Lavoro

Cervelli in fuga da cosa?

17
Luglio 2019
Di Redazione

Precarietà, stipendio basso, scarse possibilità di carriera, mancanza di offerta qualificata di lavoro. Sono queste le ragioni del fenomeno (ormai strutturale) dei cervelli in fuga dall'Italia tornato a far discutere grazie al Ministro dell'Economia, Giovanni Tria. Un fenomeno che costa al nostro Paese quasi un punto di Pil all'anno (oltre 14 miliardi di euro) e che dovrebbe essere tra i primi punti di qualsiasi programma di governo responsabile.

L'emorragia di cervelli italiani provoca un doppio effetto negativo: diminuisce il capitale umano del nostro Paese e arricchisce i nostri competitor.

Sgombriamo il campo, però: la fuga di cervelli non è un fenomeno che riguarda solo il nostro Sud. Negli ultimi 5 anni (dice l'Istat) se ne sono andate 244.000 persone e la tendenza è costante. A partire sono soprattutto persone che abitano città ricche come Bolzano e regioni con bassa disoccupazione (dalla Lombardia in 21980, dal Veneto in 11132, dalla Sicilia 10649 e dalla Puglia 8816).

Dove vanno? Molti in Germania (20007 trasferiti), Regno Unito (18517) e Francia (12870). 

Il governo Lega-M5S sta provando a suturare l'emorragia con incentivi fiscali che dovrebbero favorire i rientri dall'estero di queste figure professionali. Nel decreto crescita è stato inserito uno sconto Irpef che consente alle aziende italiane che puntano su italiani all'estero intenzionati a tornare di risparmiare dal 64 al 93%, a patto che i candidati individuati siano iscritti all'Aire, l'anagrafe degli italiani residenti all'estero che conta 5,3 milioni di iscritti. 

Nel dettaglio il decreto crescita prevede l'estensione del bonus a chi avvia un'impresa o non ha titoli di studio particolari, la possibile estensione da 5 a 10 anni del bonus, un ulteriore sconto del 10% per chi si trasferisce al Sud e una riduzione dell'imponibile tassato dal 50 al 30%.

Opportunità concrete che avvicinano la tassazione italiana ai livelli dei Paesi che ospitano i nostri connazionali. Basterà a convincerli a rientrare?

 

Paolo Bozzacchi

 

Photo Credits: Tusciaweb