Politica

Elezioni europee: i primi exit poll in Olanda e nel Regno Unito

24
Maggio 2019
Di Redazione

 

Ieri, giovedì 23 maggio, i primi a votare in Europa sono stati gli inglesi e gli olandesi. Le urne sono rimaste aperte fino alle ore 21.00 e adesso ecco i primi risultati.

In Olanda esultano i laburisti del Pvda che raggiungono quota 18,4% e 5/6 seggi nel nuovo Europarlamento. Una vittoria della sinistra quindi che ha trionfato sui sovranisti, che rischiano adesso di non avere nemmeno un seggio a Strasburgo. Il caso olandese si mostra come una sorpresa: i laburisti infatti escono da circa due anni di totale assenza da un punto di vista di consenso; oggi, grazie alla grande forza trainante di voti di Frans Timmermans, la sinistra olandese ritorna sulla scena europea e potrebbe anche proporre lo stesso Timmermans come sostituto di Juncker in Commissione.

Per quanto riguarda il Regno Unito invece è necessario ancora attendere: i risultati ci saranno solo domenica anche se si percepisce il trionfo del Brexit Party, che dovrebbe essere il primo partito britannico, con un probabile 30% dei consensi. Nel frattempo però la Premier Theresa May ha annunciato le proprie dimissioni a partire dal prossimo 7 giugno, a seguito dell’ormai piena sfiducia che gli stessi membro del suo governo e del suo partito le hanno più volte comunicato.

Nel resto d’Europa si voterà tra sabato e domenica. In particolare, sono attesi alle urne i cittadini irlandesi e della Repubblica Ceca, questi ultimi in particolare avranno due giorni a disposizione per votare 21 eurodeputati.

Per quanto riguarda l’Irlanda, è bene ricordare che è un Paese che storicamente ha fatto registrare un’alta affluenza alle urne; quest’anno i cittadini irlandesi dovranno scegliere i propri 11 eurodeputati tra 49 candidati. Voto importante quello degli irlandesi anche in virtù del concomitante referendum nazionale, necessario per decidere se abolire o meno la legge in base alla quale sono necessari 4 anni di separazione per poter ottenere il divorzio. In caso di successo dei sì, il governo è pronto ad accorciare i termini.

 

Fabiana Nacci