Politica

Il Presidente dell’Anac in Parlamento: audizione di Cantone su DL Sblocca cantieri

12
Giugno 2019
Di Redazione

 

A provvedimento chiuso, con testo ormai blindato, complice il termine per la conversione in legge del 17 giugno, la Camera dei deputati ha convocato in audizione il Presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, al fine di sentire il suo parere in merito ai contenuti del decreto-legge Sblocca cantieri. Audizione quindi non serena quella di Cantone di oggi, che già la scorsa settimana aveva espresso pareri non molto favorevoli relativi ad alcune misure contenute nel decreto.

Il Presidente Anac, in particolare, ha affermato oggi che il decreto cambia in modo strutturale il Codice appalti nel 2016, in quanto il nuovo Codice risulta più “ibrido”. Tra le previsioni normative su cui ha espresso perplessivtà vi è quella che fa sì che si ritorni “tout court all' appalto integrato e quindi ai rischi” (…) e "lo si fa con una logica strana". Ancora, Cantone reputa “oggettivamente molto pericolosa” la norma del decreto che estende a 15 anni il periodo di riferimento valutabile dalle SOA (Società organismi di attestazione) per certificare i requisiti di coloro che sono interessati a partecipare a gare nel mercato dei lavori pubblici; secondo quanto affermato da Cantone. (…) Così si rischia di certificare requisiti di imprese che magari non stanno piu' lavorando, incidendo pesantemente sulla qualità delle opere”.

Inoltre, il Presidente ha fatto anche un passaggio sull’Autorità che presiede, affermando “Non credo che l'Anac sia stata svuotata dei poteri. (…) L'Anac è un'autorità di vigilanza che è sempre stata prevista, aveva un nome diverso. Quali debbano essere i suoi poteri è giusto che lo stabilisca il Parlamento. Non riteniamo che in questa fase ci sia stata una riduzione del nostro potere. Le linee guida ci sono state sottratte ma è stata un'operazione corretta perchè questo veniva chiesto dal mercato”. E inoltre ha aggiunto: “Il superamento delle linee guida dell'Anac è una scelta condivisibile perchè non hanno assicurato quella certezza che dovevano assicurare. Mi sembra una soluzione corretta che però dovrà fare i conti con una serie di problemi. Il Ministro delle infrastrutture ha già avviato il tavolo per il regolamento esecutivo e ha chiesto all'Anac di partecipare. Mi auguro non sia un mini regolamento ma un regolamento ampio per risolvere i tanti problemi. Le stazioni appaltanti hanno l'esigenza della certezza delle regole. Se cambiamo continuamente le regole la situazione diventa difficile”.

Infine, circa la misura prevista dal decreto sui commissari, Cantone ha dichiarato: “La norma sui commissari è troppo ampliativa, il modello Genova viene esteso a tutti i lavori prioritari. Di fatto la sospensione del codice non viene individuata dal Legislatore come per Genova, ma viene ricollegata a una scelta amministrativa, con un DPCM, senza l'individuazione di precisi requisiti. Nelle opere prioritarie può essere inserito di tutto. Su questo profilo ci possono essere dubbi anche sul profilo di legittimità costituzionale. Il parametro è eccessivamente elastico”.

 

Fabiana Nacci

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