Politica

Decreto sicurezza: sintesi delle misure approvate dal Governo

26
Settembre 2018
Di Redazione

 

Nella giornata di ieri, 25 settembre, il Consiglio dei Ministri ha approvato il cd. “Decreto sicurezza”. Il testo, chiaramente a firma Lega e fortemente voluto dal ministro Salvini, ha l’obiettivo, secondo le parole del Premier Conte, di “operare una riorganizzazione razionale dell’intero sistema di riconoscimento della protezione internazionale e anche delle forme di tutela complementare, per adeguarle agli standard europei”.

Il testo, che si compone di 40 articoli, è composto da tre parti relative a: immigrazione, sicurezza pubblica e organizzazione dell’amministrazione civile del Ministero dell’Interno e dell’Agenzia nazionale per i beni sequestrati o confiscati alla criminalità organizzata.

Il decreto dunque affronta un’ampia gamma di tematiche; si va dall’abrogazione dell’istituto del permesso di soggiorno per motivi umanitaria all’introduzione di nuove modalità di temporanea permanenza degli stranieri in attesa del provvedimento di espulsione, dal divieto di reingresso nei confronti degli stranieri destinatari di provvedimenti di espulsione con efficacia all’interno di tutta l’area Schengen all’introduzione di braccialetti elettronici, dall’obbligo di comunicazione dei dati identificativi del clienti da parte di chi svolge attività di autonoleggio all’avvio della sperimentazione dell’utilizzo di armi a impulsi elettrici – taser – da parte delle forze di Polizia Municipale.

Non mancano inoltre le modifiche al codice antimafia, l’inasprimento delle sanzioni per le condotte degli appaltatori che facciano ricorso, illecitamente, a meccanismi di subappalto, l’attribuzione al prefetto della facoltà di imporre l’adozione di determinati atti agli enti locali quando rileva situazioni indicative di condotte illecite gravi o reiterate.

Il decreto, attualmente all’esame delle Commissioni del Senato, ha dovuto attendere nove giorni prima della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale a causa di alcune osservazioni che il Quirinale ha fatto e ci ha tenuto a renderle note attraverso un comunicato stampa.

Il Capo dello Stato, infatti, insieme alla comunicazione dell’emanazione, ha precisato al Presidente del Consiglio Conte che “restano fermi gli obblighi costituzionali e internazionali dello Stato, pur se non espressamente richiamati nel testo normativo, e, in particolare, quanto direttamente disposto dall’art. 10 della Costituzione e quanto discende dagli impegni internazionali assunti dall’Italia”.

 

Fabiana Nacci

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