Walking in the Bubble

Soft power Rutelli, Nencini per Sciascia, Citterio in bici, Fiorentini a Torino, Ngs e Mtb

14
Marzo 2023
Di Gianfranco Ferroni

Roma, Ara Pacis: nella mattinata, “Il soft power dell’Italia”, con un messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Introduzione di Francesco Rutelli, presidente e fondatore Soft Power Club. Parteciperanno Antonio Tajani vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Gennaro Sangiuliano ministro della Cultura, Adolfo Urso ministro delle Imprese e del Made in Italy. Videomessaggio di Paolo Gentiloni commissario Europeo all’Economia.

A Roma, alla Biblioteca Casanatense, presentazione del libro “Il Capo dello Stato dalla Monarchia alla Repubblica (1848-2022)”. Interverrà Ernesto Lupo, primo presidente emerito della Corte di Cassazione, già consigliere del Presidente della Repubblica per gli Affari dell’Amministrazione della Giustizia.

Nel pomeriggio, a Firenze, a Palazzo Strozzi, presentazione del libro “Ispezioni della terribilità. Leonardo Sciascia e la giustizia” a cura di Lorenzo Zilletti e Salvatore Scuto. Saluti introduttivi di Riccardo Nencini in qualità di presidente del Gabinetto Scientifico Letterario  Vieusseux, Francesco Izzo direttore operativo del Comitato Nazionale del Centenario Sciasciano, Luca Margara presidente della Camera Penale di Firenze, Paola Rubini vicepresidente Unione Camere Penali Italiane, Valerio Cappozzo presidente Associazione Amici di Leonardo Sciascia.

Una nuova acquisizione della Direzione regionale musei della Toscana arricchisce la collezione della sezione di Firenze antica del Museo di San Marco, in cui sono esposti i frammenti del vecchio centro medievale fiorentino, demolito tra il 1881 e il 1890 in nome dell’igiene pubblica e per la creazione della vasta Piazza oggi della Repubblica, negli anni che seguirono la breve stagione di Firenze Capitale d’Italia. Si tratta di una grande “Veduta della Piazza del Mercato vecchio di Firenze”, attribuita a un pittore fiorentino della prima metà del XVII secolo, che replica probabilmente  un quadro di Filippo Liagno, detto Filippo Napoletano, che fu al servizio della corte dei Medici a Firenze tra il 1617 e il 1621. L’originale di questa veduta è ricordato nel 1684 dallo storico Ferdinando Leopoldo Del Migliore, nel suo “Firenze città nobilissima illustrata”, dove menziona anche varie copie presenti nelle nobili dimore cittadine, una delle quali è da riconoscere nel dipinto oggi a San Marco. Lo presenteranno al pubblico mercoledì 15 marzo Stefano Casciu direttore regionale musei della Toscana, Angelo Tartuferi direttore del Museo di San Marco, insieme a  Maria Sframeli storica dell’arte che ha studiato il ricco materiale proveniente dal centro distrutto di Firenze ed in gran parte conservato nel museo di San Marco. “Una acquisizione importante”, dichiara Casciu, “che consente di documentare la Firenze scomparsa dopo le distruzioni post-unitarie, e che va ad integrare opportunamente la raccolta dei reperti lapidei e lignei provenienti dall’antico centro allestiti nell’ala della Foresteria del Museo di San Marco, consentendo una visualizzazione efficace dell’area demolita e una contestualizzazione estremamente affascinante dei reperti stessi”. E “a proposito del nuovo dipinto”, sottolinea Tartuferi, “si potrebbe ben dire l’opera giusta al posto giusto. I visitatori del museo potranno disporre adesso di un documento visivo prezioso per contestualizzare in maniera assai efficace i reperti del Vecchio centro di Firenze esposti nel corridoio dell’Antica foresteria del convento e nelle stanze ad essa adiacenti”.

Citterio, storica realtà di salumi, sarà partner di Rho, città di partenza della Milano-Torino, la corsa ciclistica più antica del mondo, disputata per la prima volta nel 1876. La gara sulle due ruote, giunta alla sua 104/a edizione e in programma mercoledì 15 marzo, prenderà il via proprio dal comune milanese, sede dell’azienda di salumi, per poi terminare dopo 192 km in Piemonte, a Orbassano in provincia di Torino. La Milano-Torino attraverserà due regioni, Lombardia e Piemonte, per poi percorrere l’alta pianura padana toccando Magenta, Novara e Vercelli per portarsi quindi nel Canavese a Caluso e Foglizzo proseguendo fino a Nord di Torino nella zona del Parco della Mandria, per arrivare infine, dopo la Val di Susa, a Orbassano. Quello scelto per la gara ciclistica è un percorso che favorirà senza dubbio i cosiddetti velocisti delle 17 squadre professionistiche presenti. Lo scorso anno a trionfare fu proprio il campione britannico dello sprint Mark Cavendish. “Abbiamo deciso di sponsorizzare localmente questa importante gara ciclistica in quanto Citterio è da sempre a favore dei progetti sportivi, infatti tra i suoi valori c’è sicuramente la volontà di promuovere uno stile di vita sano e attivo”, commentano da Citterio, “si tratta di un evento sportivo molto antico, un aspetto che ci lega in quanto anche la nostra azienda nasce proprio a Rho nel 1878. Inoltre quest’anno proprio la partenza dal comune di Rho, dove Citterio ha la sua sede storica, ci spinge maggiormente a farne parte”. La sede di Casa Citterio sarà anche protagonista di una cartolina della Città di Rho, all’apertura della trasmissione della gara e come prodotto tipico nelle comunicazioni ufficiali della manifestazione verrà nominato l’Originale Salame di Milano, un’eccellenza premiata e riconosciuta in tutto il mondo. Il giorno della partenza, a Rho, Citterio sarà presente con un proprio corner dove distribuirà “Un Due Tris Merenda” a tutti i bambini presenti.

Fiorentini Alimentari annuncia ufficialmente la riapertura del suo vecchio stabilimento di Torino, da cui l’azienda si era trasferita nel 2019 per insediarsi nella nuova sede d’avanguardia a Trofarello, nella prima cintura di Torino. Nel segno dell’innovazione, con un investimento di 5 milioni di euro, l’azienda specializzata nella produzione di gallette e snack salutistici fa rivivere la sede di Torino con una nuova linea produttiva interamente dedicata al Peanut Butter, la crema di arachidi, strategica per una crescita ulteriore dell’azienda, che nel 2022 ha superato il traguardo importante dei 100 milioni di fatturato. “Sono trascorsi appena quattro anni dal trasferimento dell’intera produzione nell’attuale stabilimento di Trofarello”, commenta il presidente Roberto Fiorentini, “che abbiamo progettato in gran parte con nostre idee interne, incluse le linee, realizzando opere di forte innovazione tecnologica che ci consentono di raggiungere alti livelli di efficienza e grandi risparmi e riutilizzo di energia e risorse. Lo abbiamo fatto in uno dei momenti più difficili della nostra storia: lo scoppio della pandemia e il primo lockdown. Siamo quindi molto soddisfatti ed emozionati di poter annunciare la realizzazione di questo nuovo progetto e di riportare a nuova vita il vecchio sito di Torino, che dedichiamo interamente alla preparazione, dalla tostatura dell’arachide al barattolo finito, della nostra crema di noccioline, che rappresenta in chiave attuale la nostra filosofia di sempre e il nostro approccio alle novità alimentari”. Altamente automatizzato, l’impianto Fiorentini di Torino ha una capacità produttiva fino a 1500 kg/ora. In questa prima fase, l’impianto soddisfa l’intera produzione a marchio Fiorentini, a cui potrà aggiungersi la produzione per le marche private della grande distribuzione. Il rilancio del vecchio stabilimento conferma la volontà dell’azienda di restare e continuare ad investire nel suo territorio di origine. Nella riattivazione del sito produttivo, l’azienda ha privilegiato il coinvolgimento dei dipendenti residenti in zona.

Sono le nuove frontiere per la gestione dei tumori: le tecnologie Next generation sequencing (Ngs), test di profilazione genomica in grado di analizzare l’intero genoma umano, e i Molecular Tumor Board (Mtb), team interdisciplinari di esperti dedicati all’interpretazione clinica dei nuovi dati disponibili, non sono però implementati in modo omogeneo in Italia. Una disparità che potenzialmente mette a rischio le pari opportunità di accesso alle terapie innovative per i pazienti.  L’offerta dei servizi è infatti eterogenea. Nei centri specializzati per terapie oncologiche il sequenziamento di nuova generazione Ngs è utilizzato solo nel 50% dei casi. E gli Mtb sono presenti a macchia di leopardo, in 13 regioni su 19 e con una grande variabilità di modelli organizzativi. Sette i Mtb regionali censiti, ma ci sono anche gruppi intraregionali aziendali o di rete. Soprattutto un terzo dei professionisti (il 33,6%) non ha accesso al team. Sono questi i principali risultati emersi dalla survey nazionale condotta dal Cipomo, Collegio italiano dei primari oncologi medici ospedalieri nell’ambito del progetto “Oncologia di precisione”, pubblicati sulla rivista internazionale The Oncologist. La pubblicazione avviene in coincidenza con l’invio in conferenza Stato Regioni della bozza di decreto che istituisce i Molecular tumor board e individua i centri specialistici per l’esecuzione dei test per la profilassi genomica estesa Ngs. Risultati che offrono quindi una chiave di lettura per sciogliere i nodi organizzativi. Mtb erano presenti e formalmente decretati, al momento della survey, in Piemonte, Liguria, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Campania e Sicilia. In Puglia era presente ma non ancora formalmente decretato.  Il 43,7% dei professionisti afferma di non aver mai avuto bisogno di segnalare al Mtb casi per consulenza e il 32,4% ritiene che l’attuale organizzazione nel proprio contesto non soddisfi le proprie esigenze. Dalla survey è emerso un orientamento netto a favore di una composizione agile dei Mtb, che veda presenti stabilmente alcune figure chiave (oncologi, patologi, biologi molecolari, genetisti, farmacisti e case manager) in numero inferiore rispetto ai primi Mtb regionali istituiti che comprendevano molte più figure professionali. Tutti i direttori hanno concordato con la presenza di un oncologo (100%). “I risultati di questa survey confermano la necessità di un lavoro comune continuo tra i professionisti e le Istituzioni di Governo sui fronti in rapida evoluzione dell’oncologia medica”, afferma Gianpiero Fasola, direttore Dipartimento ad attività integrata di oncologia e direttore Soc di Oncologia presso l’Azienda Ospedaliero Universitario Santa Maria della Misericordia Asu Friuli Centrale, “le dinamiche della nostra disciplina sono molto veloci: se non adeguiamo tempestivamente l’organizzazione, corriamo il rischio di non portare a tutti i pazienti i benefici dell’innovazione”. E “sulla base di questa analisi”, dichiara Luigi Cavanna, presidente Cipomo, “le istituzioni di governo possono trarre utili spunti per affinare i provvedimenti e per applicarli nei diversi ambiti. Bisogna tener conto degli elementi essenziali necessari per rendere l’oncologia di precisione fruibile a tutti i potenziali destinatari, in modo appropriato e sostenibile. Tra questi: la popolazione e l’estensione geografica, i modelli organizzativi, le esperienze già in corso e le dinamiche di veloce evoluzione delle conoscenze”.