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Approvato il decreto fintech. Cosa cambia nel mondo digitale

09
Maggio 2023
Di Massimo Gentile

Via libera definitivo ieri da parte dell’aula della Camera al dl fintech, il provvedimento varato dal Governo per attuare la normativa europa in materia di strumenti finanziari digitali. Di fatto sarà possibile negoziare i titoli attraverso le stesse tecnologie utilizzate per le criptovalute. Si tratta di misure di semplificazione grazie alle quali le negoziazioni di titoli digitali potranno avvenire h24, 7 giorni su 7 e senza intermediari. Il testo introduce norme necessarie per dare attuazione al regolamento (Ue) 2022/858, relativo a un regime pilota per le infrastrutture di mercato basate sulla “tecnologia a registro distribuito” o Dlt pilot regime, cioè su un archivio di informazioni in cui sono registrate le operazioni relative a strumenti finanziari e digitali e che è condiviso da dispositivi o applicazioni informatiche in rete e sincronizzato tra di essi.

Il regolamento prevede una disciplina comune delle forme di circolazione degli strumenti finanziari digitali basate su soluzioni tecnologicamente avanzate. Inoltre, si introducono misure di semplificazione della sperimentazione relativa alle attività di tecno-finanza (fintech) con la quale è stato introdotto nell’ordinamento un regime semplificato e transitorio (c.d. regulatory sandbox) per la sperimentazione delle attività di innovazione tecnologica digitale nei settori bancario, finanziario e assicurativo, al fine di consentire agli operatori fintech di testare soluzioni innovative dal punto di vista digitale, con un costante dialogo con le autorità di vigilanza. Il decreto, molto tecnico, prevede in particolare che l’emissione e il trasferimento degli strumenti finanziari digitali siano eseguiti attraverso scritturazioni su un registro per la circolazione digitale tenuto da un responsabile del registro, dal gestore di un SS Dlt o Tss Dlt, dalla Banca d’Italia o dal ministero dell’Economia e delle finanze, o dagli ulteriori soggetti eventualmente individuati con regolamento Consob.

Chi si è speso molto per l’approvazione del decreto è l’onorevole Giulio Centemero, da anni attivo in ambito innovazione, e membro per la Lega del’intergruppo parlamentare innovazione: «La Lega lavora da anni sui temi relativi ai digital asset e ai security token. Già dalla precedente legislatura è stato avviato un dialogo che ha stimolato un utile dibattito sulla possibilità di stabilire anche sul mercato italiano le infrastrutture e gli attori del nuovo mondo della finanza digitale (exchanges e wallet providers). Tale attività ha portato, grazie all’attuale impegno della Lega al Governo, proprio all’emanazione e all’approvazione del decreto. Nel decreto Crescita del 2019, di cui ero relatore – ha continuato il parlamentare – con un nostro emendamento venne creato il regulatory Sandbox per fintech e insurtech, uno strumento che sta consentendo a diverse startup e società più mature di rimanere in Italia a realizzare i propri progetti, arrestando il flusso in uscita dal nostro Paese verso geografie con norme e fondi che consentono un piu’ facile e rapido sviluppo dei propri progetti. Il decreto legge fintech crea un nuovo mercato, una nuova possibilità di finanziamento per le nostre imprese e nuovi posti di lavoro. Con questo decreto i registri distribuiti assumono un ruolo quasi istituzionale. Gli stessi si basano sulla fiducia tra operatori, e fra operatori e Stato. Fiducia come foedus, la base del federalismo. Questo è un ulteriore tassello verso il raggiungimento del nostro obiettivo, quello di costruire tutti insieme il Paese del futuro». 

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