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Usa 2024, – 227: Trump, l’ombra della bancarotta, caccia ai soldi per pagare cauzione

22
Marzo 2024
Di Giampiero Gramaglia

USA 2024, ora incombe l’ombra della bancarotta per Trump. Infatti, l’ex presidente Donald Trump – dice la Cnn – è “molto preoccupato” dalla possibilità che i suoi beni siano sequestrati dalla procuratrice di New York Letitia James, che ha già avviato le pratiche per farlo.

Tutti i media Usa dedicano molta attenzione alle difficoltà finanziarie del candidato repubblicano ‘in pectore’ alla Casa Bianca. Fonti del suo staff elettorale non escludono del tutto l’ipotesi che Trump faccia bancarotta – una procedura che negli Usa consente di superare momenti difficili -.

Il magnate chiede donazioni ai suoi sostenitori per fare fronte alle crescenti spese legali ed evitare che le “sporche mani” della procuratrice di New York finiscano sulle sue proprietà. L’appello coincide con l’avvicinarsi della scadenza per depositare la cauziona da 454 milioni di dollari impostagli per avere gonfiato per anni il valore delle sue proprietà in modo da ottenere condizioni più favorevoli da assicurazioni e banche.

Trump ha tempo fino a lunedì per fare il versamento e James ha già mosso i primi passi per potere eventualmente sequestrare alcuni suoi beni nel caso di mancato pagamento. “Tieni le tue sporche mani lontane dalla Trump Tower”, è il titolo dell’email mandata dalla campagna dell’es presidente ai suoi sostenitori. “La matta radicale procuratrice di New York Letitia James vuole sequestrarmi proprietà a New York, inclusa l’iconica Trump Tower … La Trump Tower è mia … I democratici credono di intimidirmi, credono che se prendono i miei contanti soffocheranno la mia campagna … Ma volete sapere la cosa peggiore? Credono che voi mi abbandonerete. Non ci arrenderemo mai”.

L’ufficio del procuratore generale ha intanto depositato presso la contea di Westchester la sentenza del processo civile sui beni gonfiati della Trump Organization, la holding di famiglia: ciò indica che lo stato di New York si sta preparando a sequestrare il campo da golf e la proprietà di Trump a nord di Manhattan, nota come Seven Springs.

La sentenza è già stata depositata nella città di New York, dove si trovano altre proprietà di Trump, tra cui la Trump Tower, il suo attico sulla Trump Tower, il 40 Wall Street, il suo hotel confinante con Central Park e numerosi condomini.

La sentenza, invece, non è ancora stata depositata nelle contee della Florida – Miami o Palm Beach – dove si trovano la proprietà di Trump a Mar-a-lago e il Trump National Doral Golf Club e resort; o nella contea di Cook, Illinois, dove si trova l’hotel di Trump a Chicago.

A chi le chiedeva se l’ex presidente avesse chiesto o avesse intenzione di chiedere ad Arabia Saudita o Russia o altri Paesi stranieri di aiutarlo a pagare la cauzione, la legale del magnate Alina Habba ha risposto: “Non posso parlare della strategia … Ci sono delle regole da rispettare… “, senza dunque escludere l’eventualità.

Secondo il Wall Street Journal, Trump potrebbe ricavare a breve 3,5 miliardi di dollari dalla fusione della società che controlla la sua piattaforma social Truth con la Digital World Acquisition Corp e dalla successiva quotazione a Wall Street. I soci della Digital World Acquisition Corp, quasi tutti sostenitori del magnate, dovrebbero approvare la fusione già oggi: da lunedì, Truth potrebbe essere in Borsa a New York con una valutazione di 6 miliardi e la denominazione DJT, cioè le iniziali dell’ex presidente. Trump non potrà vendere le azioni prima di sei mesi ma l’operazione di per sé alleggerirebbe la pressione finanziaria per il pagamento degli oneri derivanti dai processi civili e gli consentirebbe di rilanciare la campagna elettorale.

USA 2024: raccolta fonti, Biden doppia Trump a febbraio
Che continua a non ottenere risultati brillanti, almeno per la raccolta di fondi, dove va molto meglio la campagna del presidente Joe Biden. A inizio marzo, il presidente e il partito democratico disponevano di quasi cento milioni di dollari (97,5), mentre l’ex presidente e il partito repubblicano ne avevano meno della metà (44,8). A un evento elettorale, Biden ha ironizzato: “Donald, mi spiace non poterti aiutare”.

A febbraio, nota la Cnn, citando annunci fatti dai rispettivi comitati elettorali, Biden ha raccolto 53 milioni di dollari, Trump appena oltre 20 milioni (il magnate ha speso in spese legali più di quanto abbia incassato).

USA 2024: il 6 gennaio 2021, Trump minacciò Pence
Il presidente Donald Trump minacciò il suo vice-presidente Mike Pence il 6 gennaio 2021, quando migliaia di facinorosi diedero l’assalto al Campidoglio per indurre il Congresso, riunito in plenaria, a rovesciare l’esito del voto del 2020.  Secondo il New York Times, Trump disse a Pence che, se avesse certificato il risultato delle elezioni del 2020, la sua carriera politica nel partito repubblicano sarebbe finita. La fonte è un dipendente della Casa Bianca vicino all’allora presidente in tutta quella giornata, che sentì la conversazione.e