Politica

Forum PA: ecco la Pubblica Amministrazione di domani

20
Maggio 2025
Di Giuliana Mastri

La Pubblica Amministrazione italiana è stata spesso descritta come lenta, carente di personale e sfiduciata, ma oggi molto sta cambiando, anche grazie all’impulso del PNRR e alle politiche di rilancio istituzionale, come il recente «Decreto PA». Nel settore pubblico stanno emergendo nuovi profili, nuovi processi digitali, una nuova fiducia da parte degli stessi dipendenti pubblici. Lo evidenzia la ricerca presentata oggi in apertura di FORUM PA 2025, l’evento annuale di confronto tra i soggetti pubblici e privati dell’innovazione organizzato da FPA, società del Gruppo DIGITAL360, in programma da oggi al 21 maggio al Palazzo dei Congressi di Roma, che quest’anno è dedicato al tema «Verso una PA aumentata: persone, tecnologie, relazioni». L’indagine è stata realizzata da FPA attraverso interviste a oltre mille tra dipendenti pubblici italiani e operatori del settore, ed è stata integrata con i dati sulle procedure concorsuali attivate su InPA negli ultimi 15 mesi.

La ricerca sottolinea come nella PA sia stata aperta una nuova «stagione straordinaria» di reclutamento: tra gennaio 2024 e metà aprile 2025 sulla piattaforma inPA sono stati pubblicate procedure per il reclutamento di oltre 406.000 unità di personale, di cui 380.000 attraverso bandi di concorso (il resto mediante avvisi per la ricerca di esperti, mobilità e concorsi DFP-Formez). Una mobilitazione senza precedenti per quantità, ma anche per tipologia di profili: oltre a 130.000 posti amministrativi e contabili, si contano infatti 8.894 posizioni per profili digitali, 17.774 per tecnici, 2.306 per esperti giuridici e 137.000 per figure educative e formative. E in Italia si registra una nuova percezione positiva del lavoro pubblico: il 76% dei dipendenti pubblici consiglierebbe a un amico o parente di lavorare nella PA, equamente divisi tra chi lo farebbe per le opportunità di crescita professionale (38%) e chi per la stabilità e sicurezza (38%).

Una percezione che si accompagna a una ritrovata consapevolezza del valore del lavoro pubblico: circa sette lavoratori della PA su dieci pensano che il loro ruolo attuale sia importante per la comunità e il 67% è soddisfatto del ruolo ricoperto nell’organizzazione. In generale, il 45% dei dipendenti pubblici percepisce miglioramenti nella PA italiana nell’ultimo triennio, solo il 18% vede passi indietro, con avanzamenti soprattutto nella digitalizzazione e nella comunicazione a cittadini. Anche se non mancano i problemi ancora da superare, soprattutto nella semplificazione normativa, nella valorizzazione del merito e nella fiducia interna.

«Nella PA crescono le motivazioni, si rafforza il senso del lavoro pubblico, le aspettative delle persone diventano via via più consapevoli: la ricerca evidenzia che chi lavora nella PA oggi sta tornando a credere nel proprio ruolo e questo diventa motore del cambiamento» – commenta Gianni Dominici, Amministratore Delegato di FPA –. «Dopo anni in cui l’opinione prevalente è stata quella di una PA ripiegata su di sé, stretta tra norme e sfiducia, l’amministrazione torna a vedere nella propria funzione un’opportunità di trasformazione sociale. C’è un’energia interna pronta a essere valorizzata, che può diventare leva strategica per tutte le politiche di riforma. La PA di oggi non è ancora quella ideale, ma incomincia a crederci, vuole apprendere, collaborare, contribuire: non è in atto solo una transizione organizzativa, ma un cambiamento culturale profondo».

«Valorizzare il merito, investire nella formazione e attrarre i talenti sono le tre leve strategiche su cui stiamo costruendo una Pubblica amministrazione più moderna, digitale e vicina alle esigenze di cittadini e imprese». Lo ha dichiarato oggi il ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo intervenendo a Forum PA 2025. Nel suo intervento il ministro ha aggiunto: «In un momento storico così complesso abbiamo la responsabilità di dedicare l’attenzione all’unico fattore che conta davvero: le nostre persone». In questa direzione si inserisce il disegno di legge sul merito, approvato dal Consiglio dei ministri, che introduce innovativi sistemi di misurazione e valutazione della performance a cui agganciare percorsi di carriera e di crescita.

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