Politica

Regionali, il centrodestra fa il punto… e i conti col Doge

22
Luglio 2025
Di Giampiero Cinelli

In vista delle prossime elezioni regionali una cosa sola per ora è certa: il centrodestra correrà insieme. Ciò non vuol dire che non si valuteranno i vari equilibri a seconda dei territori. Il Veneto dovrebbe restare sotto la supervisione della Lega, ma con il rebus Zaia ancora da sciogliere. Il Doge non può ricandidarsi, eppure bisogna decidere se la serie di nomi sarà sostanzialmente sua espressione. Una lista Zaia è tra gli assi nella manica della maggioranza, anche se significherebbe dare troppo potere di indirizzo a un solo partito della coalizione; in alternativa, puntare su una squadra riunita attorno al segretario regionale della Lega Alberto Stefani, visto come potenziale successore di Zaia.

Se l’attuale governatore veneto rinuncia alla sua lista, lo farebbe solo per amore di partito e della coesione nazionale? Probabile, anche se in questi giorni si accavallano voci di un suo possibile subentro a Montecitorio, in cui si libererebbe un seggio, o di un suo ruolo nazionale nel partito. Rumors ovviamente smentiti anche da Tajani che ha affermato: «Si parla solo di nomi».

Discorso diverso nelle Marche, dove il governatore uscente – Francesco Acquaroli – è di Fratelli D’Italia e Giorgia Meloni potrebbe far valere meglio il suo peso.

Ieri i leader del centrodestra Salvini, Tajani, Meloni e Lupi si sono visti per parlare di regionali. Non a Palazzo Chigi come preventivato, e alla fine del vertice hanno chiarito: c’è unità e siamo impegnati a capire come vincere le prossime elezioni regionali con i migliori candidati.

In autunno, oltre a Marche e Veneto, si voterà anche in Campania, Puglia, Toscana e Valle D’Aosta. Non è un mistero che la formazione di governo non abbia lo stesso ascendente su tutti i territori in palio, e le forze d’opposizione non stanno certo a guardare. Sempre ieri, infatti, la riunione tra i leader Conte e Schlein, e il presidente uscente della Campania, Vincenzo De Luca, che non potrà più ricandidarsi per effetto del divieto per un terzo mandato consecutivo. Solo questione di tempo «la formazione, già nei prossimi, giorni, di un tavolo di confronto, al termine del quale verrà individuato il candidato presidente, per la guida della Campania», hanno fatto sapere i leader in una nota.