Salute

CoronaVirus: in Italia il peggio è passato

05
Febbraio 2020
Di Redazione

Non solo allarmismo. Maledetta ipocondria! Eccovi tutte le buone notizie fresche di giornata sul coronavirus.

Il direttore del Dipartimento di Epidemiologia dell'Istituto di Sanità, Gianni Rezza, ha dichiarato: "Il peggio è passato. "Chi e' arrivato dalla provincia di Hubei e' tornato a casa e i tempi dell'incubazione sono trascorsi. Bene fa il governo a mantenere alta l'asticella di attenzione contro il pericolo di epidemia".

"La Cina ha messo in quarantena l'intera provincia di Hubei tatro dell'epidemia già da metà gennaio", ha aggiunto Rezza, "da quell'area sono arriviati in Italia circa 2mila cinesi. La quasi totalità è tornata in patria, ma anche chi è rimasto se fosse stato in fase di incubazione avrebbe ormai sviluppato la malattia. E così non è stato".

Sui controlli Rezza ha precisato: "Fa bene l'Italia a stare un passo avanti agli altri, e l'Europa ora si dia una mossa unificando le strategie di controllo. Perchè se gli amici cinesi non riuscissero a contenere l'epidemia, questa finirebbe per estendersi ad altri Paesi dove ora abbiamo solo focolai. In questa malaugurata ipotesi, difendersi dal contagio sarebbe piu' difficile perche' non potremmo mica chiudere tutti i voli per l'Italia dal resto del mondo".

Intanto i pazienti affetti da coronavirus che sono guariti e sono stati dimessi con successo dagli ospedali in Cina si sono portati a 898 (+268), mentre i morti sono saliti a quota 492 (+67 a partire da ieri), secondo gli ultimi dati aggiornati della Commissione sanitaria nazionale (Nhc) cinese. La provincia dell'Hubei resta il primo e principale focolaio dell'epidemia e ha registrato finora 479 morti e 520 guarigioni, nonche' 16.678 contagi sui 24.367 contati a livello nazionale.

 

 

Nicolò Marcon