Politica

Bernardo e Maresca i nomi del centrodestra a Milano e Napoli

06
Luglio 2021
Di Andrea Maccagno

Luca Bernardo a Milano e Catello Maresca a Napoli. Questi i candidati scelti dal vertice di centrodestra tenutosi oggi in vista delle amministrative di ottobre, che vanno ad aggiungersi a Paolo Damilano a Torino e Enrico Michetti a Roma.

A sfidare Beppe Sala sarà quindi il primario di Pediatria al Fatebenefratelli. Cinquantaquattrenne, milanese di nascita, Luca Bernardo già nel 2006 era stato candidato come consigliere comunale nella lista civica di Letizia Moratti, ricevendo 200 preferenze. Cavaliere dell’Ordine Al Merito della Repubblica Italiana, tra il 2012 e il 2016 è stato Consigliere del ministro per le Politiche agricole in materia di Educazione alimentare per l’Expo 2015, mentre dal 2013 fa parte del Gruppo di approfondimento tecnico per il riordino del sistema sanitario regionale. Fratello dell’ex deputato forzista Maurizio Bernardo (ora Pd), di Sala dice  sia “un bravo sindaco, ma che ora bisogna riaccendere la luce su Milano e guardare al futuro”.

Uno scontro, quello nel capoluogo meneghino, che sarà deciso molto probabilmente solo dal ballottaggio. I sondaggi, per quanto non abbiano ancora testato il nome di Bernardo, danno infatti le due coalizioni di centrosinistra e centrodestra statisticamente in pareggio, con un piccolo vantaggio per l’alleanza conservatrice. Secondo quanto riportato da Tecné, infatti, il centrodestra sarebbe avanti al primo turno con il 45% dei consensi, a cui seguirebbe Sala e compagnia al 44%. Determinante il 7% grillino per l’attribuzione della vittoria finale che, cinque anni fa, aveva premiato proprio Sala in un duello serrato contro Parisi: furono appena 17.429 su oltre mezzo milione i voti decisivi che portarono l’attuale sindaco a Palazzo Marino.

Una magistrato, invece, il nome scelto dal centrodestra per Napoli. Catello Maresca, 49 anni, è sostituto procuratore generale di Napoli, dopo aver operato anche presso la Direzione distrettuale antimafia (Dda). È inoltre docente di Diritto e legislazione antimafia presso l’Università Vanvitelli di Napoli.

Maresca si è subito detto contento di aver ricevuto l’appoggio della coalizione nella sua interezza, indicando nel centrosinistra l’antagonista da sconfiggere: “”L’avversario da battere è sempre il centrosinistra che ha governato Napoli negli ultimi 35 anni. Quelli che non hanno mosso un dito mentre questa città perdeva credibilità, scadeva in qualità dei servizi e i suoi servizi pubblici diventavano da quarto mondo”.

Il panorama politico partenopeo, a differenza di Milano, è più incerto e frastagliato. De Magistris, sindaco uscente, non può più ricandidarsi avendo ormai concluso il secondo mandato. A portare avanti il progetto DeMa Alessandra Clemente, non certo la favorita dai pronostici. Il centrosinistra, invece, ha trovato un accordo con il Movimento 5 Stelle: l’unico tra le città più grandi al voto. Il nome scelto è quello dell’ex ministro dell’Università Gaetano Manfredi, mentre in solitaria andrà l’ex sindaco del Pd e presidente di Regione Antonio Bassolino.

I sondaggi parlano di un’alleanza giallorossa nettamente in vantaggio, anche se per niente certa di vincere al primo turno. Secondo l’ultima rilevazione di Tecnè, infatti, Manfredi si fermerebbe al 42,5% dei consensi, con il Pd primo partito della coalizione (18,2%) seguito dal M5S (16,1%). Le liste a suo supporto, invece, registrano il 44,1% dei consensi, più di quanto attribuito a Manfredi stesso: un sintomo di scarso appeal del candidato. In odore di ballottaggio Catello Maresca, sondato al 29,7%: qui è Fratelli d’Italia a doppiare i voti degli alleati, arrivando al 12,8%. Terzo l’incognita Bassolino, accreditato al 14,1%, più dei voti afferiti alla sua lista civica: è possibile quindi “rubi” circa un 2% al rivale del centrosinistra, rischiando ancora una volta di essere la sorpresa della partita. A chiudere la classifica Alessandra Clemente, data a poco più dell’8% e assolutamente fuori dai giochi.

In questo scenario manca Bologna: il tavolo di centrodestra non è riuscito ad arrivare a sintesi. “Attendiamo le ultime risposte dai candidati ma a breve si chiude la partita” ha affermato Salvini. Questione di ore, al massimo domani. Tra i favoriti Fabio Battistini e Andrea Cangini, con il primo con più chance sul secondo.

Con la scelta del nome nel capoluogo emiliano, tutte le città più importanti coinvolte nelle prossime amministrative avranno completato la propria offerta politica. Il centrodestra, favorito a livello nazionale, rischia di non vincere alcuna città grazie (o a causa) del meccanismo del ballottaggio, che potrebbe rafforzare il compromesso giallorosso. I 5 Stelle, uscenti a Torino e Roma, potrebbero perdere entrambi i capoluoghi, segnando la disfatta totale dei grillini. Una concreta possibilità di affermazione allora l’avrà il centrosinistra che, pur malconcio, potrebbe fare il cappotto e rilanciarsi in una competizione che più di altre avrà un forte significato politico nazionale.

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