Politica

La Commissione Europea boccia l’Italia: la manovra non va bene

21
Novembre 2018
Di Redazione

 

Era un verdetto che si aspettava, una risposta che si conosceva, una bocciatura alla quale si era pronti. Ora è ufficiale: la commissione Europea ha bocciato la manovra economica proposta dal governo italiano. L'esecutivo comunitario ha anche adottato il rapporto sul debito, aprendo così la strada a una procedura per deficit eccessivo, dovuta alla mancata riduzione del rapporto tra debito e Pil.

Dagli uffici di Bruxelles ci hanno provato in tutti i modi a far capire a Roma che la manovra così come era stata presentata non andava bene e che i numeri contenuti all’interno del documento andavano rivisiti, ma evidentemente i suggerimenti non sono stati accolti. Ma perché l’UE boccia per la prima volta nella storia il documento programmatico di Bilancio del governo italiano per il 2019? Perché questo documento rivisto non contiene le modifiche «sostanziali e considerevoli» chieste dalla Ue che, quindi, ribadirà quanto scritto lo scorso 23 ottobre: la manovra contiene una deviazione dagli impegni «particolarmente grave», si basa su «ipotesi ottimistiche di crescita», mette a rischio «una riduzione adeguata del debito», che resta una «grande vulnerabilità». Il documento certifica anche che l'Italia viola la regola del debito e avverte che la procedura non è più rinviabile. Per questo è quindi considerato il primo passo formale che potrebbe condurre all'apertura della procedura contro il nostro Paese.

E adesso? In ogni caso, l'eventuale lancio vero e proprio della procedura Ue è improbabile che avvenga prima di gennaio, ovvero prima che la manovra venga approvata dal Parlamento. Ma dopo le feste, se la Commissione aprisse l'iter e l'Ecofin del 22 gennaio lo confermasse, il rischio più immediato previsto dalle regole sarebbe un altro: la richiesta di una manovra correttiva da fare in 3-6 mesi. E solo dopo scatterebbero le sanzioni pecuniarie che possono andare dallo 0,2% allo 0,5% del Pil, quantificate nell'ordine di una ventina di miliardi già solo per il 2019. Sempre che nel frattempo lo spread non raggiunga livelli tali da rendere necessari interventi pesanti e immediati.

Per il momento, dalla sponda M5s di Palazzo Chigi filtra all'Ansa la volontà di non modificare la manovra, ma offrire una dettagliata spiegazione degli obiettivi e dei parametri contenuti nella legge di Bilancio. Conte esporrà questi dettagli al presidente dell'esecutivo Ue, Jean-Claude Juncker, nell'incontro previsto per sabato perché il governo ha fiducia nei suoi economisti che la ritengono adeguata.

 

 

P.P.