Politica

DDL delega turismo: le audizioni dei principali player del mercato

05
Luglio 2019
Di Redazione

 

Nella giornata di ieri la Commissione Attività produttive della Camera ha svolto le audizioni in merito al disegno di legge, di origine governativa, recante delega in materia turistica. Il ciclo di audizioni, proposto sia dall’On. Masi (M5S) che dalla relatrice del provvedimento, On. Andreuzza (Lega), ha visto nella giornata del 4 giugno una lista di rappresentanti da audire abbastanza nutrita. Infatti, l’agenda della giornata ha previsto le audizioni di Tripadvisor, ENIT, Agenzia del demanio, Conferenza delle regioni e delle province autonome, Booking, Airbnb, Expedia Group, Assoturismo, Federturismo, Federterme.

Per quel che riguarda le dichiarazioni più interessanti, vi sono sicuramente quelle dalla Direttrice Marketing e promozione di ENIT, Maria Elena Rossi, che ha dichiarato in merito al Piano strategico per il turismo: “C'è una forte correlazione tra export agroalimentare italiano e 'import' di turisti. Di fatto, siamo presenti sugli stessi mercati, c'è una possibilità molto forte di integrazione e supporto reciproco. Il Piano strategico nazionale del turismo che è stato oggetto di una fase partecipata molto ampia, vede una linea strategica dedicata ad Enit: il piano di marketing dell'Italia è quello dell'Enit. Se il Piano dà ad Enit la titolarità dell'indirizzo, e anche della gestione delle politiche di marketing e promozione, quello mi sembrerebbe lo strumento più concreto" per lo sviluppo del turismo ed è anche molto chiaro per le Regioni su 'chi debba fare cosa”.

Sempre in un ambito più complessivo si è espressa Federturismo. La Vicepresidente, Marina Lalli, ha infatti dichiarato tra le altre cose che è necessario un riordino complessivo della normativa in materia turistica al fine di “consentire la valorizzazione e lo sviluppo del sistema turistico in un mercato in rapida evoluzione, è quanto mai urgente e necessario un riordino complessivo e organico della normativa in materia di turismo che sia adeguato alle esigenze dei tempi in cui gli imprenditori operano. La frammentazione derivata dalla riforma del Titolo V ha prodotto gravi storture della concorrenza che devono essere corrette da una normativa nazionale uniforme. Così come confidiamo nell'introduzione al più presto del codice identificativo nazionale per le strutture ricettive e per le agenzie di viaggio, uno strumento fondamentale per favorire la trasparenza e combattere ogni forma di abusivismo. Auspichiamo, inoltre, che si possa intervenire sugli effetti collaterali prodotti dalla direttiva pacchetti turistici e ci auguriamo di poter assistere a un concreto intervento volto ad introdurre efficaci strumenti di controllo sull'adempimento degli obblighi posti dalla direttiva come quello della garanzia per insolvenza o fallimento. Una nostra grande perplessità riguarda l'armonizzazione della normativa nazionale con il diritto europeo in tema di classificazione alberghiera, codice identificativo e professioni turistiche. Riteniamo che in questi ambiti non esistano norme armonizzate comunitarie quanto, invece, le esperienze degli altri Paesi europei che sono variegate e non univoche".

Franco Caner, rappresentante della Conferenza della Regioni e delle Province autonome, invece, si è soffermato su temi più specifici come quello delle professioni, affermato tra le altre cose che: “L'assenza di una normativa nazionale di riferimento in materia di professioni turistiche, attesa la competenza concorrente Stato-Regioni, di fatto pone le Regioni in una situazione di stallo. Laddove peraltro con il termine 'riordino' si intende attribuire al legislatore il compito di innovare la disciplina delle professioni, parrebbe obbligatorio delineare i principi e i criteri direttivi, nonché l'elenco delle professioni da normare. In sostanza, con il termine 'riordino' avremmo il piacere che fossero elencati meglio i principi e i criteri direttivi. E soprattutto, quando si parla di professioni da normare, si vada ad elencare in maniera specifica quali sono. La commissione Turismo della Conferenza Regioni suggerisce che sia ridotto ad 1 anno il termine entro il quale sia possibile adottare i decreti attuativi".

Inoltre, sulla questione delle guide turistiche ha affermato: “Sulle guide turistiche sarebbe il caso che lo Stato prevedesse un esame nazionale, ma con abilitazione regionale. Quindi, un esame nazionale per titoli, e poi una abilitazione regionale, oppure accorpando 3-4 Regioni. Ovviamente, l'abilitazione deve essere fatta con un percorso formativo: la formazione è una competenza regionale, e deve esser fatta sulle materie tipiche della Regione o dell'area".

Per concludere si riportano alcuni dati incoraggianti forniti in occasione dell’audizione da ENIT. Il 2018 è stato l'anno migliore dallo sviluppo turistico post bellico: il nostro Paese infatti è cresciuto nell'ultimo del 2,5% circa in termini di volumi, e ha raggiunto la quota di 428 milioni di pernottamenti ufficiali. La bilancia commerciale ha avuto un incremento ancora maggiore rispetto ai volumi e oggi conta un avanzo di 16 miliardi di euro. Quello del turismo quindi è un settore decisamente sano dell'economia italiana, e continua a crescere, ogni anno raggiungiamo dei record.

 

Fabiana Nacci