Fill the gap

Confcommercio, donne e lavoro: il gap con l’Ue minore nel terziario

05
Dicembre 2023
Di Giampiero Cinelli

Il lavoro femminile, nella sua situazione e nella sue dinamiche degli ultimi anni, secondo la fotografia di Confcommercio. I dati di settore più incoraggianti si ravvisano in ambito terziario, lo evidenzia il rapporto del Centro Studi Confcommercio presentato all’evento “Donne, Imprese, Futuro”, organizzato dal Gruppo Terziario Donna Confcommercio, che rappresenta 250.000 donne.

COSA È EMERSO
In Italia il tasso di partecipazione femminile al mercato del lavoro tra i 15 e i 74 anni è pari nel 2022 al 48,2%, contro il 59,6% della media dell’Unione Europea, con un divario di oltre 11 punti percentuali, e se il livello di partecipazione delle donne da noi salisse al pari di quello europeo avremmo 2,3 milioni di occupate in più. La rilevazione comprende sia il lavoro dipendente sia quello indipendente.

Considerando complessivamente la componente femminile, dipendente ed indipendente, del mercato del lavoro, questa nel quadriennio 2019-2023 è cresciuta del 13,3% rispetto al 10,2% del totale (uomini e donne) e nel terziario la crescita è stata più accentuata, pari al 15,8%.

Se si guarda la fascia tra i 15 e i 64 anni l’occupazione delle donne in Italia, secondo i dati Eurostat riferiti al 2022, è al 51,1% a fronte del 64,9% in Ue. Il tasso di attività delle donne in questa fascia di età è del 56,4% in Italia e del 69,5% nell’Ue a 27. Dalla ricerca emerge che il gap con l’Ue per le donne è decisamente più marcato rispetto quello della partecipazione maschile (65,5% in Italia, 70,2% nell’Ue) ed è ancora più ampio al Sud, dove il tasso di partecipazione femminile è pari al 35,5%, indietro di oltre 24 punti rispetto alla media europea, contro il 55,4% del Nord.

Il gap del Sud è ancora più ampio, con un tasso di partecipazione femminile del 35,5%, indietro di oltre 24 punti rispetto alla media Ue, contro il 55,4% del Nord. In quasi trent’anni (1995-2023) il terziario di mercato ha creato in Italia 3,4 milioni di posti di lavoro, crescendo del 30,8%, mentre tutti gli altri settori dell’economia hanno perso occupati. Nel terziario di mercato l’occupazione femminile è pari al 47,5%, un valore decisamente superiore rispetto al totale delle attività economiche (39,6%). Per quanto riguarda il lavoro autonomo, la componente indipendente femminile è più significativa nella grande distribuzione (44,6%) e nel piccolo commercio (37,6%), nel turismo (42,3%), nelle professioni (37,2%), nei servizi alle persone (53,9%).

Ad Anna Lapini, Presidente di Terziario Donna Confcommercio, appare evidente: «La crescita del benessere economico dipende dall’occupazione che a sua volta dipende dalla demografia. Considerando l’attuale dislivello nel nostro Paese fra occupazione femminile, dipendente ed autonoma, e quella maschile è chiaro che bisogna mettere in campo azioni mirate per promuovere l’imprenditoria femminile, che rappresenta ancora solo il 22% del totale delle Imprese, e sostenere le attività economiche del terziario, perché è nei nostri settori che l’occupazione femminile cresce maggiormente».

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