Esteri

New York, vietati gli affitti brevi. Residenti e turisti nel caos

31
Agosto 2023
Di Giuliana Mastri

Chi abbia in programma di visitare New York a settembre forse farebbe meglio a scegliere alloggi diversi dagli appartamenti. Suonerà strano questo avvertimento, ma il 5 settembre nella Grande Mela entrerà in vigore una legge che vieta gli affitti per un tempo minore di 30 giorni. La legge era già stata approvata a gennaio 2022 e in questi giorni l’amministrazione newyorkese sta procedendo burocraticamente a far rispettare la regolamentazione. Alla base della decisione c’è la necessità di non turbare un mercato immobiliare già assai congestionato, i cui prezzi sono divenuti ingestibili, in una città dove è difficile trovare un posto dove stare. Neppure il ricorso fatto da Airbnb contro il Comune è servito a fermare la nuova normativa, siccome è stato respinto da un giudice.

I dettagli

Per la precisione, gli affitti che durano meno di 30 giorni non sono in qualsiasi caso vietati, ma a condizione che non ci siano più di due ospiti alla volta e che chi affitta l’immobile sia stabilmente presente in casa. Non basta neanche che sia proprietario dell’immobile o che ad esempio viva nello stesso palazzo. Inoltre, il locatore, per vedersi approvato l’affitto breve, deve registrarsi in un’apposita lista, e anche la registrazione passa al vaglio degli addetti. In caso di irregolarità, chi ha affittato subirà una multa, che dovrebbe essere estesa anche all’agenzia intermediaria, ma l’affittuario non verrà sanzionato. Tuttavia, un ipotetico turista anche senza pagare la multa incorrerà inevitabilmente in molti disagi qualora dovesse lasciare l’appartamento.

Le proprietà di classe B sono esenti dalla registrazione, anche se è molto improbabile che le case rientrino in questa categoria, «La maggior parte degli edifici residenziali che le persone possono affittare o possedere per vivere a tempo pieno non sono abitazioni multiple di Classe B», ha affermato il dipartimento di New York sul suo sito web, sottolineando che la classe comprende alloggi come hotel, pensioni e altri.

Che succede ora

Nonostante la direzione presa politicamente sia divisiva, ha riscontrato molti favori. Basti pensare che tra il 2017 e il 2021 il Comune ha ricevuto 12.000 reclami di affitti illegali. Secondo gli avvocati che si occupano delle questioni abitative comportamenti illeciti privano ancor più la città di offerta. Ora però si apre uno scenario di evidente disordine, in cui sia i proprietari degli immobili sia i turisti sono esposti a potenziali danni. Non solo, infatti, chi desiderasse un affitto breve per una vacanza o per altre esigenze, si trova impossibilitato a prenotare, ma anche chi ha già prenotato non sa se la sua operazione andrà a buon fine. Questo perché le domande di inserimento nel registro cittadino non sono ancora state tutte validate. Gli uffici ne hanno visionate 744 su un totale di 2.789 secondo gli ultimi dati disponibili. Di queste 277 sono state approvate, 53 rigettate e 464 messe in attesa per maggiori informazioni o correzioni.

Airbnb da questa settimana non accetta più gli affitti da locatori che non sono ancora registrati, ma ha fatto sapere che non cancellerà le prenotazioni esistenti fino al 1° dicembre. La società ha detto di avere 80.000 prenotazioni che partono dal 5 settembre in poi, quando la legge a New Yoerk sarà effettiva. Doveva essere applicata da luglio ma la data è stata prorogata per dare tempo ai giudici di decidere sul ricorso. Airbnb teme che comunque non si riuscirà a evitare disservizi e che questa scelta impatterà negativamente sul turismo.

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