Innovazione

A Las Vegas il futuro in mostra

11
Gennaio 2019
Di Redazione

 

È in corso in questi giorni a Las Vegas, e si concluderà sabato 12, la 52ma edizione del Consumer Electronic Show. Molti sono stati i prototipi di nuovi prodotti, segno che il settore hi-tech continua a godere di una buona vitalità.

Tra le curiosità maggiori quelle in ambito mobilità. Su tutti spicca l’affascinante idea della nuova auto volante studiata da un’azienda texana, la Bell. Come si chiama il prototipo? Esacottero: oggetto molto simile a un drone che ha sei eliche orientabili. Questo gli consente di decollare e atterrare in verticale come un elicottero e di volare come un aeroplano. La salita e la discesa verticale sono fondamentali nella visione della mobilità del futuro: impossibile costruire nuove piste all'interno della città e così, con le eliche in orizzontale ecco che Nexus potrebbe spiccare il volo da un grattacielo e arrivare sul tetto di un hotel evitando traffico e altre incombenze terrestri. Dotato di cinque posti, il Bell Nexus, ha una portata massima di 272 chilogrammi e non è autonomo. Ha bisogno di un pilota. L'ideatore è certo che verrà lanciato nel 2020, una data simbolo per la tecnologia ma che oggi sembra troppo vicina per un'operazione del genere. Sono ormai anni che se ne parla di questa idea tanto da sembrare irrealizzabile ma a rendere più concreto questo progetto c’è il nome di un’impresa importante: Uber. Bell infatti è uno dei suoi partner più importanti, uno dei protagonisti di quella ricerca spasmodica che sta portando l’azienda con il servizio UberAir a studiare un modo per farci volare nelle città evitando il traffico ma anche, si presume, le beghe legali. Nono solo, nel mondo ci sono circa 20 aziende che stanno lavorando all'«auto volante» e tra loro compaiono nomi come Boeing, Airbus, Mercedes, Audi. Sempre in tema di mobilità, questa volta su terrà, novità in vista anche nel mondo del ciclismo. Si sta studiano, infatti, un gilet leggero, pratico da indossare e poco ingombrante, che si attiva in appena 80 millisecondi in caso di caduta, offrendo una buona protezione al collo, al torace e alla schiena. Il gonfiaggio avviene con una cartuccia di CO2 che può essere facilmente sostituita, mentre il sistema dei sensori è alimentato da una batteria ricaricabile che assicura fino a 7 giorni di autonomia.

Rimanendo in tema droni si passa da quelli che volano a quelli che si immergono. La startup di Hong Kong Navatics, grazie anche a un finanziamento di 100 mila euro ottenuto su Kickstarter, ha messo a punto un dispositivo dalle caratteristiche evolute in grado di soddisfare le esigenze degli operatori professionali. Il drone, il cui nome è Mito, è equipaggiato con una telecamera 4K capace anche trasmettere in streaming in Full HD e di scattare immagini a 12 megapixel. Mito, inoltre, si immerge a una velocità fino a 2 metri al secondo raggiungendo tranquillamente i 40 metri di profondità.

Un discreto successo è stato stimato per il traduttore simultaneo realizzato dalla cinese Timekettle Technologies. Questa azienda ha infatti realizzato un kit composto da un paio di auricolari e una applicazione per smartphone che grazie a un sofisticato algoritmo di intelligenza artificiale e all’ottimizzazione con l'hardware fornisce una traduzione vocale in tempo reale in 32 lingue diverse.

Idee in campo anche nel settore della salute e del wellness. Basandosi sullo studio delle onde celebrali, l’azienda francese Urgotech ha realizzato uno scanner in grado di monitorare le attività del cervello in tempo reale consentendo agli utenti di effettuare un vero e proprio allenamento per favorire il sonno. Spesso infatti non si riesce a dormire perché il nostro cervello è troppo attivo, ma grazie a Urgonight, bastano sessioni di 20 minuti 3 volte alla settimana per imparare a rallentare il ritmo e risolvere l’insonnia.

Infine qualcosa di ludico: i visori per realtà aumentata. Gli analisti di Marketwatch stimano che questo comparto possa valere 70 miliardi di dollari entro il 2023, non sorprende quindi che siano già molti i produttori all’opera. Uno di questi è ThirdEye che ha svelato il suo ultimo dispositivo X2, il più piccolo visore per mixed reality del mercato. L’azienda di Princeton è riuscita a condensare tutta la tecnologia in un paio di occhiali che pesano solo 170 grammi e che simulano un campo visivo equivalente a un monitor da 90 pollici osservato a 3 metri di distanza.

 

 

P.P.

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