Economia
Liverani (Ania): «Un patto per un’Italia protetta e competitiva»
Di Redazione
Dal palco dell’assemblea annuale, il presidente dell’Ania Giovanni Liverani ha lanciato un appello per ridefinire il ruolo delle assicurazioni nel sistema Paese: «Serve superare l’idea che il settore sia solo una cassaforte da tassare: le compagnie devono essere riconosciute come strumenti attivi per affrontare criticità socio-economiche». Il richiamo è a un partenariato pubblico-privato capace di generare soluzioni condivise nei campi di prevenzione, assistenza, previdenza e protezione.
Le sfide dell’invecchiamento demografico, del cambiamento climatico e dell’innovazione tecnologica, secondo Liverani, richiedono «alleanze strategiche tra pubblico e privato», con benefici per famiglie e imprese.
Il settore assicurativo italiano dà lavoro a oltre 300mila persone, con una stabilità occupazionale elevata e una larga prevalenza di contratti a tempo indeterminato. Nel solo 2024, le compagnie hanno erogato 27 miliardi di euro in risarcimenti per danni (incidenti, incendi, eventi estremi) e 15 miliardi per sinistri nei rami vita. Gli investimenti complessivi superano i 1.000 miliardi di euro, di cui 245 miliardi in titoli di Stato italiani. La raccolta premi ha toccato quota 150 miliardi (+16%): 110 miliardi nel ramo vita, 41 nel ramo danni (record storico).
A fine 2024, operavano in Italia 89 imprese assicurative vigilate da Ivass, affiancate da 92 società europee in regime di stabilimento e circa 900 in libera prestazione di servizi.
Sul piano fiscale, Liverani ha sottolineato il peso sostenuto dalle compagnie: oltre 12 miliardi l’anno tra imposte dirette e indirette, con un’Irap aggiuntiva di settore e una tassazione sui premi più alta rispetto alla media UE. Particolarmente gravosa l’imposta sulle riserve matematiche vita, definita «un unicum italiano» che ha generato un prelievo di oltre 9 miliardi in vent’anni. A questa si aggiunge l’anticipo dell’imposta di bollo per conto dei clienti, che nel 2025 vale circa 2,5 miliardi: «Un onere aggiuntivo, infruttifero, che va riconsiderato».
Nel ramo Rc auto, 10 miliardi di risarcimenti sono stati erogati per 2 milioni di sinistri. Liverani ha evidenziato che il costo dei sinistri è salito (pezzi di ricambio +16,4%, danni alla persona +16%) mentre il premio medio è cresciuto del 13%. L’ultima rilevazione trimestrale ha mostrato un calo dell’1,7%. Dal 2008 al 2024, il divario di costo con le polizze europee si è ridotto da 213 a 24 euro. Tuttavia, ha osservato Liverani, «il sistema bonus-malus è ormai inefficace: serve una revisione che tenga conto dell’entità del danno e non solo della frequenza». Prioritaria anche la lotta alle frodi assicurative.
Il presidente dell’Ania ha poi sollecitato un confronto costruttivo con i sindacati per il rinnovo del contratto collettivo nazionale: «Rafforzare la qualità del lavoro e attrarre giovani talenti è una priorità. Il dialogo con le rappresentanze è già avviato».
Infine, l’allarme sulla scarsa diffusione delle polizze catastrofali, nonostante il rischio elevato: «Il 94% dei comuni è esposto a frane, alluvioni o erosione costiera, e il 40% degli edifici si trova in aree sismiche medio-alte. Ma solo il 7% di abitazioni e imprese è assicurato». Liverani ha ricordato che «l’assicurazione non è una tassa occulta, ma uno scudo di protezione necessario» e ha auspicato «una riflessione per estendere la copertura al patrimonio immobiliare residenziale».





