Walking in the Bubble
Papa Leone XIV riceve Giorgia Meloni, Mattarella a Decimomannu, Fontana per Utilitalia, Beato Angelico
Di Gianfranco Ferroni
In Vaticano, nel Palazzo Apostolico, Papa Leone XIV riceve il presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Visita a Decimomannu del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per la cerimonia di consegna delle Aquile di pilota militare, alla presenza del ministro della Difesa Guido Crosetto. Nel pomeriggio, al Quirinale, il capo dello Stato incontra il presidente della Repubblica dell’Ecuador, Daniel Noboa Azìn.
A Palazzo Chigi, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni incontra il presidente della Repubblica dell’Ecuador Daniel Noboa Azin. A seguire, a Villa Taverna, il premier partecipa alla celebrazione del Giorno dell’Indipendenza degli Stati Uniti.
Il presidente della Camera dei Deputati Lorenzo Fontana, domani, a Roma, nel Centro Congressi Nazionale, saluta il convegno “Utilitalia 2035 – Costruiamo insieme i prossimi 10 anni di futuro”.
A Milano, la Biblioteca Nazionale Braidense, giovedì ospita il quinto e ultimo appuntamento del ciclo “Mai letti”. L’ospite della serata, dal titolo “Lector in fabula”, sarà Mario Andreose, presidente de “La nave di Teseo”, collaboratore del supplemento culturale “Domenica” del “Sole 24 Ore” e membro del comitato direttivo del Centro internazionale di studi umanistici “Umberto Eco” presso l’Università di Bologna, che converserà con Armando Torno su Umberto Eco, semiologo, filosofo, scrittore, tra le maggiori autorità culturali italiane del Novecento. L’appuntamento sarà accompagnato dalle letture teatrali di Massimiliano Finazzer Flory. “Mai Letti” ha riscosso un ottimo riscontro di pubblico, che ha apprezzato l’opportunità di approfondire gli aspetti, a volte poco conosciuti, di alcune delle personalità più interessanti della cultura italiana. Dopo l’esordio con Alessandro Manzoni, uno dei maggiori romanzieri italiani di tutti i tempi, autore de I promessi sposi, caposaldo non solo della letteratura italiana ma anche per aver fornito un modello linguistico unitario che superava la frammentazione dialettale, si è passati ad analizzare la “prosa poetica” di Filippo Tommaso Marinetti, padre fondatore del Futurismo, prima avanguardia storica italiana del XX secolo. “Mai letti” si è quindi tuffato nel Novecento, con personalità quali Cesare Zavattini, intellettuale poliedrico che padroneggiava diversi linguaggi espressivi, dalla scrittura al cinema, dalla poesia ai fumetti, dalla pittura al teatro, associata a una spiccata attitudine al rinnovamento e alla sperimentazione nelle diverse forme espressive, Alda Merini, la “poetessa dei Navigli” che ha raccontato la sofferenza, la malattia mentale, la follia, l’amore e la vita in modo disarmante e lucido e, infine, Umberto Eco. Il tutto, accompagnato dalla riproposizione in forma teatrale di brani selezionati dalle opere degli autori, a cura di Finazzer Flory.
A Firenze, dal 26 settembre al 25 gennaio 2026 la Fondazione Palazzo Strozzi e il Museo di San Marco presentano “Beato Angelico”, una mostra dedicata a Fra Giovanni da Fiesole, artista simbolo dell’arte del Quattrocento a Firenze. L’esposizione, co-organizzata insieme alla Direzione regionale Musei nazionali Toscana del Ministero della Cultura, celebra a Firenze uno dei padri dell’arte del Rinascimento in un percorso che, tra le due sedi di Palazzo Strozzi e del Museo di San Marco, affronta la produzione, lo sviluppo e l’influenza dell’arte di Beato Angelico in dialogo con pittori come Lorenzo Monaco, Masaccio, Filippo Lippi, ma anche scultori quali Lorenzo Ghiberti, Michelozzo e Luca della Robbia. L’evento permette di restaurare numerosi capolavori grazie a un’articolata campagna di interventi e di riunire per la prima volta pale d’altare di uno dei principali maestri dell’arte italiana di tutti i tempi, disperse da oltre duecento anni. Frutto di oltre quattro anni di lavoro, il progetto ha reso possibile un’operazione di eccezionale valore scientifico e culturale, riunendo dipinti, disegni, sculture e miniature provenienti da prestigiosi musei, biblioteche e collezioni italiane e internazionali, ma anche da numerose chiese e istituzioni territoriali di grande valore storico e culturale. Celebre per un linguaggio artistico che, partendo dall’eredità tardogotica utilizza i principi della nascente arte rinascimentale, Beato Angelico (1395 circa – 1455) ha creato opere famose per la maestria nella prospettiva e l’uso della luce nel rapporto tra figurazione e spazio.
La mostra permette di esplorare la qualità assoluta di questo artista come mai in precedenza, facendo emergere la capacità di innovazione artistica in relazione a un profondo senso religioso, fondato su una meditazione sul sacro in connessione con l’umano. Grazie a Carl Brandon Strehlke, curatore emerito del Philadelphia Museum of Art, “Beato Angelico” rappresenta la prima grande mostra a Firenze dedicata all’artista dopo settant’anni, andando a creare un dialogo unico tra istituzioni e territorio nella collaborazione tra la Fondazione Palazzo Strozzi, la Direzione regionale Musei nazionali Toscana e il Museo di San Marco, la cui sezione sarà co-curata da Stefano Casciu (Direttore regionale Musei nazionali Toscana – MiC) e Angelo Tartuferi (già Direttore del Museo di San Marco).
A Venezia, dall’11 ottobre al 2 marzo 2026, la Collezione Peggy Guggenheim presenta “Mani-Fattura: le ceramiche di Lucio Fontana”, prima personale mai realizzata in ambito museale ad essere esclusivamente dedicata alle opere in ceramica di Fontana, tra gli artisti più innovativi del XX secolo. Sebbene Fontana sia conosciuto soprattutto per le sue iconiche tele violentemente tagliate e bucate degli anni Cinquanta e Sessanta, questa mostra pone l’accento su una parte meno nota ma essenziale della sua produzione: il suo lavoro con l’argilla, iniziato in Argentina negli anni Venti e proseguito poi per tutto il corso della sua vita. A cura della storica dell’arte Sharon Hecker, si tratta della prima monografica a offrire un esame approfondito della produzione in ceramica di Fontana. Per Hecker, “a lungo associata all’artigianato più che all’arte, oggi la ceramica di Fontana sta ricevendo una nuova attenzione grazie al rinnovato interesse per questo materiale nell’arte contemporanea”. Con una settantina di opere storiche, alcune delle quali mai esposte prima, provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private, la mostra intende far luce sull’ampia visione scultorea di Fontana attraverso l‘utilizzo di un materiale come l’argilla, rivelando come per l’artista abbia rappresentato, nel corso degli anni, un ricco e generativo terreno di sperimentazione. La sua produzione ceramica si distingue per la varietà di forme, tecniche e soggetti: dalle opere figurative che rappresentano donne, animali marini, arlecchini e guerrieri, fino alle sculture astratte, il suo approccio all’argilla recupera i rituali antichi imposti dalla materia, sui quali interviene in modi innovativi.
La sua pratica ceramica si sviluppa nell’arco di decenni e in contesti molto diversi: dal primo periodo in Argentina al ritorno in Italia all’epoca del fascismo, seguito da un ulteriore lungo soggiorno in Argentina durante la guerra, fino al dopoguerra nuovamente in Italia e alla ricostruzione del paese, durante il boom economico. Fontana realizzò anche oggetti per interni privati, dai piatti ai crocifissi, caminetti e maniglie, spesso in collaborazione con importanti designer. Con rinomati architetti milanesi creò fregi ceramici per facciate di edifici e sculture per chiese, scuole, cinema, hotel, circoli sportivi e tombe che ancora oggi ornano la città. In mostra saranno presenti sia pezzi unici realizzati a mano che oggetti prodotti in serie, alcuni dei quali sfumano i confini tra le due categorie. Non mancheranno fotografie d’archivio che ritraggono Fontana al lavoro, testimonianza del ruolo fondamentale della mano nella creazione delle sue ceramiche e del rapporto intimo che sempre instaurò con la materia.





