In Parlamento

Tajani: il Mar Rosso strategico per le merci italiane

30
Gennaio 2024
Di Giuliana Mastri

Il ministro degli esteri Antonio Tajani ha parlato dei temi che riguardano il suo dicastero. Ma mai come adesso le questioni esterne sembrano quelle centrali negli equilibri politici e possono influenzare anche il percorso del governo. Il leader di Forza Italia a Montecitorio, nel corso dell’audizione per le Commissioni Esteri di Camera e Senato, in vista della presidenza italiana del G7 e sugli esiti dell’ultimo Consiglio europeo, ha parlato di Israele, Mar Rosso, Ucraina, Balcani e intelligenza artificiale.

La strategica rotta del Mar Rosso per l’Italia
«Ricordo che il 40% delle esportazioni italiane passa lungo quella rotta. Ho quindi chiesto con forza che la nuova missione sia decisa con urgenza e abbia dotazioni adeguate in termini di personale ed assetti», ha spiegato Tajani. L’azione degli Houthi è legata al conflitto israelo-palestinese e infatti il ministro ha poi specificato che «ci siamo concentrati anche sugli aspetti umanitari del conflitto a Gaza e sulla stabilizzazione della Striscia per spezzare la violenza. Dobbiamo proteggere i civili. Al ministro degli Esteri Katz ho ribadito l’auspicio che Israele assicuri la protezione della popolazione civile a Gaza ed espresso preoccupazione per rischi escalation regionale sottolineando come la situazione sia sempre più preoccupante in Cisgiordania e al confine con li Libano».

Gli ostaggi israeliani
Ma per Tajani è preoccupante «anche la condizione degli ostaggi israeliani, trattenuti da quasi quattro mesi, di cui continuiamo a chiedere il rilascio immediato e senza condizioni». Coi famigliari delle persone sotto sequestro, il capo della Farnesina ricorda di aver avuto un «toccante incontro a Gerusalemme. Come unico ospite internazionale sono intervenuto alla commemorazione al memoriale Yad Vashem, dove ho ricordato che l’antisemitismo deve essere estirpato».

Un momento decisivo
«La riuscita di questa missione europea sul Mar Rosso, con compiti difensivi e a tutela della sicurezza della navigazione e della libertà dei commerci è vitale per i nostri commerci e per la stabilità delle nostre economie e potrà costruire un passo importante la difesa europea. Ne va della credibilità dell’Europa anche come fornitore globale di sicurezza». Tajani ha quindi annunciato che al G7 si lavorerà, «soprattutto con la Germania, affinché si arrivi presto a una decisione formale e si possa magari, entro il Consiglio del 19 febbraio, potere annunciare il lancio effettivo della missione». Quanto alla dotazione di uomini e mezzi il ministro ha rimandato all’intervento del suo collega della Difesa, Guido Crosetto, previsto giovedì prossimo nella commissione Difesa della Camera.

Estendere la missione a Suez
Vista la contrarietà della Spagna ad allargare le competenze della “missione Atalanta” nel sud del Mar Rosso, si è deciso di proporre l’estensione della competenza della missione “Emasoh Agenor” che è all’altezza dell’isola di Hormuz, e del relativo stretto sul Golfo Persico, fino al Canale di Suez alla quale partecipa l’Italia con uomini ma non con mezzi. La missione avrà compiti di difesa attiva, di protezione militare difensiva delle navi mercantili.

Ucraina
Secondo Antonio Tajani non bisogna adesso mollare sul sostegno a Kiev: «In vista del Consiglio europeo straordinario di giovedì, abbiamo posto le basi per un accordo politico sull’integrazione di 5 miliardi di euro al bilancio pluriennale dello strumento europeo per la pace, in modo da poter istituire il fondo di assistenza all’Ucraina. Questo strumento potrà assicurare maggiore prevedibilità e stabilità al sostegno dell’Ue all’Ucraina nel medio e lungo periodo coinvolgendo pienamente la nostra industria della difesa oltre alle forniture militari bilaterali».

Balcani
Altro versante delicato e in movimento è quello dei Balcani, un tema di nuovo nell’agenda europea. Tajani ha informato i colleghi europei che «il 5 febbraio ospiteremo i ministri degli Esteri dei sei Paesi balcanici e dei Paesi Ue appartenenti al gruppo degli amici dei Balcani. Vogliamo rafforzare il coordinamento con la regione. Il nostro obiettivo è avanzare con misure graduali a cominciare dall’integrazione nel mercato unico europeo per accelerare la convergenza socioeconomica con l’Ue. Il 2024 deve essere un anno di progressi concreti».

IA
Sull’intelligenza artificiale, il ministro ha assicurato che parlerà al G7 della transizione digitale, da indirizzare verso valori democratici. «All’interno della Presidenza italiana troveranno spazio i grandi temi globali, come l’Intelligenza artificiale, che apre all’umanità enormi opportunità ma anche grandi rischi. Bisognerebbe indirizzare la transizione digitale verso modalità compatibili con i valori democratici della società aperta e rispettosi della dignità umana».