Innovazione

Digitale: presentato il Manifesto “Italy Next Generation”

21
Dicembre 2020
Di Redazione

Guardare alle tecnologie come vere e proprie risorse per costruire la società del futuro è l’occasione che si presenta per uscire dalla crisi pandemica più forti di prima. Con gli investimenti del Recovery Fund che favoriranno il percorso verso un'Italia più digitale, sostenibile ed inclusiva.

Per lo sviluppo di questo progetto bisogna migliorare la digitalizzazione dei cittadini e rilanciare la performance economica nazionale con al centro dei punti chiave: Infrastrutture e Competenze digitali, Sostenibilità, Mobilità, Salute ed Education. Queste le direttrici principali a cui fa riferimento il Manifesto di Italy Next Generation, la coalizione che riunisce alcuni dei principali leader del mondo aziendale, associativo e accademico.

The Watcher Post ha seguito il Digital Talk “Vincere insieme la sfida del futuro”, occasione per presentare il progetto, a cui hanno partecipato Vodafone Italia, Enel, Confagricoltura, ANIASA – Confindustria e Valore D, e che ha visto come keynote speaker il Viceministro dello Sviluppo Economico, Stefano Buffagni. 

Riconoscere il ruolo fondamentale e trasversale della digitalizzazione è alla base di questo piano. Le priorità individuate dall’AD Aldo Bisio di Vodafone per puntare alle competenze digitali sono “la competitività delle imprese, in particolare delle PMI” sfruttando l’opportunità fornita dal Governo con il Fondo Nuove Competenze, traendo beneficio anche dal 5G; “il tema dell’istruzione” che deve basarsi sulla tempestività della formazione digitale avanzata di insegnanti e alunni; “il tema della sanità” riprogrammando il sistema sanitario concentrandosi sulla connettività degli ospedali, telemedicina, diagnostica a distanza e assistenza remota.

Il progetto poggia sui servizi di connettività che, forniti attraverso la FWA (Fixed Wireless Access), colmeranno il digital divide soprattutto con il 5G che riesce a raggiungere, più facilmente della fibra, le aree bianche e ultrabianche. Vodafone, prendendo ad esempio Germania e Irlanda, stima che per ogni mille abitanti a cui viene portata la connettività a banda larga si generano, in media, tra gli 80 e 100 posti di lavoro. Questo porta ad un rilancio dell’economia notevole e ad una mappatura del territorio nazionale che aiuta molti settori, soprattutto quello dell’agricoltura.

Un comparto che, secondo Giansanti Presidente di Confagricoltura, ha bisogno di un Big Data agricolo che favorirebbe una “maggiore competitività delle imprese sui mercati globali, con un’attenzione forte alla sostenibilità ambientale e alla salute.” Il contributo dell’agroalimentare all’economia è la prima voce del Pil nazionale con i suoi 540 miliardi, ma “produciamo il 75% di quello che mangiamo, quindi per arrivare al 100% abbiamo bisogno di alcuni interventi importanti”.

Ma, per raggiungere questi traguardi, è necessario poter usufruire di infrastrutture materiali e immateriali, della logistica avanzata, dell’efficientamento energetico e degli investimenti sul capitale umano. Veicolando questi messaggi verso le nuove generazioni che, ad oggi, mettono la sostenibilità ambientale ai primi posti delle loro priorità.

Un discorso che comprende anche la valenza strategica del noleggio veicoli e del car-sharing. Come specifica Aniasa – Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio e Servizi Automobilistici – questo è un tema risolvibile con interventi mirati per il rinnovo del parco circolante nazionale, come l’estensione degli incentivi ai veicoli usati di ultima generazione e l'ampliamento del credito d'imposta per tutti i veicoli ad uso strumentale.

Come in tutte le sfide rivoluzionarie è fondamentale la formazione, la creazione di competenze, sia per garantire l’inclusione di genere nel mondo del lavoro che per rimanere al passo con le nuove necessità. Rimanendo sull’apprendimento, fa notare Paola Mascaro Presidente di Valore D, è importante “rafforzare la sinergia tra politica industriale e mondo accademico” per permettere rapporti tra aziende e università, per favorire progetti tra pubblico e privato ed eliminando gli stereotipi così da aprire le porte del mondo STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics) anche alle ragazze. “Formare persone che sappiano rispondere alle sfide di domani” perché a questo si rivolge il Next Generation Eu, non al riassetto del presente ma al futuro.

 

 

Nicolò Marcon

 

 

photo credits: Medium

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