Politica

DDL Class action: il Senato approva il provvedimento su azione di classe

04
Aprile 2019
Di Redazione

 

L’Aula del Senato ha approvato in via definitiva il disegno di legge in materia di azione di classe. Il provvedimento, presentato dall’On. Salafia del Movimento 5 Stelle, ha iniziato il suo esame alla Camera lo scorso 21 novembre. Quindi in pochi mesi il dibattito parlamentare si è concluso e ora abbiamo una legge che rende l’azione di classe come uno strumento di più ampia applicazione e portata. Il disegno di legge si compone di 7 articoli e riprende integralmente il testo della proposta di legge, sempre a firma M5S, presentata nella scorsa Legislatura dall’attuale Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede.

Il provvedimento prevede anzitutto che la disciplina dell’azione di classe sia affrontata nell’ambito del Codice di procedura civile (fino ad oggi invece la materia è stata oggetto del Codice del Consumo). Con il provvedimento, inoltre, la competenza a livello giurisdizionale spetta alla sezione specializzata in materia di imprese dei rispettivi Tribunali. Dunque, a partire da oggi, coloro che vogliono avanzare o aderire a istanze contro aziende o imprese che gestiscono i servizi pubblici, da oggi, potranno farlo in maniera più ampia: infatti la platea si estende a tutti i cittadini e non più soltanto ai consumatori e agli utenti. I cittadini però dovranno essere iscritti ad un’associazione di consumatori che, a sua volta, dovrà essere registrata presso un apposito elenco istituito presso il Ministero della Giustizia.

Novità anche per ciò che riguarda il procedimento, che si svolgerà in tre fasi e non più in due: la prima, relativa all’ammissibilità dell’azione, spetterà al tribunale delle imprese che sarà chiamato a esprimersi entro un mese dalla presentazione; la seconda fase, che inizia con l’accoglimento dell’azione, prevede che quest’ultima venga pubblicata su un’apposita piattaforma che dovrà essere costituita dal Ministero della Giustizia. Infine, a conclusione del rito, vi sarà il rimborso nei confronti degli aderenti all’azione, che sarà deciso con decreto del giudice delegato. In più il disegno di legge amplia l’elenco di casi tutelati e l’adesione all’azione di classe sarà permessa sia prima sia dopo la sentenza di accoglimento dell’azione. Introdotta dal provvedimento anche la controversa “quota liti”, cioè il compenso per i rappresentanti della classe e i difensori in caso di accoglimento della domanda.

Quasi tutte positive le dichiarazioni delle varie forze politiche a margine del voto finale. Anche l’UNC, l’Unione Nazionale Consumatori si è espressa sul provvedimento con il suo Presidente Massimiliano Dona, che ha affermato: “Bene, è sicuramente un passo avanti, un miglioramento dal punto di vista sociale perché tutela i più deboli! Era utile che entrasse in vigore al più presto, al di là di cavillare sui miglioramenti possibili, per riequilibrare l'evidente asimmetria tra il consumatore, frodato per piccoli importi e le grandi aziende che, sicure di restare impunite, facevano di questa immunità una strategia per accumulare vantaggi commettendo soprusi seriali a danno dell'utente. Basti pensare alle compagnie telefoniche e alla vicenda della fatturazione a 28 giorni. Ora si restituisce potere di reazione al soggetto più debole del rapporto contrattuale".

 

Fabiana Nacci