Politica

Semplificazioni fiscali: cosa prevede il disegno di legge a firma M5S

17
Aprile 2019
Di Redazione

 

Carla Ruocco, parlamentare del Movimento 5 Stelle e Presidente della Commissione Finanze della Camera, ha presentato la scorsa estate un disegno di legge in materia di semplificazioni fiscali. Dopo alcuni mesi, un ciclo di audizioni e lunghe discussioni, il disegno di legge ha terminato l’esame in Commissione Finanze – in merito al quale era relatrice la stessa Presidente – e inizierà nelle prossime ore l’esame in Aula. Il disegno di legge, modificato profondamente nel corso dell’esame in Commissione, ha la finalità di introdurre misure di semplificazione fiscale e di riduzione degli oneri amministrativi a carico dei contribuenti. Il provvedimento si compone in totale di 37 articoli che vanno, nello specifico, dal sostegno alle famiglie e alle attività economiche alla promozione dell’economia locale, dagli interventi di riciclo e di riuso a quelli di contrasto all’evasione e alla semplificazione fiscale.

Di seguito le misure più interessanti: il Capo I della proposta di legge prevede anzitutto la modifica del termine per l’emissione della fattura che, a patire dal 1 luglio 2019, dovrà essere emessa entro 15 giorni e non più entro 10 giorni dal momento della prestazione del servizio o della cessione del bene. Inoltre, il Capo I modifica i termini per le comunicazioni dei dati contabili delle liquidazioni IVA trimestrali, consentendo l’effettuazione di tale comunicazione – relativa al quarto trimestre – insieme alla dichiarazione annuale IVA e cioè entro il mese di febbraio dell’anno successivo a quello di chiusura del periodo d’imposta. Sempre nello stesso Capo, anche la semplificazione degli obblighi informativi dei contribuenti che applicano regime forfettario: vengono eliminati gli oneri informativi a carico di chi intende avvalersi del regime forfettario se comprendono dati e informazioni già presenti nelle banche dati dell’Agenzia delle Entrate. In più, l’art. 4 prevede la cessione del credito IVA anche trimestrale, oltre che di quello annuale. Sempre in un’ottica di semplificazione per quel che riguarda i dati, il disegno di legge introduce il divieto per l’amministrazione di chiedere ai contribuenti, in occasione di controlli formali delle dichiarazioni, certificazioni e documenti riguardanti informazioni già a disposizione nell’anagrafe tributaria. Inoltre, si prevede lo slittamento del termine delle dichiarazioni IMU/TASI al 31 dicembre dell’anno successivo, la possibilità per gli enti locali di subordinare alla verifica di regolarità del pagamento dei tributi il rilascio di licenze, autorizzazioni, concessioni relativi ad attività commerciali o produttive; l’esenzione della TASI per i fabbricati costruiti e destinati alla vendita a partire dal gennaio 2022; l’estensione dell’ambito operativo del ravvedimento operoso.

Passando al Capo II, si trovano misure in materia di redditi fondiari percepiti: i contribuenti possono usufruire – per i contratti di locazione di immobili a uso abitativo stipulati a partire dal 1 gennaio 2020 – di una detassazione dei canoni non percepiti senza dover attendere la conclusione del procedimento di convalida di sfratto, ma semplicemente provandone prima la mancata corresponsione. A seguire, l’art. 26 affronta il tema del rientro in Italia di lavoratori, prevedendo agevolazioni a favore di lavoratori impatriati, dei docenti e dei ricercatori che rientrano in Italia. Anche il tema del riciclo è entrato nel provvedimento, con gli artt. 27 e 28 (introdotti entrambi nel corso dell’esame in Commissione) che prevedono: agevolazioni per incoraggiare l’aumento di imballaggi riutilizzabili o avviati al riciclo immessi sul mercato; benefici fiscali e finanziari per l’acquisto di prodotti da riciclo e da riuso.

Per concludere, il Capo III è volto a promuovere l’economia locale, prevedendo la riapertura e l’ampliamento di attività commerciali, artigianali e di servizi attraverso agevolazioni basate sull’erogazione di un contributo pari ai tributi comunali pagati dall’esercente nel corso dell’anno.

Infine, il Capo V reintroduce l’obbligo di denuncia fiscale per la vendita di alcolici negli esercizi pubblici e prevede la possibilità per i contribuenti di pagare i diritti doganali mediante strumenti di pagamento tracciabili ed elettronici.

Insomma, si tratta di un disegno di legge importante e abbastanza innovativo. Adesso si attende il passaggio in Aula alla Camera (che dovrebbe essere non particolarmente difficili e lungo), ma soprattutto l’esame in seconda lettura in Senato.

 

Fabiana Nacci