Politica

Manovra 2026, slitta il voto in commissione: nodi ancora aperti su fisco, pensioni e Bankitalia

15
Dicembre 2025
Di Giampiero Cinelli

Slitta l’avvio del voto sulla Manovra 2026 in commissione Bilancio. L’esame sarebbe dovuto partire oggi, lunedì 15 dicembre, ma la seduta del Senato convocata per le 23 di ieri sera è stata annullata, allungando ulteriormente i tempi. Secondo fonti parlamentari, il rinvio è legato alla necessità di definire le ultime correzioni al testo, in particolare le riformulazioni di alcuni emendamenti ancora aperti. Sul tavolo restano i dossier sugli enti locali, l’estensione triennale dell’iperammortamento per le imprese e la norma sulle riserve auree di Bankitalia.

Le riunioni con i singoli gruppi parlamentari sono state riprogrammate nella giornata di oggi, mentre per martedì pomeriggio è attesa una conferenza dei capigruppo chiamata a fissare un nuovo calendario dei lavori. Al momento, dunque, nessun voto sulla legge di bilancio, che resta in attesa di approdare in Aula a Palazzo Madama.

Le difficoltà nascono da un accordo ancora incompleto all’interno della maggioranza, impegnata in una riscrittura continua del testo e in un confronto serrato sugli emendamenti più delicati. Tra i nodi principali figura la questione delle riserve auree detenute da Bankitalia. L’incontro tra il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e la presidente della Bce Christine Lagarde sembrava aver chiarito il perimetro dell’intervento, ma manca ancora una riformulazione definitiva della norma.

Restano poi da definire due ulteriori pacchetti di modifiche governative che riguardano, da un lato, le misure per gli enti locali e per le imprese, con l’ipotesi di rendere pluriennale l’iperammortamento, e dall’altro la norma sui tagli alla Rai e alle televisioni locali, che Fratelli d’Italia ha chiesto di cancellare. «Stiamo completando le riformulazioni e i pareri sui segnalati per arrivare con un quadro completo, così come ci è stato chiesto anche dalla minoranza», ha spiegato il relatore della manovra in commissione Bilancio, Guido Quintino Liris, intervenendo ad Atreju.

Un’intesa sembra invece essere stata raggiunta sul fronte bancario. L’accordo prevede un aumento dell’Irap del 2%, con l’esclusione degli istituti di dimensioni più piccole. Resta invece incerto il destino della nuova tassa da due euro sui pacchi di valore fino a 150 euro per le spedizioni extra-Ue. Sarebbe invece confermata la cedolare secca al 21 per cento sugli affitti brevi per i primi due immobili, con obbligo di partita Iva a partire dal terzo.

Sul versante fiscale, la Manovra 2026 introduce un taglio della seconda aliquota Irpef, che scende dal 35 al 33 per cento per i redditi compresi tra 28mila e 50mila euro. La misura, rivolta al cosiddetto ceto medio, produrrà benefici differenziati: il risparmio maggiore riguarda chi si avvicina o supera la soglia dei 50mila euro, con un vantaggio annuo stimato intorno ai 440 euro, mentre per i redditi più bassi l’effetto sarà più contenuto, circa 20 euro l’anno per chi si colloca attorno ai 28mila euro.

La legge di bilancio interviene anche sul sistema pensionistico, prevedendo un aumento complessivo di tre mesi dell’età pensionabile. Il primo mese scatterà nel 2027, i restanti due nel 2028. Saranno esclusi dall’adeguamento i lavoratori impiegati in attività gravose e usuranti, come operai, infermieri e minatori. Non risultano invece riconfermate Opzione donna e Quota 103, anche se non si esclude un loro possibile inserimento nelle fasi finali dell’esame parlamentare.

Ampio spazio è riservato ai bonus e agli incentivi fiscali. Restano invariati il bonus ristrutturazioni, l’ecobonus e il sismabonus, con le stesse condizioni previste per il 2025: detrazione al 50 per cento per gli interventi sulla prima casa e al 36 per cento per le seconde abitazioni. Aumenta invece il bonus per le madri lavoratrici con almeno due figli a carico, che nel 2026 salirà da 40 a 60 euro al mese, per un totale annuo di 720 euro. Per gli studenti neodiplomati senza bocciature è prevista la Carta Valore, un contributo da 500 euro da utilizzare per spese culturali, dai libri al cinema, dai musei ai corsi artistici.

Sul calendario parlamentare, la commissione Bilancio dovrebbe tornare a riunirsi oggi alle 13, mentre nelle prossime ore verranno riorganizzati anche gli incontri bilaterali con i gruppi. L’approdo in Aula, inizialmente previsto per oggi, slitterà con ogni probabilità a lunedì 22 dicembre. La conferenza dei capigruppo fissata per domani alle 12 dovrà stabilire il nuovo cronoprogramma, ma il via libera finale della Camera sembra destinato a collocarsi tra Natale e Capodanno.

I tempi restano comunque stretti. La legge di bilancio dovrà essere approvata in via definitiva entro il 31 dicembre per evitare il ricorso all’esercizio provvisorio. «Noi in quinta Commissione abbiamo questo tipo di lavoro, cioè essere corretti con gli altri», ha spiegato Liris. «Il relatore serve anche a questo, a garantire che alcune richieste della minoranza vengano accolte. Una di queste è avere un quadro completo prima di iniziare a votare. Domani mattina si completerà il quadro e domani pomeriggio cominceremo a votare». E ha concluso: «Quando c’è correttezza e c’è un quadro completo, anche concordato con la minoranza, se si vuole si va molto rapidi».