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Walter Verini (PD): «Rimodulare il PNRR sarebbe da irresponsabili»

21
Settembre 2022
Di Redazione


«Rimodulare il PNRR sarebbe da irresponsabili», non usa mezze parole l’On. Walter Verini, candidato con il PD al Senato nel collegio Umbria 1, nel commentare la proposta di Fratelli D’Italia nel caso dovesse governare il Paese nella prossima legislatura. Il perché nella sua intervista a The Watcher Post.

Crisi energetica e rapporti con l’UE
«Rispetto alla crisi energetica in corso, credo che il governo Draghi abbia fatto quello che poteva fare. Tutto questo in un contesto surreale nel quale le forze politiche che hanno fatto cadere il Governo qualche mese fa, in queste settimane gli hanno chiesto di prendere provvedimenti. In questo contesto è necessario avere un dialogo forte con l’Europa perchè le condizioni dell’Italia, un paese con un alto debito pubblico e affacciata sul mediterraneo, ci mettono nelle condizioni di avere bisogno di un Unione forte e unita», ha detto Walter Verini. «C’è bisogno di una politica energetica che sarà possibile soprattutto grazie ai fondi del PNRR che ci devono spingere sempre di più verso le rinnovabili perché il tema ambientale non è più davvero rinviabile. Il cambiamento climatico è un tema su cui siamo già in ritardo».

PNRR come strumento anche per rimodulare le tasse
«Abbiamo scadenze precise sul PNRR e non possiamo certo mancarle. Ci sono riforme in corso che segnano la strada da seguire perché molti progetti devono essere conclusi nel 2026, pensare di rinegoziare con l’Europa non solo darebbe brutto segnale di poca credibilità del nostro Paese nei confronti dell’Unione, ma sarebbe proprio da irresponsabili, come è stato irresponsabile bloccare ieri la riforma della delega fiscale. Su questo tema è chiaro, abbiamo idee diverse», ha detto Walter Verini. «Vogliamo abbassare cuneo fiscale a imprese e famiglie, e al tempo stesso volgiamo combattere un fenomeno che priva l’Italia di 120miliardi l’anno, l’evasione fiscale. Il tutto con una proposta seria di progressività fiscale per abbassare le tasse e farlo in maniera equa e giusta».

Investire in scuola e formazione, la proposta
«Il nostro Paese, storicamente, ha sempre investito poco in formazione e nella connessione tra scuola e lavoro, dobbiamo assolutamente invertire la rotta. Abbiamo bisogno di investire sulla scolarizzazione e sulle nuove competenze digitali dando ai giovani la possibilità di rimanete in Italia piuttosto che scappare all’estero. La proposta di rendere obbligatoria la scuola tra i 3 e i 18 anni, è un investimento che noi vogliamo fare sui nostri ragazzi e sul loro futuro combattendo la dispersione scolastica», ha detto Walter Verini.