Esteri

L’Europa al centro della settimana

17
Dicembre 2022
Di Beatrice Telesio di Toritto

Questa settimana le sedi europee hanno fatto da teatro agli sviluppi delle principali vicissitudini politiche, a cominciare dal cosiddetto “Qatargate” che in questi giorni è stato al centro del dibattito nazionale e internazionale. È passata infatti una settimana dall’inizio del caso sulle presunte pressioni del Qatar per influenzare le decisioni del Parlamento Europeo in suo favore, quando venerdì scorso la polizia belga ha arrestato quattro persone, tra cui l’ex parlamentare europeo italiano Antonio Panzeri e l’ormai ex vicepresidente del parlamento Eva Kaili, che qualche giorno fa è stata costretta a lasciare l’incarico.

Le accuse formali sono di associazione a delinquere, riciclaggio e corruzione anche se le indagini sono ancora in corso e, ad oggi, molti dettagli non sono ancora chiari o non si conoscono affatto. Tuttavia, la macro vicenda inevitabilmente finisce per riversarsi sulla reputazione e sulla fiducia che si nutre nei confronti delle istituzioni europee e in parte minaccia di macchiare l’immagine dell’Italia all’estero, a cui ad oggi sembra essere attribuita la “regia” del caso. 

A commentare la vicenda anche il Premier Giorgia Meloni direttamente da Bruxelles dove ha preso parte al suo primo Consiglio europeo. Parole dure quelle del presidente del Consiglio sul caso che riguarda anche il paese di cui è a capo: «I contorni della vicenda sono abbastanza devastanti. In questi casi credo che conti molto la reazione che deve essere ferma e decisa».

Nel frattempo, il presidente del Consiglio mostra ancora una volta ai suoi colleghi internazionali le sue intenzioni fortemente atlantiste, non volendo però risparmiarsi su temi quali immigrazione ed energia, di interesse centrale per il paese. E su questo il premier non tradisce le attese, ribadendo a Bruxelles la posizione espressa dall’Italia fino ad oggi: l’Europa nel suo complesso deve affrontare al più presto la crisi energetica rispondendo ai bisogni dei cittadini e delle imprese e deve reagire collettivamente al nuovo aumento dei flussi migratori, in linea con i valori di solidarietà e responsabilità cari ai paesi membri.

A chiusura del Summit la Meloni si è detta soddisfatta dell’accordo raggiunto dal Consiglio che suggella anche il rinnovo del supporto all’Ucraina. Sulla questione, inoltre, l’Italia ha preso una posizione chiara in settimana con la proroga da parte del Parlamento dell’invio di armi a Kiev per il 2023. «Gli aiuti militari finiranno solo quando ci sarà un tavolo di pace», è con queste parole che il Ministro della Difesa Guido Crosetto ha ribadito l’impegno preso nei confronti di Kiev dal precedente Governo Draghi.

E lo fa con uno schieramento molto ampio considerando che sia alla Camera che al Senato il PD e il Terzo Polo hanno appoggiato la risoluzione della maggioranza, dimostrando a livello internazionale che la posizione di Roma su Kiev continua ad avere un solido sostegno nonostante il cambio di governo. A monte della decisione dei due partiti d’opposizione sembra esserci inoltre un accordo che di fatto isola il M5S e Alleanza Verdi-Sinistra, contrari da sempre alla questione ma ormai in netta minoranza. 

Last but not least, mercoledì la Commissione europea ha dato il via libera alla manovra finanziaria italiana, attualmente in discussione in Parlamento, definendola come «complessivamente positiva». Nell’insieme, la Commissione ha apprezzato l’impostazione “prudente” della Legge di Bilancio, seppur non siano mancati alcuni «rilievi critici» su fisco, tetto al Pos e pensioni. In ogni caso, da Palazzo Chigi si sono dichiarati estremamente soddisfatti per il giudizio espresso che «conferma la bontà del lavoro del Governo italiano e sottolinea la solidità della manovra economica, ribadendo la visione di sviluppo e crescita che la orienta».

Il tutto tenendo a mente che presto a Bruxelles si aprirà anche un altro fronte non meno caro all’Italia, quello del Pnrr. Al ministero dell’Economia fanno sapere di essere ottimisti sul conseguimento entro il 2022 di tutti i 55 obiettivi indicati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza necessari per presentare così la terza richiesta di finanziamenti da 19 miliardi entro la fine di dicembre.