Politica

Il Senato approva la delega al Governo per la riforma delle crisi d’impresa

12
Ottobre 2017
Di Redazione

 

Nella giornata di ieri, l’Assemblea del Senato ha approvato in via definitiva il disegno di legge recante delega al Governo per la riforma delle discipline della crisi di impresa e dell'insolvenza. Il ddl, che ha iniziato il suo iter nel maggio 2016, è nato su iniziativa del Ministro della Giustizia, Andrea Orlando. Il provvedimento è suddiviso in tre capi: disposizioni generali, principi e criteri direttivi e disposizioni finanziarie. La parte più interessante è quella relativa al secondo capo che descrive i criteri che il Governo dovrà necessariamente tenere in considerazione nell’esercizio della delega. Entrando nello specifico, il Governo deve esercitare la delega entro 12 mesi dall’entrata in vigore del disegno di legge.

Tra i principi a cui il Governo dovrà attenersi vi è quello di sostituire il termine “fallimento” con l’espressione “liquidazione giudiziale”. Inoltre il Governo è chiamato ad eliminare la dichiarazione di fallimento d’ufficio e sarà necessario distinguere i concetti di stato di crisi e di insolvenza, configurando la crisi come probabilità futura dell’insolvenza. Tra le novità previste dal testo, anche l’adozione di un modello unico processuale per l’accertamento dello stato di crisi o di insolvenza. A tale modello dovranno essere assoggettate tutte le categorie di debitori, con l’unica eccezione di quelli pubblici.

Gli articoli 3 e 4 del ddl, inoltre, prevedono principi e criteri per la disciplina della crisi del gruppo societario e l’introduzione di una fase preventiva di allerta, finalizzata ad anticipare l’emersione della crisi. Quest’ultimo, in particolare, è uno strumento stragiudiziale e confidenziale di sostegno alle imprese, volto all’individuazione e all’analisi rapida del malessere economico dell’azienda. Nel caso di mancata collaborazione dell’imprenditore in tale fase, si determina la dichiarazione pubblica di crisi.

In più, il provvedimento rivede anche i principi per l’incentivazione degli strumenti di composizione stragiudiziale della crisi e per la riforma dell’istituto del concordato preventivo.

 

Fabiana Nacci