Economia

Welcome Pompeo, sul 5G l’Italia può guidare l’UE

29
Settembre 2020
Di Redazione

 

Il nodo sicurezza del 5G italiano e a chi il Governo Conte affiderà “le chiavi di casa nostra” (Cit. Enzo Amendola) appassiona anche gli Stati Uniti. Lo dimostra il fatto che lo sviluppo delle reti di quinta generazione sarà uno dei punti all’ordine del giorno nell’agenda della visita del Segretario di Stato USA, Mike Pompeo, che sbarcherà in Italia mercoledì 30 settembre.

Il dibattito sul 5G sta animando il mondo intero sotto ogni punto di vista, da quello medico a quello scientifico, da quello tecnologico a quello economico, sempre con un occhio molto attento alla questione sicurezza. La visita di Pompeo in Italia è perciò assai significativa perché dimostra senza mezze misure l’interesse esplicito degli Stati Uniti nell’arginare un’eventuale influenza cinese troppo massiccia, in un Paese come l’Italia legato storicamente da relazioni solide con Washington. 

In gioco c’è il futuro della rete 5G in Italia, ma non solo. Cina e Stati Uniti, infatti, si stanno contendendo la possibilità di essere leader per sviluppo e forniture di servizi in tutta Europa e nel mondo.

Come arriva il nostro Governo a questo appuntamento? Ieri sera il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha riunito tutti i capi delegazione dei partiti di maggioranza e diversi Ministri, tra cui Amendola, Guerini, Gualtieri e Patuanelli. Obiettivo della riunione trovare una linea comune da portare avanti nei prossimi giorni sia nei confronti degli Stati Uniti che dei partner europei. La mission però, non sembra delle più facili. 

Le posizioni della maggioranza non erano così vicine e c’è stato bisogno di tirare le fila. Da una parte il Partito Democratico col Ministro per gli Affari Europei Enzo Amendola e la sponda del Ministro della Difesa Lorenzo Guerini, ha già più volte dichiarato che l’ipotesi di appaltare tutto al colosso cinese Huawei è una soluzione da evitare, poco strategica. Dall’altra il Movimento 5 Stelle appare diviso. Il Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha incontrato più volte esponenti del Governo cinese (l’ultima il 25 agosto a Roma col suo omologo Wang Yi), mentre il padre nobile del Movimento, Beppe Grillo, non sembra essere così allineato.

Alla fine della riunione d’urgenza convocata dal Premier Conte quello che è emerso da Palazzo Chigi è l'intenzione di perseguire una strategia di indipendenza tecnologica nell’ambito dell’Unione europea, con pieno impegno del Governo italiano a operare per assicurare il più pieno coordinamento delle varie iniziative europee adottate sia a livello legislativo sia a livello di realizzazione delle infrastrutture tecnologiche.

Il Pd resta preoccupato per la sicurezza dei dati dei cittadini, mentre il M5S propone di proseguire sull’attuale normativa sulla golden power, magari applicando ai singoli contratti delle prescrizioni più rigide rispetto a quanto fatto finora. Intanto l’obiettivo compattezza ritrovata dell’Esecutivo su questi temi voluto da Conte con la riunione di ieri sera sembra raggiunto: l’Italia presenterà a Pompeo l’idea che a scegliere come regolare le decisioni per il futuro dovrà essere l’UE e non i singoli Paesi. Anche se resta da capire con quale posizione Conte poi si presenterà a Bruxelles, ma questa è un’altra storia di cui vi daremo conto a tempo debito.


 

Paolo Bozzacchi

 

 

Photo Credits: Adnkronos
 

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