Politica

Grasso e Boldrini scendono in campo

01
Dicembre 2017
Di Redazione

Foto/ Il Giornale.it

 

Sembra ormai certo che Piero Grasso domenica sarà all'assemblea di Roma che segnerà la nascita della lista unitaria della sinistra, e non lo farà in veste di presidente del Senato: il suo discorso chiuderà un evento tutto dedicato all'ascolto di testimonianze di esponenti della società civile, del mondo del lavoro, delle associazioni, con solo tre interventi politici dei segretari di Mdp, Si e Possibile, fondatori del nuovo soggetto. Sarà il primo discorso da leader della “Cosa rossa”. Di tutta risposta, il segretario dem Matteo Renzi, galvanizzato dagli ultimi sondaggi Sgw che raccontano del Pd come il primo partito della Nazione, preme per definire la coalizione entro la prossima settimana. Alternativa popolare potrebbe prendere una decisione nella direzione convocata per lunedì. Campo progressista invece è orientato a pronunciarsi martedì, dopo aver verificato se la conferenza dei capigruppo del Senato calendarizzerà biotestamento e ius soli. In caso di risposta affermativa, la coalizione potrebbe, quindi vantare, altre due figure di primo piano come l’ex sindaco di Milano, Giuliano Pisapia e la presidente della Camera Laura Boldrini.

Come già accadde con Gianfranco Fini e Fausto Bertinotti, quindi, molto probabilmente i presidenti delle due Camere parteciperanno alla contesa politica, rinunciando al proprio ruolo terzo e super partes utilizzato fino ad oggi nelle aule parlamentari. Sulla Stampa, Fabio Martini ha ricordato che nella nostra Costituzione non esiste alcun divieto espresso per i due presidenti di svolgere un’attività politica. Eppure per decenni “i presidenti di Camera e Senato hanno fatto scelte diverse: quella di astenersi dalla politica. Basti pensare a Nilde Iotti, Pietro Ingarao, Giorgio Napolitano, Luciano Violante. Alcuni, come Fanfani, si dimisero prima di intraprendere l’attività politica attiva.

Grasso, dal canto suo, si era impegnato dall’astenersi dalla disputa politica fino all'approvazione della manovra. Ieri, però, dopo il via libera alla legge di Bilancio a Palazzo Madama, ha sciolto le riserve. Domenica, pertanto, anche secondo quanto confermato da Pierluigi BersanI, nascerà intorno al presidente del Senato la nuova lista unitaria. Il nome della lista verrà deciso domani, scelto tra una rosa di quattro: "Liberta' e uguaglianza", "Liberi uguali", "Italia solidale" e "Italia progressista". Del simbolo si sa ancora poco, nonostante il quotidiano online Affari Italiani, ieri, ne abbia presentato una bozza in esclusiva.