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Usa 2024: – 216, titolo Trump crolla in borsa, magnate paga cauzione

02
Aprile 2024
Di Giampiero Gramaglia

Anche nella corsa alle elezioni di USA 2024, vale la massima secondo cui, se l’economia è stupida – come recita un motto della politica americana, utile a sminuire successi altrui e a giustificare insuccessi propri – la finanza non è certo da meno. Pensare per credere al caso del social Truth di Donald Trump: la scorsa settimana, dopo un’operazione di fusione politicamente motivata, è arrivato a valere in borsa sette miliardi di dollari. Quando, poi, ieri s’è scoperto quello che tutti sapevano, cioè che Truth è un flop pazzesco, che nel 2023 ha perso 58 milioni di dollari e ha fatto ricavi per appena 3,1 milioni di dollari, il titolo è crollato e ha perso in un giorno un quinto del suo valore.

Ieri, che negli Usa era giorno feriale, Truth ha trasmesso i suoi documenti alla Sec, la Consob Usa: dai dati, emerge che non c’è alcun rapporto tra le performances dell’azienda e il suo valore in borsa.  E i revisori dei conti esprimono persino dubbi sulla capacità dell’azienda andare avanti. Wall Street se n’è resa conto: il titolo del Trump Media & Technology Group ha aperto perdendo il 13%, è arrivato a meno 25% ed ha chiuso a meno 21%.

E, comunque, anche un quinto in meno di sette miliardi di dollari è una cifra spropositata : vuol dire che la società è quotata 1500 volte di più di quanto ha incassato lo scorso anno, senza neppure avere una prospettiva di sviluppo adeguata. Chi ci investe, non compra azioni che sono galline dalle uova d’oro, ma probabilmente pensa di comprasi la benevolenza del futuro presidente degli Stati Uniti. La quota di Trump, che venerdì valeva circa cinque miliardi di dollari, è scesa a quattro.

Com’è suo solito, invece di mettersi le mani nei capelli per un’impresa fallimentare, che nel 2022 non aveva neppure incassato 1,5 milioni di dollari e nel 2023 ha raddoppiato gli introiti, ma a fronte di spese venti volte superiori, il magnate ha sfruttato il primo aprile per cercare di spillare soldi con uno scherzo ai suoi sostenitori: “Sospendo la mia campagna”, ha scritto via sms ai suoi fans; però, cliccando sul messaggio, si arrivava a un sito dove campeggiava la scritta tutta in maiuscolo – puro stile trumpiano – “Pensavi davvero che avrei sospeso la mia campagna? Pesce d’aprile!”; seguiva l’invito a fare una donazione – cospicua, roba da migliaia di dollari: poveracci astenersi! -..

USA 2024: l’ex presidente versa cauzione, attende processo

Aprile è un mese di trappole per il magnate, che ieri ha comunque provveduto a pagare la cauzione da 175 milioni di dollari necessaria per fare appello contro il verdetto sui beni gonfiati della holding di famiglia, la Trump Organization, che prevede una mega-sanzione da 454 milioni. Il versamento evita il sequestro dei beni.

A metà mese, salvo ulteriori slittamenti, si aprirà il processo a New York per i pagamenti in nero fatti a due donne nel 2016: il procedimento, ritenuto giuridicamente meno rischioso di altri pendenti a suo carico, è imbarazzante perché l’ex presidente è accusato di avere illecitamente comprato, coi soldi degli elettori, il silenzio della  pornostar Stormy Daniels (all’anagrafe Stephaniue Clifford) e dell’ex coniglietta di Playboy Karen McDougal. Non dovevano rivelare, durante la campagna elettorale 2016, le relazioni avute con il magnate.

USA 2024: WSJ, ‘Trump guarda a Wall Street per il segretario al Tesoro’

ANSA – Trump e la sua campagna stanno valutando chi potrebbe essere il segretario al Tesoro nel caso di riconquista della Casa Bianca. Fra i nomi che circolano ci sono quelli di figure di spicco di Wall Street, quali il manager di hedge fund John Paulson, l’ex consigliere al commercio di Trump Robert Lightnizer, l’ex numero uno della Sec Jay Clayton e l’amministratore delegato di JPMorgan Jamie Dimon.

Lo riferisce il Wall Street Journal, citando fonti anonime, secondo cui la discussione sul segretario al Tesoro si è intensificato nelle ultime settimane in vista dell’importante appuntamento di raccolta fondi in calendario il 6 aprile a Mar-a-Lago. Un evento con il quale la campagna di Trump si augura di raccogliere 33 milioni di dollari, superando così i 26 milioni raccolti da Joe Biden a New York con Bill Clinton e Barack Obama.