Innovazione

Auto elettriche e industria italiana: Presente e futuro della filiera automotive

14
Dicembre 2023
Di Simone Zivillica

Parola d’ordine “transizione energetica”, che nell’automotive vuol dire vetture elettriche che trovano sempre più favore ma la filiera trova ancora alcuni ostacoli sul percorso. Ad analizzarli, l’Osservatorio TEA con un’indagine diretta proprio allo scopo di fotografare la situazione del mercato automotive in Italia. Il rapporto è stato presentato ieri alla Sala degli Arazzi nella sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy in Via Veneto a Roma, in un evento promosso e voluto da Motus-E, di cui abbiamo intervistato il Segretario generale, Francesco Naso.

I risultati dell’indagine dell’Osservatorio TEA dicono che l’83,2% delle imprese si aspetta riflessi nulli o positivi sull’occupazione e il 79,3% pensa lo stesso per gli effetti sul portafoglio prodotti. Chiare anche le priorità della filiera dell’automotive: una politica industriale mirata e più attenzione a formazione e nuove competenze.

Per l’83,2% delle aziende le trasformazioni dell’ecosistema automotive avranno impatto nullo o positivo
sull’occupazione. Inoltre, si stima che per il 2027 sarà registrato un incremento degli occupati della filiera dello 0,6%. A trainare questa crescita c’è la Lombardia (+6,3%), che va a compensare il calo nel Nord Est (-4,3%) e del Sud (-3,5%). Il senso dell’indagine e dei numeri emersi ci è stato illustrato dal direttore dell’Osservatorio Francesco Zirpoli, intervenuto ai nostri microfoni.

Tra le criticità evidenziate dal rapporto TEA “Presente e futuro della filiera automotive italiana”, quasi la metà delle aziende denuncia gravi difficoltà nella ricerca delle nuove professionalità dedicate all’avanzamento tecnologico del settore e alle mutate necessità ambientali e sociali.

Infine, circa il 65% delle aziende ritiene prioritaria la de-fiscalizzazione delle assunzioni di personale, proprio per far fronte alla carenza di nuove figure professionali specializzate e incentivare il mondo del lavoro, ma anche quello universitario a investire in questa direzione.