, e delle figlie, accolse la proposta recandosi in un primo tempo a Firenze alleata di Venezia contro gli Scaligeri e poi a Venezia dove il primo ottobre ricevette il vessillo della Serenissima dalle mani del doge. Hayez scelse di rappresentare questo fatto, in verità non particolarmente conosciuto, perché affascinato dal conflitto tra il dovere e gli affetti familiari. Il valore della storia, rivissuta anche nei suoi risvolti più privati, è uno degli aspetti più caratterizzanti dell’arte di Hayez e la rende di grande attualità.





