Esteri

La guerra risparmia il settore dello spazio. La Soyuz è arrivata all’Iss

23
Settembre 2022
Di Flavia Iannilli

L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia coinvolge tutto il mondo. Uno scenario internazionale tale da spingere gli esperti di geopolitica a dichiarare ancora in corso le famose sfere di influenza proprie della guerra fredda. Ma a quanto pare il settore dello spazio gode di uno scudo protettivo che gli ha permesso di essere risparmiato dal conflitto.  

Espressione di questa eccezione è il lancio della capsula Soyuz avvenuto il 21 settembre dal cosmodromo di Baikonus in Kazakistan. Decollata verso la Stazione spaziale internazionale (Iss) con a bordo due cosmonauti russi, Sergey Prokopyev e Dmitri Petelin di Roscosmos, e Frank Rubio il primo astronauta americano a volare su una Soyuz dall’inizio del conflitto ucraino.

I tre fanno parte del nuovo equipaggio in sostituzione di quello attualmente a bordo dell’Iss composto da sette astronauti. Con il lancio previsto per il 3 ottobre sulla navetta Crew Dragon arriveranno altri quattro sostituti. Ma nel frattempo il programma della prossima settimana è fitto: per domenica 28 è previsto il passaggio di consegne dall’attuale comandante della Stazione Spaziale Oleg Artemyev a Samantha Cristoforetti, il 30 sarà il giorno dei saluti e Artemyev tornerà sul pianeta Terra con i colleghi Denis Matveev e Sergey Korsakov.

Se in orbita tutto è andato secondo i piani non si può dire la stessa cosa per il test del lanciatore Space Launch System, costruito per il ritorno alla Luna seguendo il programma Artemis. A quanto pare è stata rilevata una perdita durante il caricamento dell’idrogeno liquido. Si tratta di una perdita importante, pari al 7% (il limite accettabile è del 4%), in seguito ridotta allo 0,5%. Un test cruciale poichè dal risultato dipenderà la possibilità di poter procedere o meno verso il prossimo tentativo di lancio della missione Artemis 1, che ad oggi è previsto per il 27 settembre.

In attesa di capire quando potranno risolvere il problema l’attenzione dei media si è soffermata sulla cooperazione tra Russia e Stati Uniti basata sull’accordo tra le rispettive agenzie spaziali. Un esempio unico di collaborazione internazionale che potrebbe superare il termine annunciato del 2024. Il capo della Roscosmos, Yuri Borisov, citato dalla Tass ha fatto sapere che, se le condizioni tecniche lo permetteranno, la cooperazione avrà la possibilità di arrivare fino al 2028 con alta probabilità. Una dichiarazione arrivata a margine dell’attracco della Soyuz alla Stazione Spaziale Internazionale e in seguito a colloqui con la Nasa nel cosmodromo di Baikonur.

A dare una prospettiva del tutto eccezionale del lancio è stata Astro Samantha (Samantha Cristoforetti), regalando due scatti della Soyuz al popolo di Twitter proprio dall’Iss: «Abbiamo avuto una vista spettacolare del lancio! – ha twittato l’astronauta italiana dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa)- Non vedo l’ora di dare il benvenuto nella loro nuova casa» a Sergey, Dmitry e Frank.

In riferimento al richiamo dei riservisti da parte di Putin; si spera che questa collaborazione effettuata per un settore che, guarda caso, sembra tanto estraneo da quanto accade sulla Terra sia una strada percorribile anche per gli equilibri geopolitici internazionali del pianeta.