Politica
Giorno della Memoria, il Parlamento ricorda Moro e tutte le vittime del terrorismo
Di Ilaria Donatio
Alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella, si è svolta oggi nell’Aula di Montecitorio la cerimonia ufficiale per il Giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi. Un appuntamento solenne, che il 9 maggio di ogni anno rinnova l’impegno delle istituzioni a custodire il ricordo di una delle pagine più buie della storia repubblicana, nel giorno in cui nel 1978 venivano uccisi Aldo Moro e Peppino Impastato.
Accolto da una standing ovation, Mattarella si è intrattenuto in apertura con i presidenti di Camera e Senato, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa, prima dell’esecuzione dell’inno nazionale e degli interventi ufficiali. In Aula, tra gli altri, anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, i ministri Tajani, Piantedosi, Nordio, Valditara e i leader di opposizione Elly Schlein e Giuseppe Conte.
Un applauso unanime ha accompagnato anche l’omaggio rivolto al neo eletto Papa Leone XIV, al quale Fontana ha rivolto “i più sentiti auguri per un fecondo pontificato”. Un gesto bipartisan, sottolineato anche dalla significativa presenza di studenti in Aula, protagonisti della cerimonia con la premiazione del concorso nazionale “Tracce di memoria”.
Fontana: “Il terrorismo non risparmiò nessuno”
Nel suo discorso, il presidente della Camera Lorenzo Fontana ha ricordato come il 9 maggio 1978 sia diventato “il simbolo di una stagione di sangue” in cui “la violenza cieca colpì in modo indiscriminato magistrati, politici, forze dell’ordine, sindacalisti, giornalisti e semplici cittadini”. Fontana ha ribadito il dovere dello Stato di garantire giustizia e memoria: “Lo dimostra l’impegno nella pubblicazione degli atti delle Commissioni d’inchiesta, un passo fondamentale per rinsaldare il patto di fiducia tra cittadini e istituzioni”. E un messaggio chiaro è stato rivolto ai giovani: “Solo così formeremo coscienze capaci di opporsi a ogni forma di odio e intolleranza”.
Mulè: “Facciamo tesoro del loro esempio”
Il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè ha richiamato con forza la memoria di Aldo Moro e Peppino Impastato, “caduti per mano di due delle forze oscure – le Brigate Rosse e Cosa Nostra – che hanno insanguinato la nostra Nazione”. “Ci inchiniamo a tutte le vittime del terrorismo facendo tesoro del loro esempio”, ha affermato.
La Russa: “Un momento di unità nazionale”
Per il presidente del Senato Ignazio La Russa si è trattato di “un momento di riflessione collettiva per onorare chi ha perso la vita e stringerci al dolore delle famiglie”. La Russa ha poi ricordato tre nomi per lui emblematici: Sergio Ramelli – giovane studente, militante del Fronte della Gioventù – Fausto Tinelli e Lorenzo “Iaio” Iannucci – due ragazzi del Leoncavallo per il cui omicidio la magistratura ha da poco riaperto le indagini – esprimendo apprezzamento per la riapertura delle indagini sul duplice omicidio del 1978.
Meloni: “No alla violenza politica, onoriamo la loro eredità”
Sui social, la premier Giorgia Meloni ha reso omaggio a Moro e Impastato, “due figure diverse accomunate da un tragico destino”. “Difendiamo ogni giorno la libertà e la legalità – ha scritto –. L’Italia non si piega a chi semina morte e paura. No alla violenza politica e all’oppressione mafiosa”.
