Walking in the Bubble

Descalzi alla Luiss, Maira fa “Systema” al Maxxi, Excelsior Venice Lido, Calici di Jazz, l’Orma di Caceres

12
Aprile 2023
Di Gianfranco Ferroni

The Dome, il Campus Luiss di viale Romania, a Roma, nel pomeriggio di oggi ospita l’incontro “Futuro quotidiano”, un dialogo con Claudio Descalzi amministratore delegato di Eni, dove parteciperanno Agnese Pini direttore Quotidiano Nazionale e Giovanni Orsina dean Luiss School of Government.

Appuntamento da non perdere con il ciclo di incontri “Systema. Stare insieme”, organizzato da Maxxi Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Fondazione Leonardo – Civiltà delle Macchine e Cassa Depositi e Prestiti, per promuovere e divulgare la cultura nelle sue molteplici forme. Oggi, mercoledì 12 aprile, Giulio Maira, professore di neurochirurgia e presidente della Fondazione Atena, introdotto da Pietrangelo Buttafuoco accompagnerà il pubblico in un viaggio alla scoperta della bellezza di quel telaio magico che ci rende unici e diversi da tutti gli altri esseri viventi. Grazie alla sua lunga attività come neurochirurgo, infatti, Maira ha studiato misteri e meccanismi del funzionamento della macchina più complessa dell’universo, il cervello: un organo che non è sede solo dell’intelligenza ma dei nostri sensi e delle emozioni più profonde. “Sistema” è un ciclo di incontri dove poesia, nuove tecnologie e creatività artistica dialogano per sezionare la realtà e darne nuove chiavi interpretative. Una serie di dibattiti in cui l’arte contemporanea diventa cerniera della stretta relazione tra umanesimo, ingegneria e filosofia con l’intento di immaginare un futuro in cui la bellezza del cambiamento sarà affidata soltanto alla misura dell’uomo.

In occasione del Salone del Mobile la galleria d’arte Maurizio Nobile ospiterà nella sua sede milanese di via Santo Spirito, dal 14 al 29 aprile, la mostra personale di Saverio Polloni “Occhio Animale”. Attraverso una selezione di circa 15 opere, l’esposizione presenta il più recente percorso di ricerca dell’artista milanese legato al progetto “Ritratti di Animali”, iniziato nel lontano 2002. Il mondo animale coniugato al concetto del ritratto, altrettanto evocativo di una tradizione altissima, che prende le mosse dall’arte fiamminga (Jan van Eyck, Rogier van der Weyden, Hans Memling) sino ad approdare al Novecento. Da lì il ritratto non ha più significato come genere a sé stante, ma come parte della ricerca personale dell’autore. In questa direzione si pone l’arte di Polloni, come continuo approfondimento di un iter individuale, da sempre esclusivo e totalizzante, dall’artista portato avanti con grande vigore al punto da raccogliere da subito l’entusiasmo di una committenza affascinata dall’unicità del suo percorso. È l’artista stesso a illustrare i fondamenti del suo fare arte: “L’elemento primo che caratterizza i miei ritratti è la riproduzione sempre a grandezza naturale dei soggetti. Le variabilità cromatiche, di forme e dimensioni, gli elementi simbolici e allusivi di cui sono portatori gli animali mi permettono infinite combinazioni espressive e compositive”. Gli animali di Polloni, infatti, presuppongono uno sguardo che va al di là delle apparenze. Sono resi mediante pose teatrali debitrici della prospettiva barocca. Il boccascena diventa la ‘linea’ che introduce lo sguardo nella dimensione dell’infinito, attraverso atmosfere iridescenti: lo spazio che si crea è uno spazio altro. Entro questa nuova dimensione l’animale si atteggia regalmente, in un’ottica affine a quella delle raffigurazioni rinascimentali, guardandoci negli occhi, catturando qualcosa del nostro sguardo umano per conservarlo intatto. È evidente la consapevolezza di essere osservati. Ma loro non sono in posa, non sono umanizzati. Sembrano, piuttosto, placidamente soddisfatti di sé. I “Ritratti” di Polloni rivelano sin dal titolo la filosofia sottesa dell’artista, nella sua riconoscibilità del soggetto: non quell’animale, ma un animale. Si spiegano in tal modo i titoli delle opere; codici neutri, in un invito oltre l’evidente. Così l’immagine, l’animale, è depositario di differenti livelli di lettura. Il punto interrogativo da affiancare a questi “ritratti” è d’obbligo, e lascia a ognuno la possibilità di attribuire o meno l’essenza a immagini e animali. Si presuppone pertanto uno sguardo mai scontato, capace di andare oltre l’illusoria uniformità della superficie.

Buone notizie da Venezia: giovedì 20 aprile apre l’Hotel Excelsior Venice Lido Resort, un’icona dell’hotellerie sin dal 1908, meta del turismo internazionale e punto di riferimento per il mondo del cinema. Il suo inconfondibile stile moresco caratterizza la spiaggia di Venezia, offrendo agli ospiti un’oasi di pace privilegiata, per scoprire la città lagunare e concedersi momenti di benessere e relax. Tra le novità della stagione, le nuove suite vista mare al quinto piano dell’hotel, in fase di completa ristrutturazione. “L’Hotel Excelsior Venice Lido Resort è un vero gioiello dell’ospitalità”, afferma il general manager Alessio Lazazzera, “e preservare la sua bellezza e al contempo la sua storicità è un impegno fondamentale e al tempo stesso delicato. Dopo la completa ristrutturazione delle facciate, abbiamo avviato i lavori all’interno che è necessario articolare in fasi diverse, proprio per la complessità e l’attenzione necessarie”. La stagione 2023 si profila ricca di iniziative con ospiti provenienti da tutto il mondo che scelgono l’Hotel Excelsior Venice Lido Resort per un soggiorno o anche per godere di un aperitivo sulla splendida terrazza affacciata sul mare o di una cena gourmet o ancora per vivere la magica esperienza di una giornata sulla spiaggia di Venezia prenotando un’affascinante ed esclusiva “Cabana”. Situato in una comoda posizione sull’isola del Lido, offre un servizio di motoscafo privato per gli ospiti che desiderano avventurarsi nella città storica, a soli 15 minuti di barca. Con 196 camere spaziose e sofisticate, incluse 8 junior suite e 15 suite, che adottano un classico tema moresco, oltre a grandi spazi per riunioni ed eventi, l’hotel offre una gamma completa di servizi su misura per soddisfare le esigenze dei viaggiatori. La ristorazione celebra la cucina locale veneziana e globale presso l’Elimar Beach Bar and Restaurant, il Blue Bar, il ristorante Adriatico e il Pool Bar dell’hotel. L’hotel vanta anche 1300 Cabanas sulla spiaggia con vista sul Mar Adriatico e sul Mediterraneo, che fanno da sfondo allo stabilimento balneare più esclusivo del mondo. Dal 1932 l’Hotel Excelsior ospita anche la Mostra del Cinema di Venezia.

A Verona al via “Calici di Jazz”, iniziativa culturale ricca di quattro eventi nelle ville e nelle tenute dell’associazione Famiglie Storiche, già sponsor della prima edizione del Ristori Baroque Festival, in cui l’eccellenza del vino del territorio veronese si unirà all’intramontabile sound della musica jazz. Il Teatro Ristori per questa speciale occasione esce dalla sua sede per portare l’eccellenza della propria offerta culturale nelle terre di pregiati vini tra la Valpolicella e il Lago di Garda, creando un connubio esclusivo di arte e convivialità. E’ una rassegna dedicata alle eccellenze, che vedrà protagonisti l’arte, la cultura enogastronomica, il terroir e la musica jazz. Quattro concerti con stelle del jazz italiano, in altrettante location suggestive che faranno da cornice a degustazioni e concerti immersi nel verde delle vigne. Si partirà il 25 maggio nella Villa Serego Alighieri con la performance di Musica Nuda, il duo che vede alla voce Petra Magoni e al contrabbasso Ferrucio Spinetti, il 1° giugno “Calici di Jazz” si sposta a Tenuta Santa Cristina con Daniele di Bonaventura con Band’Union, una formazione di quattro elementi con bandoneon, chitarra a 10 corde, contrabbasso e percussioni. L’8 giugno, Villa Quaranta diventerà il palcoscenico del concerto Enrico Rava meets Lanzoni Trio, una nuova imperdibile collaborazione. La rassegna si chiuderà giovedì 15 giugno nell’incantevole location di Villa Della Torre con Sono come Sono dell’artista Chiara Civello. Filippo Manfredi, direttore generale di Fondazione Cariverona e consigliere delegato Teatro Ristori, afferma: «Oltre a confermare la collaborazione con importanti realtà del territorio, Calici di Jazz dimostra la volontà e l’impegno del Teatro nel perseguire nuove ed innovative forme di diffusione dell’arte e della cultura musicale, oltre che della valorizzazione del nostro territorio, anche attraverso sedi diverse rispetto a quella tradizionale. Un’ulteriore sfida che si aggiunge alle novità sperimentate durante questa stagione e che siamo certi porterà anch’essa ottimi risultati». E Pierangelo Tommasi, presidente Famiglie Storiche, sottolinea: «Siamo orgogliosi di questa collaborazione con il Teatro Ristori che continua dopo l’esperienza del Baroque Festival. Calici di Jazz sarà un’occasione unica per far conoscere il territorio, i vini e le tenute di Famiglie Storiche. Con questa iniziativa portiamo avanti la mission della nostra associazione, ovvero valorizzare l’enoturismo coniugandolo con la contemporaneità della musica jazz così come è contemporaneo lo stile dei nostri Amarone che saranno in degustazione in ogni serata». L’innovativo format di “Calici di Jazz” darà la possibilità agli spettatori di vivere un’esperienza unica ed immersiva in quattro location d’eccezione, coniugando l’offerta musicale ad una degustazione speciale dei vini dei produttori delle Famiglie Storiche. Villa Serego Alighieri di Masi, Villa Quaranta di Tommasi Family Estates, Tenuta Santa Cristina di Zenato e Villa Della Torre di Allegrini accoglieranno infatti gli spettatori, che potranno degustare una selezione di vini dell’associazione Famiglie Storiche, prima dello spettacolo.

Dopo quasi due anni di attesa apre a Roma il ristorante fine dining firmato dallo chef Roy Caceres, nome noto nel mondo della ristorazione per la sua precedente avventura capitolina, Metamorfosi. Al suo fianco la famiglia Fiengo, imprenditori di origini napoletane trapiantati a Roma dagli anni ’90 il cui figlio Pier Mario rivestirà il ruolo di sous chef di Caceres insieme a Giovanni Oliveri. Orma ha sede in via Boncompagni, nel quartiere Ludovisi, uno dei più prestigiosi del centro storico, dove molti dei palazzi di epoca ottocentesca dagli imponenti portoni e dai balconi decorati sono sedi di uffici o alberghi. Situato a pochi passi dalla famosa via Veneto, Orma ha una struttura architettonica dal forte impatto visivo e progettato nei minimi particolari, un grande terrazzo esterno e un cocktail bar. La proposta gastronomica spazia dal ristorante fine dining, solo la sera, al bistrot, per una pausa pranzo light. Le materie prime che utilizzerà Caceres arriveranno dall’Orto di Orma ad Anguillara Sabazia, nella campagna laziale, un progetto nato in sinergia con l’azienda agricola ClaPi attraverso la coltivazione rigenerativa secondo i principi della permacoltura.