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Usa 2024: + 13, la decisione di Biden sui missili all’Ucraina piomba sulla transizione

18
Novembre 2024
Di Giampiero Gramaglia

La decisione del presidente Joe Biden di consentire all’Ucraina di usare missili Usa a lunga gittata contro obiettivi russi in territorio russo piomba sulla fase di transizione dei poteri al presidente eletto Donald Trump e potrebbe innescare una reazione russa e – scrive Politico, anche se, visto da Washington, non appare il problema principale – mette nell’angolo il cancelliere tedesco Olaf Scholz, che ha appena fatto una telefonata d’apertura al dialogo al presidente russo Vladimir Putin.

La decisione di Biden, presa a poco più di due mesi dalla fine del suo mandato, e in aperto dissenso con la visione sull’Ucraina espressa dal suo successore, autorizza per la prima volta l’Ucraina e usare i sistemi missilistici noti come ATACMS (Army Tactical Missile Systems) per colpire le forze russe nella regione di Kursk, dove forze ucraine si sono attestate da mesi e dove sono ora presenti, a sostegno delle russe, forze nord-coreane, nel tentativo di recuperare centinaia di chilometri quadrati russi finiti sotto controllo ucraino.

Per mesi, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e molti leader occidentali hanno sollecitato Biden a concedere l’autorizzazione, sostenendo che altrimenti l’Ucraina non può fermare gli attacchi notturni sulle sue città e sulle infrastrutture energetiche e industriali. C’è il timore che Mosca abbia intenzione di devastare le capacità ucraine di produzione di energia elettrica, in vista dell’inverno, e si sa che Mosca ha detto più volte in passato che un’azione del genere non sarebbe rimasta senza reazione.

Nei giorni scorsi, a margine del vertice dell’Apec, Biden ha avuto contatti diretti con i leader cinese, giapponese e sud-coreano, nel corso dei quali si è parlato del coinvolgimento delle truppe nord-coreane nel conflitto russo-ucraino.

Fonti militari Usa citate dalla Ap indicano che la disponibilità di Atacms è limitata e che potrebbe risultare non sufficiente a «fare la differenza». Altre fonti, però, sostengono che anche pochi attacchi in profondità sul territorio russo costringerebbe le truppe russe a riposizionarsi e a spendere più risorse.

Trump avanti con le nomine, valuta Hegseth e Gaetz
La decisione di Biden sui missili arriva mentre Trump prosegue le sue nomine, oltre a rivalutare almeno due di quelle già annunciate, Pete Hegseth alla Difesa e Matt Gaetz alla Giustiza. Emergono più dettagli sulle accuse di violenza sessuale rivolte a Hegseth, per un episodio del 2017 a margine di un evento di donne repubblicane a Monterey, in California.

Secondo il suo legale, Timothy Parlatore, Hegseth pagò la donna che lo accusava per sventare il rischio di una denuncia senza fondamento, ma dalla quale era comunque difficile difendersi. Sempre secondo Parlatore, il rapporto sessuale fra Hegsteh e la donna fu consenziente e la donna attese parecchi giorni per sporgere la sua denuncia, che dopo l’inchiesta della polizia non portò alla formalizzazione delle accuse.

Fronte nomine, Trump ha scelto Chris Wright, un industriale del petrolio, presidente del Consiglio di Amministrazione della Liberty Energy, e generoso contributore della sua campagna, come segretario all’Energia. Wright mette in dubbio alcuni aspetti del cambiamento climatico ed è favorevole alla ulteriore produzione di energia fossile, anche col fracking.

Le sue idee contrastano con quelle della maggioranza dei climatologi e anche di alcuni suoi colleghi che condividono l’opportunità di ridurre le emissioni di gas serra e che concordano con gli accordi sul clima di Parigi. Ma Wright è in sintonia con Trump, che vuole affermare «il dominio americano sul mercato dell’energia a livello globale».