Politica

Come Draghi si prepara al Consiglio europeo (discorso integrale)

23
Marzo 2022
Di Alessio Ambrosino

La comunità euroatlantica è pronta a riunirsi per affrontare la crisi in Ucraina. Il Presidente del Consiglio Mario Draghi è intervenuto questa mattina alla Camera per un’informativa in vista della due giorni europea che lo attende al Consiglio europeo. Il 24 e 25 marzo si riunirà infatti l’organismo che definisce l’indirizzo delle politiche europee ai più alti livelli, essendo formato dai capi di Stato e di governo dei Paesi membri dell’Unione. In più è previsto il viaggio in Europa del Presidente americano Joe Biden, per un summit NATO straordinario e un vertice dei Paesi del G7. Una settimana quindi davvero importante per definire i prossimi passi per la risoluzione del conflitto ucraino, con il premier Draghi che ha quindi informato le Camere delineando la posizione italiana.

GLI SFORZI DELLA DIPLOMAZIA E LA CRISI UMANITARIA

Riaffermando nuovamente l’impegno per la pace, a 24 ore di distanza dall’intervento del Presidente ucraino Zelensky al Parlamento italiano, Draghi si è concentrato in primo luogo su quanto proposto dalla diplomazia internazionale per la cessazione delle ostilità. Dalla creazione di corridoi umanitari, alla fornitura di beni di prima necessità per la popolazione civile, cercando un punto di contatto anche con Putin, che come sottolineato dal premier “non mostra interesse ad arrivare a una tregua che permetta ai negoziati di procedere con successo”. Importante anche il passaggio inerente il coinvolgimento di un Paese fondamentale come la Cina, per mantenere con Pechino un dialogo aperto anche in previsione del prossimo vertice Ue-Cina del 1 aprile. A completare il quadro, la rinnovata intenzione di appoggiare a pieno titolo l’ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea, nonostante il processo di integrazione richieda tempi lunghi e procedure piuttosto stringenti.

La panoramica del Presidente Draghi è poi proseguita citando l’imponente flusso migratorio generato dalla guerra: le ultime stime dell’UNCHR, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, parlano di oltre 3 milioni e 800mila profughi. Necessario quindi, afferma Draghi, un impegno finanziario comune ed un coordinamento politico a livello europeo; l’Italia dal canto suo ha già approvato in Consiglio dei Ministri nuovi fondi per l’accoglienza, per un totale di oltre 400 milioni di euro.

ENERGIA E DIFESA COMUNE

Alla vigilia del Consiglio europeo, in agenda sono stati posti anche altri temi direttamente scaturiti dal conflitto, a cominciare dal caro energia. Nonostante un abbassamento dei prezzi negli ultimi giorni, questi sono ancora più di 5 volte maggiori rispetto ad un anno fa. Al netto degli interventi approvati nel DL Energia, continua Draghi, si richiede a livello comunitario una riflessione sulle politiche energetiche comuni, dalla diversificazione degli approvvigionamenti di gas fino alla transizione energetica con uno sguardo alle rinnovabili. Diminuire l’impatto degli shock esterni all’Unione non solo nell’energia ma anche in campo alimentare per le materie prime impone un percorso strategico condiviso.

Il Presidente del Consiglio ha chiuso il suo discorso citando l’adozione dello Strategic Compass, la bussola in ambito di difesa e sicurezza comune, che prevede quindi il rafforzamento della politica difensiva dell’Unione, “in complementarità con l’Alleanza Atlantica”. La guerra ha messo in evidenza questa necessità di integrazione più profonda a livello difensivo, per rendere l’Unione europea un player credibile nello scacchiere geopolitico internazionale per la risoluzione di crisi.